lunedì 24 settembre 2018

Recensione "Isola" di Siri Ranva Hjelm Jacobsen

Buona sera bookspediani.
Oggi vi voglio parlare di  "Isola" di Siri Ranva Hjelm Jacobsen, una lettura che mi aveva catturato moltissimo per la sua particolarità e che finalmente sono riuscita a recuperare.


Isola

Titolo: Isola
Autore: Siri Ranva Hjelm Jacobsen
Editore: Iperborea
Genere: Fiction
Data di uscita: 7 Febbraio 2018


Dopo la morte della nonna, una giovane ragazza danese decide di tornare a Suduroy - l’isola dell’arcipelago delle Faroe da cui proviene la sua famiglia - a cercare le sue origini in una cultura che ha ereditato ma che non le appartiene e in una lingua estranea in cui «non sa neppure pronunciare il suo nome.» L’unico legame concreto con quel mondo è il rapporto con i nonni Marita e Fritz, emigrati in Danimarca negli anni ’30, la sua immaginazione e tutti gli aneddoti che fin da piccola le hanno raccontato. È stata la vita durissima dei pescatori nel mare del Nord, «il posto in cui l'uomo è meno benvenuto al mondo» a far nascere in Fritz il desiderio di un destino diverso, ed è l’urgente desiderio di felicità e la necessità di sfuggire alla durezza della vita a guidare tutta questa grande saga famigliare che si snoda tra la Danimarca e isole sperdute nell'Oceano Atlantico del Nord. Una storia che racconta quasi un secolo di storia e di vite, dall’amore segreto tra Marita e Ragnarr il Rosso, al patto tra Jegvan e Ingrún, la più ricca dell’isola, e allo sfortunato destino del figlio di Beate, passando attraverso la Seconda guerra mondiale, il protettorato inglese e la lotta per l’indipendenza. 
Con una lingua ispirata, densa, poetica e a tratti incantata Siri Ranva Hjelm Jacobsen ci parla di amore, di emigrazione, di quello che si perde e si acquista nel nascere in un paese straniero, della nostalgia di casa, della riscoperta delle proprie radici e delle leggende popolari che sopravvivono allo scorrere del tempo. E sullo sfondo di tutta la narrazione, una natura grandiosa e indomita che non si piega mai alla volontà umana e anzi sopravvive nel cuore della protagonista, che non vi è nata, eppure non può fare a meno di amarla.

IL MIO VOTO 



˚✧˳⁺⁎ Pinterest//gi7178 ⁎⁺˳✧˚Fin da quando ho visto la copertina e poi ho letto la trama, ho sentito un richiamo per Isola e ora finalmente ho trovato un po' di tempo per immergermi nella lettura e per provare solo che amore per questo libro.
La storia ruota attorno ad una ragazza danese che sente di non appartenere completamente alla Danimarca, memore delle sue origini faroensi che tuttavia a lei sono sconosciute. Il suo stesso nome è faorense eppure non lo sa nemmeno pronunciare, sente che le manca qualcosa e che non appartiene a nessuno dei due luoghi per cui l'unica cosa che può fare è tornare nelle Isole Faroe e riscoprire quella magia che l'ha sempre incantata da piccola.
Quella magia che non ricorda più, ma a cui non vede l'ora di tornare per comprendere meglio l'Isola e allo stesso tempo trovare se stessa e il suo posto nel mondo.
Il passato e il presente si mescolano tra loro in maniera inscindibile: la nostra protagonista ha avuto modo di conoscere l'isola solo attraverso le storie di omma e abbi, i suoi nonni, una storia che non è sempre stata semplice, anzi piena di dolore, e lo è anche ora che sua nonna Marita è venuta a mancare.


Strolling through the charming villages of the Faroes.Marita e Fritz hanno sempre vissuto nelle Isole Faroe, almeno fino a quando con il cuore in mano hanno deciso di lasciare il loro piccolo angolino per trasferirsi in Danimarca, dove hanno avuto una figlia e l'hanno cresciuta in città ma sempre memore delle sue origini, un qualcosa che la donna a sua volta ha cercato di passare alla nostra protagonista che invece non si è mai sentita a casa in nessun posto, sentendosi ne carne ne pesce ma un qualcosa nel mezzo.
La storia piena di dolore e di difficoltà dei nonni della ragazza attinge per la maggior parte alla vita reale dell'autrice e certamente la parte a loro dedicata si percepisce molto più profonda, con una vena malinconica più marcata.
Tre storie si intrecciano, tre generazioni vissute tutte in modo completamente diverso ma che, a differenza della protagonista, avevano sempre bene in mente la loro provenienza. La ragazza che ci racconta la storia ancora non sa chi è ed è anche per questo che nemmeno al lettore è dato saperlo.


Yoho National Park - Toth Media   | #adventure #travel #wanderlust #nature #photographyNon vi nasconderò che l'approccio iniziale alla lettura non è stato facile: ho avuto bisogno di silenzio e di totale concentrazione per entrare nella storia creata da Siri Ranva Hjelm Jacobsen, ma una volta che sono riuscita a decifrarla mi sono ritrovata in un mondo che mai avrei pensato di scoprire.
L'autrice, con la sua prosa poetica, riesce a far arrivare al lettore immagini forti non solo dei personaggi ma anche delle ambientazioni: sembra quasi di essere accanto alla protagonista e di vedere con i suoi occhi quello che vede lei, di sentire i rumori e gli odori dell'Isola e di poter toccare con mano quei luoghi incantanti.
E' uno stile davvero particolare quanto magico che costringe il lettore a non affrettare la lettura, ma ad assaporarne ogni pagina e a godersi di ogni attimo.
La stessa Isola di cui parla non è semplicemente un luogo pieno di misteri e di storia della propria famiglia, ma raffigura la protagonista stessa che vuole sentirsi parte di qualcosa, ma ancora non ha trovato il suo luogo di appartenenza.


Aphrodisiaquement-votreQuello che Siri Ranva Hjelm Jacobsen va ad approfondire con questo romanzo dalla voce così originale e toccante è la scoperta di se stessi e delle proprie origini.
Per poter focalizzarsi sul proprio futuro e provare a scegliere la propria strada, bisogna conoscere la storia da cui si proviene, bisogna avere radici ben salde.
La protagonista non sa ancora chi sarà, ma vuole almeno scoprire chi è davvero e per questo deve scavare nel passato della sua famiglia per farlo.
Questo passato tocca anche l'emigrazione: la scelta dei suoi nonni di lasciare il luogo che hanno sempre amato per cercare in Danimarca qualcosa di diverso, di migliore, ma sempre con lo sguardo nostalgico volto verso la loro Isola.
Quello sguardo che ora ha la nostra protagonista, per tutto il tempo che ha perso non conoscendo davvero da dove proviene, non parlando una lingua che contiene il suo nome e non conoscendo le usanze delle Isole Faroe, sapendo solo quello che le è stato raccontanto senza mai averlo vissuto appieno.
E ora è arrivato il mometo di abbracciare la sua storia, conoscersi fino in fondo, e ritrovarsi finalmente.
Isola è un romanzo che mi ha fatto uscire dalla mia comfort zone, ma è rischiando che si fanno le scoperte più belle e questa lettura vale tutti i rischi.













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