lunedì 4 febbraio 2019

Recensione "Non dimenticare" di B.A. Paris

Buona sera bookspediani.
Vi do la buona notte con la recensione di "Non dimenticare" di B.A. Paris.

Non dimenticare di [Paris, B. A.]

Titolo: Non dimenticare
AutoreB. A. Paris
Editore: Nord
Genere: Thriller
Data di uscita: 17 Gennaio 2019



Lei è scomparsa. Lui ha mentito. E adesso ha paura.

Erano giovani, impulsivi e innamorati. Si conoscevano da poco, eppure erano certi che sarebbero rimasti insieme per sempre. Durante il viaggio di ritorno da una vacanza sulle alpi francesi, Finn si è fermato a una stazione di servizio. Ha lasciato Layla sola in macchina per qualche minuto. Quando è tornato, lei era svanita. Questo è ciò che lui ha raccontato alla polizia. Ed è la verità. Ma non è tutta la verità…

 
Dodici anni dopo, Finn è un uomo più maturo, pacato, consapevole. Il ricordo del suo primo amore non si è mai sopito, eppure lui è riuscito ad andare avanti, trovando conforto tra le braccia di Ellen, la sorella di Layla. Insieme, Finn ed Ellen si sono costruiti una nuova vita e adesso hanno deciso di sposarsi. Ma, per Finn, quest’atmosfera di serenità si sgretola prima con una telefonata – in cui il suo ex vicino di casa sostiene aver visto Layla aggirarsi nel loro vecchio quartiere – e poi con un ritrovamento inquietante: la bambola più piccola di un set di matrioske, lasciata da qualcuno sul davanzale di casa. È la conferma che la peggiore paura di Finn potrebbe avverarsi. E questo è solo l’inizio…



IL MIO VOTO



k a t i e 🥀 @kathryynnicoleFinn e Layla erano decisamente molto giovani la prima volta che si sono visti: appena diciotto anni lei e quasi ventisette anni lui. Lei era appena arrivata a Londra da una piccola cittadina della Scozia, scappando da un passato che non ci teneva a condividere e lui, un mago della finanza dal carattere irascibile, non ha potuto fare a meno di ergersi il suo cavaliere dalla scintillante armatura ed essere un eroe almeno per una sera, offrendola un tetto sulla testa quando nessun ostello poteva dargliene uno. Layla doveva trattenersi pochi giorni, ma in verità ha finito per restare per più tempo del previsto e ormai era troppo tardi perchè Finn si era disperatamente innamorato di lei e la ragazza, che non sapeva davvero cosa significasse essere amati e protetti, si è lasciata coccolare dal suo calore, non sapendo bene cosa potesse attenderla. Da quel momento i due non si sono più separati e anzi, Finn voleva fare insieme a Layla il grande passo: è per questo che da Londra sono volati in Francia per passare del tempo da soli, e per rendere ufficiale la loro vita insieme. Qualcosa però è andato storto perchè una sera, di ritorno dalla cena, Finn si è fermato in un autogrill per andare un attimo in bagno e al suo ritorno Layla era sparita, completamente volatilizzata nel nulla. Questa è la versione di Finn, che è vera, ma non del tutto.


 Da quella notte sono passati dodici anni: anni in cui Finn non si è mai rassegnato a trovare la verità, sperando di veder tornare Layla e riprendere tutto da dove l'avevano lasciato, ma sono stati anni che l'hanno costretto anche ad accettare di rifarsi una vita e la scelta è ricaduta proprio su Ellen, la sorella maggiore di Layla. Nessuno dei due aveva previsto di innamorarsi l'uno dell'altra e sanno bene i pettegolezzi che li seguono ovunque vadano, specie ora che sono ufficialmente fidanzati e che presto si sposeranno.
Grazie ad Ellen, Finn è tornato a respirare e con lei e Peggy, il loro cane, la loro famiglia è praticamente completa, nulla può turbare la loro tranquillità. Salvo però Layla. Dopo ben dodici anni un uomo infatti afferma di aver visto la ragazza vicino al vecchio cottage che condivideva con Finn e se questo episodio si può bollare come la momentanea confusione di un uomo in là con gli anni, non si può certo ignorare il ritrovamento prima davanti a casa e poi nei posti che Finn ed Ellen frequentano, di piccole matrioske, bamboline che contengono a loro volta altre piccole bamboline che hanno sempre caratterizzato l'infanzia di Hellen e Layla e di cui pochi erano a conoscenza. Dopo tutto questo tempo che Layla sia davvero tornata, oppure qualcuno si sta divertendo alle spalle di Finn?


[ @glistering ]Quando B.A. Paris pubblica un nuovo romanzo per me significa solo una cosa: lasciare tutto quello che sto facendo e leggendo e immergermi immediatamente nella sua nuova storia. Questa volta purtroppo causa forze maggiori sono riuscita solo in questi giorni a trovare il tempo di leggerlo, ma come l'ho iniziato non sono stata in grado di posarlo se non dopo averlo terminato. Quest'autrice mi ha preparato a trame ben strutturate e a colpi di scena da maestro, che lasciano ogni volta senza parole per la piega che l'autrice decide di dare alla storia, che io non riesco mai a comprendere prima, per cui immaginate la mia sorpresa quando arrivata a metà libro pensavo di avere già capito tutto e di trovarmi davanti ad un'opera un pelo sottotono rispetto a quello che so è in grado di fare. Ebbene ovviamente non avrei mai dovuto sottovalutarla: quando tutta la verità sembrava essere davanti ai miei occhi, quando ero pronta a non essere stupita, l'autrice ha ribaltato completamente le carte in tavola, preparando il lettore ad una serie di colpi di scena che continuano a susseguirsi con un ritmo sempre più serrato, fino ad arrivare al climax del capitolo finale, che a mio avviso ha una nota decisamente realistica ma dolceamara allo stesso tempo.


La mia vita non valeva un dollaro bucatoLo stile di B.A. Paris non è qualcosa che si può mettere in dubbio: la sua penna è scorrevole, sa bene dove andare a parare e sa esattamente come portare il lettore dove preferisce, aiutandosi da capitoli molto brevi che si concludono sempre con la voglia di leggere il successivo.
Questa volta però l'autrice gioca con un doppio mistero: la storia infatti prosegue alternandosi tra passato e presente e in entrambi i tempi narrativi siamo curiosi di sapere cosa la Paris ha preparato per noi. Nel passato l'autrice ci riporta ai primi momenti in cui Finn e Layla si sono conosciuti, fino ai loro ultimi secondi insieme, che sappiamo già essere ben diversi da quelli che ha raccontato Finn alla polizia quando ha denunciato la sua scomparsa, perchè è lui stesso a dirlo.
Nel presente invece assistiamo ad un Finn diverso, che conduce una calma e perfetta vita con Ellen, la sorella maggiore di Layla, con la quale sembra aver dimenticato il suo brutto carattere e ovviamente i dodici anni in cui non ha più avuto notizie della sua ex fidanzata. 
E' decisamente interessante vedere in parallelo due versioni identiche e allo stesso tempo opposte di Finn, un uomo che da tutto se stesso per le persone che ama, ma che a volte queste non si provano davvero degne del suo amore e non essere considerato la cosa più importante è uno dei suoi più grandi difetti.


Reminds me of my childhood.:Ho apprezzato molto la scelta dell'autrice di usare degli oggetti tipici dei bambini, degli elementi che simboleggiano il gioco e il divertimento, come arma per spaventare le persone e per avvertirle in qualche modo che niente è dimenticato e che anche una semplice bambolina può gridare: sono qui, ti sto osservando. Le matrioske infatti sono un elemento fondamentale nella vita delle due sorelle Ellen e Layla: fin da piccole sono state oggetto prima di gioco, poi di invidia poichè anche in questo una voleva primeggiare sull'altra e ora la loro ricomparsa può voler dire solo una cosa, che qualcuno sa e che la verità presto è destinata a tornare a galla, costi quel che costi. Mi è piaciuta moltissimo anche la cura dei personaggi principali, che si scoprono molto lentamente e lasciano vedere al lettore solo quello che vogliono, rivelandosi per quello che sono davvero solo molto più avanti. Ormai questo per la Paris è il terzo romanzo e, sebbene abbia trovato la sua formula vincente, questa volta devo ammettere che il libro è un pelo più sottotono rispetto alle storie a cui ci aveva precedentemente abituato: la prima parte della narrazione non è riuscita a convincermi del tutto, ma si è brillantemente ripreso durante la seconda parte, facendosi perdonare per un inizio in sordina. B.A. Paris rimane certamente un'autrice su cui scommettere, che a volte può avere qualche piccola svista, ma l'importante è che riesca a tornare in sella più in forma di prima.













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