Tremate Bookspediani, tremate!
Io e Sandy con i consigli siam tornate!
Sul blog vi aspettano le tre nuove letture che più mi hanno colpito questa settimana, ma non lasciatevi sfuggire quelle di Sandy su La stamberga d'inchiostro!
TRAMA:
Inghilterra, 1940. Cecily, dodici anni, e suo fratello Jeremy, quattordici, sono stati mandati in campagna nella lussuosa dimora di famiglia per sfuggire all'ormai imminente e temuto grande bombardamento di Londra. Insieme a loro c'è May, una piccola sfollata che la famiglia ha accolto per il periodo della guerra. Durante le loro scorribande, le due ragazzine scoprono le rovine di un castello su cui aleggia un'antica leggenda. È una storia crudele e terribile, per nulla adatta alle orecchie di tre ragazzi, ma che proprio per questo loro vogliono conoscere. Una storia dalle atmosfere shakesperiane che narra di un Duca assetato di potere vissuto diversi secoli prima e di due principi scomparsi. Nella rievocazione di quel tempo lontano e nei drammatici giorni di guerra che i ragazzi stanno vivendo, passato e presente si fondono per dare vita a una storia avventurosa e piena di mistero, come sprofondate nel mistero sono le rovine di Snow Castle.
Sonya Hartnett riesce a brillare con questa storia, regalando una favola tetra che contiene mistero e dolore al suo interno ma che mette in risalto ancora una volta che è bene ricordare il passato, perchè certe azioni non si possono dimenticare, restano indelebili nella nostra memoria, e memori di questo possiamo imparare dal passato per evitare di compiere gli stessi errori.
Per quanto riguarda invece la leggenda di Snow Castle non voglio rivelarvi troppo perchè è una storia che dovete scoprire da voi pagina dopo pagina, immergendovi nelle sue cupe atmosfere e nelle sue crudeltà, tutto a causa di qualcosa che tutti conosciamo bene: la smania di potere.
Una lettura decisamente potente, da non sottovalutare ma soprattutto da leggere e lasciarsi avvinghiare dalla sua magia, pagina dopo pagina.
Vi devo avvertire però: crea dipendenza.
TRAMA:
Alla notizia che i genitori sono morti in un incidente, Cameron prova uno strano miscuglio di dolore, senso di colpa e sollievo. Così non scopriranno mai quello che lei stessa ha appena scoperto baciando la sua migliore amica: Cameron è gay, inaccettabile nella rigidissima provincia americana in cui vive. Ma il sollievo svanisce in fretta, quando Cameron è costretta ad abitare con la zia ultraconservatrice. Per sopravvivere a Miles City, nel cuore del Montana, occorre omologarsi, scomparire, e Cameron ne diviene in breve un'esperta. Finché Coley Taylor non arriva in città: bella, spavalda, con il fidanzato perfetto. Presto un'amicizia inaspettata, intensa, comincia a trasformarsi in altro, ma Coley, sotto la pressione della famiglia, denuncia Cameron di fronte alla comunità. Costretta a trasferirsi in un centro di riorientamento per essere curata dall'omosessualità, Cameron dovrà lottare contro un metodo educativo che cerca di cancellare la sua più intima identità, contro l'ipocrisia e un malinteso senso di cura, per ritrovare una libertà nuova.
Cameron è un personaggio in cui sono sicura si identificheranno in moltissimi: nonostante abbia tutto il mondo contro e venga allontanata da tutto ciò che conosce, alla fine andare al centro di riorientamento si rivela una benedizione per lei perchè lì ha occasione di conoscere tante altre persone come lei, che le danno la forza di combattere per la sua identità e di non lasciarsi plasmare da chi la bolla come guasta, difettosa o diversa: lei è perfetta così come è e, sapendo chi è davvero, non deve lasciarsi abbattere da niente e nessuno ma lottare per non cambiare mai, dando modo ad altre persone di seguire il suo esempio e di restare fedeli alle proprie idee.
L'autrice con questa storia colpisce un nervo scoperto e quello che amo è che non ha paura di farlo: non si nasconde dietro a mezze verità, è diretta nella sua storia ed è realistica con i suoi personaggi, rispecchiando bene le diverse linee di pensiero e le scelte che rendono odioso chiunque circonda Cam e non la accetta per quella che è.
Alla notizia che i genitori sono morti in un incidente, Cameron prova uno strano miscuglio di dolore, senso di colpa e sollievo. Così non scopriranno mai quello che lei stessa ha appena scoperto baciando la sua migliore amica: Cameron è gay, inaccettabile nella rigidissima provincia americana in cui vive. Ma il sollievo svanisce in fretta, quando Cameron è costretta ad abitare con la zia ultraconservatrice. Per sopravvivere a Miles City, nel cuore del Montana, occorre omologarsi, scomparire, e Cameron ne diviene in breve un'esperta. Finché Coley Taylor non arriva in città: bella, spavalda, con il fidanzato perfetto. Presto un'amicizia inaspettata, intensa, comincia a trasformarsi in altro, ma Coley, sotto la pressione della famiglia, denuncia Cameron di fronte alla comunità. Costretta a trasferirsi in un centro di riorientamento per essere curata dall'omosessualità, Cameron dovrà lottare contro un metodo educativo che cerca di cancellare la sua più intima identità, contro l'ipocrisia e un malinteso senso di cura, per ritrovare una libertà nuova.
Cameron è un personaggio in cui sono sicura si identificheranno in moltissimi: nonostante abbia tutto il mondo contro e venga allontanata da tutto ciò che conosce, alla fine andare al centro di riorientamento si rivela una benedizione per lei perchè lì ha occasione di conoscere tante altre persone come lei, che le danno la forza di combattere per la sua identità e di non lasciarsi plasmare da chi la bolla come guasta, difettosa o diversa: lei è perfetta così come è e, sapendo chi è davvero, non deve lasciarsi abbattere da niente e nessuno ma lottare per non cambiare mai, dando modo ad altre persone di seguire il suo esempio e di restare fedeli alle proprie idee.
L'autrice con questa storia colpisce un nervo scoperto e quello che amo è che non ha paura di farlo: non si nasconde dietro a mezze verità, è diretta nella sua storia ed è realistica con i suoi personaggi, rispecchiando bene le diverse linee di pensiero e le scelte che rendono odioso chiunque circonda Cam e non la accetta per quella che è.
TRAMA:
Per Dolly essere la moglie del noto criminale Harry Rawlins non è mai stato un problema. Negli anni, si è tenuta alla larga dagli affari del marito, ottenendo in cambio tutte le attenzioni che ha sempre desiderato. Ma l’ultima impresa di Harry finisce in tragedia e, con la sua morte, Dolly si ritrova sola di fronte a un destino ogni giorno più incerto. Finché non riceve un biglietto anonimo con precise istruzioni: deve presentarsi in banca sotto falso nome e accedere a una cassetta di sicurezza. Qui, oltre a dei contanti e a una pistola, trova il taccuino di Harry sul quale il marito ha annotato i nomi delle persone con cui ha avuto a che fare e le rapine che ha organizzato, compresa l’ultima. Dolly interpreta questo ritrovamento come un segno. Sta a lei portare a termine ciò che Harry ha iniziato. Lo deve a sé stessa. E, soprattutto, lo deve a suo marito, di cui vuole «onorare» la memoria. Ma non può farcela da sola. Ha bisogno del sostegno di chi, come lei, sa cosa vuol dire vivere al fianco di un criminale con tutti i rischi che comporta. È così che Dolly si rivolge alle uniche persone che è certa non si tireranno indietro: le vedove dei complici di Harry e la scaltra Bella, che si conquista fin da subito la sua stima. Solo unendo le forze e fidandosi l’una dell’altra, le quattro donne riusciranno a farsi strada in un mondo che non fa sconti e premia chi è disposto a mettere a repentaglio la propria vita per ottenere ciò che vuole. Loro sono pronte a tutto e non hanno la minima intenzione di tirarsi indietro. Nemmeno quando le cose non vanno secondo i piani.
Un'idea geniale a mio avviso quella dell'autrice: creare tre donne che, distrutte dal dolore per la perdita dei loro mariti, non si fanno abbattere ma al contrario prendono in mano la loro vita e decidono di agire, provando al mondo di non essere semplicemente un semplice ornamento o una bambola da esporre, ma facendo capire che anche loro possono mettere in atto un piano a prova di bomba.
La narrazione di Lynda La Plante scorre imperterrita come un fiume in piena e in pochissimo tempo ci si ritrova in un mondo fatto di giochi di potere, di misteri e di cospirazioni dove fidarsi degli amici è difficilissimo perchè anche la persona più vicina a noi è pronta a tradirci.
Ci sono tantissimi colpi di scena che non avevo visto arrivare assolutamente, alcuni che mi hanno lasciata davvero senza parole e altri che mi hanno davvero devastata ma che mi hanno fatto capire quanto l'autrice sappia il fatto suo: non ha paura di sconvolgere il lettore e di giocare con i suoi sentimenti e con quello che crede di sapere, le piace mescolare spesso le carte in tavola in modo tale non far mai capire quale sarà la piega finale della storia.
Un'idea geniale a mio avviso quella dell'autrice: creare tre donne che, distrutte dal dolore per la perdita dei loro mariti, non si fanno abbattere ma al contrario prendono in mano la loro vita e decidono di agire, provando al mondo di non essere semplicemente un semplice ornamento o una bambola da esporre, ma facendo capire che anche loro possono mettere in atto un piano a prova di bomba.
La narrazione di Lynda La Plante scorre imperterrita come un fiume in piena e in pochissimo tempo ci si ritrova in un mondo fatto di giochi di potere, di misteri e di cospirazioni dove fidarsi degli amici è difficilissimo perchè anche la persona più vicina a noi è pronta a tradirci.
Ci sono tantissimi colpi di scena che non avevo visto arrivare assolutamente, alcuni che mi hanno lasciata davvero senza parole e altri che mi hanno davvero devastata ma che mi hanno fatto capire quanto l'autrice sappia il fatto suo: non ha paura di sconvolgere il lettore e di giocare con i suoi sentimenti e con quello che crede di sapere, le piace mescolare spesso le carte in tavola in modo tale non far mai capire quale sarà la piega finale della storia.
Cosa ne pensate?
Quale vi ispira di più?
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