TRAMA:
Everett, Stato di Washington, 1980. Venus Black ha quasi quattordici anni, ottimi voti e due grandi amori: l’astronomia e il suo fratellino Leo, autistico. Una sera di febbraio però la ragazza si macchia di un crimine che segna per sempre il suo destino e quello della sua famiglia: uccide il suo patrigno. Rinchiusa in un carcere minorile, Venus rifiuta di difendersi, di spiegare; si limita a gridare tutta la sua rabbia contro la madre. Nel frattempo, Leo sparisce nel nulla e Venus non si dà pace.Quasi sei anni dopo, la ragazza esce di prigione. Perduta l’adolescenza, le restano una valigia di vecchi vestiti, un’identità falsa e la determinazione di scappare dal suo passato. Senza più alcun contatto con sua madre, né notizie di suo fratello, decide di ricominciare da zero a Seattle, sempre tenendosi ai margini, diffidente e solitaria. Ma mentre nuovi incontri sfiorano la sua orbita, con la tentazione di un’amicizia, e forse di un amore, riaffiorano anche antiche ferite. E Venus si rende conto che non potrà mai trovare un futuro finché non farà i conti con il passato e con la verità che più la tormenta: che cosa ne è stato di Leo.
Heather Lloyd è riuscita benissimo a trasmettere a questa storia tutta l'empatia possibile per Venus, un personaggio decisamente imperfetto che durante la strada per la redenzione riesce a ritrovare la se stessa di una volta.
E' facile scagliarsi contro Venus durante le prime pagine della storia, poichè niente giustifica il crimine che ha commesso e niente giustifica il suo comportamento capriccioso. Ma il bello della storia sta proprio nel vedere la sua crescita e in qualche modo la sua rinascita.
Non è facile inserire tematiche così delicate in un romanzo per giovani ragazzi, ma sono dell'opinione che questa lettura potrebbe aprire tanti occhi e la consiglio decisamente anche ai lettori più grandi, affinchè si possano accorgere di determinate problematiche e non fare finta di nulla, come Inez, uno dei personaggi che più ho odiato.
Il mio nome è Venus Black è un titolo assolutamente calzante poichè per tutta la storia la protagonista cerca di trovare chi è davvero: è formata da tante sfumature e inizialmente è difficile accettarla, ma il suo viaggio di crescita è solo all'inizio e assistere alla sua evoluzione è stato un vero e proprio piacere.
Heather Lloyd è riuscita benissimo a trasmettere a questa storia tutta l'empatia possibile per Venus, un personaggio decisamente imperfetto che durante la strada per la redenzione riesce a ritrovare la se stessa di una volta.
E' facile scagliarsi contro Venus durante le prime pagine della storia, poichè niente giustifica il crimine che ha commesso e niente giustifica il suo comportamento capriccioso. Ma il bello della storia sta proprio nel vedere la sua crescita e in qualche modo la sua rinascita.
Non è facile inserire tematiche così delicate in un romanzo per giovani ragazzi, ma sono dell'opinione che questa lettura potrebbe aprire tanti occhi e la consiglio decisamente anche ai lettori più grandi, affinchè si possano accorgere di determinate problematiche e non fare finta di nulla, come Inez, uno dei personaggi che più ho odiato.
Il mio nome è Venus Black è un titolo assolutamente calzante poichè per tutta la storia la protagonista cerca di trovare chi è davvero: è formata da tante sfumature e inizialmente è difficile accettarla, ma il suo viaggio di crescita è solo all'inizio e assistere alla sua evoluzione è stato un vero e proprio piacere.
TRAMA:
Amelia ha sempre desiderato un amico. Ma è una ragazzina timida, e passa molto tempo da sola, chiusa nella sua cameretta, a studiare il mondo. La cosa che le piace di più è osservare gli oggetti e capire come funzionano. Per divertirsi, smonta bambole, scompone scatole, costruisce strani attrezzi… Da grande sarà sicuramente un’inventrice! Per il momento però deve fare i compiti che le ha affidato la maestra: realizzare noiose ghirlande e addobbare la classe in vista del Natale. Ma Amelia, che non sa trattenere la fantasia, utilizza le decorazioni natalizie e i materiali di scarto per creare qualcosa di unico: un robot! Si chiamerà Floppy e sarà il suo migliore amico. Peccato, però, che il vivace robottino sia tutt’altro che perfetto: anziché rispondere ai comandi, combina un’infinità di pasticci. Amelia sarà così costretta a seguirlo per le strade della città imbiancata di neve in un’avventura divertente e frizzante. E, alla fine, grazie alla magia del Natale, riuscirà a trovare un amico vero.
Mavis Miller in questo romanzo è di poche parole, ma sono le immagini gridano forte e chiaro il dolore di Amelia e la sua voglia di avere un briciolo di normalità almeno per Natale e quella normalità la ritrova proprio grazie al suo piccolo robottino, che le regala più sorrisi di chiunque altro e che le fa scoprire un mondo completamente nuovo, dove esiste anche per lei la possibilità di trovare degli amici.
Come una vera favola di Natale, Floppy ci fa capire che non serve essere fatti di carne per avere un cuore e per tenere ad una persona e questa è una preziosa lezione per tutte quelle persone che in qualche modo hanno difficoltà ad aprire il proprio cuore in un determinato momento della loro vita, sia perchè stanno soffrendo e quindi non riescono a vedere oltre il proprio dolore, sia perchè loro stessi sono soli e, avendo paura di ammetterlo, sfruttano la paura per sentirsi importanti e potenti.
A volte però è necessario essere creativi e seguire i propri colpi di genio, solo così si potrà scoprire un lato totalmente diverso delle persone più vicino a noi.
Mavis Miller in questo romanzo è di poche parole, ma sono le immagini gridano forte e chiaro il dolore di Amelia e la sua voglia di avere un briciolo di normalità almeno per Natale e quella normalità la ritrova proprio grazie al suo piccolo robottino, che le regala più sorrisi di chiunque altro e che le fa scoprire un mondo completamente nuovo, dove esiste anche per lei la possibilità di trovare degli amici.
Come una vera favola di Natale, Floppy ci fa capire che non serve essere fatti di carne per avere un cuore e per tenere ad una persona e questa è una preziosa lezione per tutte quelle persone che in qualche modo hanno difficoltà ad aprire il proprio cuore in un determinato momento della loro vita, sia perchè stanno soffrendo e quindi non riescono a vedere oltre il proprio dolore, sia perchè loro stessi sono soli e, avendo paura di ammetterlo, sfruttano la paura per sentirsi importanti e potenti.
A volte però è necessario essere creativi e seguire i propri colpi di genio, solo così si potrà scoprire un lato totalmente diverso delle persone più vicino a noi.
Titolo: I primi secondi di un abbraccio
Autore: Katy Regan
Autore: Katy Regan
Editore: Mondadori
Genere: Fiction
Data di uscita: 29 Gennaio 2019
TRAMA:
TRAMA:
I primi secondi di un abbraccio è un romanzo alla ricerca del proprio posto nel mondo: Zac vuole trovare suo padre, ormai sta crescendo e merita più risposte che domande, ma allo stesso tempo ha paura di non essere accettato da lui. Juliet deve affrontare il peso di aver mentito a suo figlio per tanto tempo, ma anche qualcosa che non è minimamente preparata a sentire e il nonno di Zac deve accettare di essere un adulto con le sue debolezze, che a volte possono portare a conseguenze disastrose, ma sono elementi che caratterizzano la nostra vita.
La storia di questa famiglia ci viene raccontata attraverso lo sguardo di tre generazioni che inizialmente sono slegate tra loro, perchè non collaborano ma pensano solo a proteggersi, mentendosi a vicenda, è quando finalmente capiscono di dover essere davvero una famiglia e non fingere e basta che il loro legame diventerà più saldo che mai. E' una storia di crescita, di accettazione che parla di affrontare le proprie paure, siano esse tenere testa a dei bulli o ammettere di aver sbagliato per poter esorcizzare il passato, ma è una storia decisamente da leggere.
Cosa ne pensate di questi consigli?
Vi ispira qualche lettura?
Il mio nome è Venus Black mi ispira veramente tanto... aggiungo in WL eheh
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