Buona sera bookspediani.
Eccomi tornata sul blog per parlarvi di Ferryman di Claire McFall, un fantasy edito da Fazi Editore.
Eccomi tornata sul blog per parlarvi di Ferryman di Claire McFall, un fantasy edito da Fazi Editore.
Autore: Claire McFall
Genere: Fantasy
Editore: Fazi
Data di uscita: 11 Luglio 2019
IL MIO VOTO
Dylan è una ragazza di quindici anni che vive con la madre e il suo tempo lo divide tra scuola e studio, la sua migliore amica si è trasferita e di conseguenza si sente terribilmente sola. Non ha mai conosciuto suo padre, ma negli ultimi tempi è riuscita a contattarlo e a mettersi d'accordo con lui per conoscersi, finalmente. Ecco perchè dopo un giorno particolarmente pesante a scuola, dove viene presa in giro dai compagni per il suo abbigliamento, decide di allontanarsi per un po' dalla sua vita e andarlo a trovare. Dylan tuttavia non raggiungerà mai il padre, poichè il treno in cui sale ha un terribile incidente che fa cambiare completamente tragitto alla ragazza: in un attimo si ritrova tra le colline scozzesi, molto lontano dalla città e dai binari, e sembra che ad attenderla ci sia un ragazzo, Tristan, il quale la spinge ad allontanarsi dal luogo dell'incidente e a seguirlo, perchè sa bene dove andare. Dyaln, nonostante la ritrosia iniziale, segue senza troppe domande Tristan, un ragazzo di sedici anni che in qualche strano modo le ispira sicurezza. Eppure quel ragazzo sta per rovinarle per sempre la vita perchè finalmente, dopo molti chilometri, le rivela la verità: lei non è sopravvissuta all'incidente e ora si ritrovano nel limbo, in attesa che Dylan passi oltre, ed è proprio Tristan a guidarla, poichè lui è il traghettatore delle anime. Ma Tristan è anche un'entità che si è innamorata di Dylan e non sa se riuscirà a lasciarla andare...
Ferryman è una lettura che aspettavo da almeno un anno, da quando Fazi aveva annunciato di aver acquistato i diritti della serie, e quindi le aspettative sulla storia erano decisamente alle stelle e forse per questo non è riuscita a convincermi del tutto. Bisogna ammettere che Claire McFall ha per le mani una storia incantevole, carica di pathos e di sentimenti, che tuttavia non ha sfruttato appieno. Il primo elemento a colpire è certamente il worlbuilding creato dall'autrice: il limbo in cui si trova Dylan l'ho trovato davvero ben costruito. Esso infatti è un luogo che cambia a seconda dell'anima che si ritrova davanti, Dylan ha pensato di ritrovarsi in mezzo alle colline scozzesi una volta uscita dal treno e di conseguenza è esattamente questo quello che appare. Così come il traghettatore stesso, Tristan, viene splasmato dalla mente dell'anima che si trova nel limbo, in modo che sia più facile per lui avvicinarsi all'anima che deve trasportare nel suo nuovo mondo, ma soprattutto proteggerla. Ci troviamo infatti in un mondo di mezzo, non completamente buono e quindi non completamente cattivo, dove prima di arrivare alla meta finale è necessario accettare quello che è accaduto, ma soprattutto è imperativo non cadere nella trappola dei demoni che emergono durante la notte, perchè altrimenti l'anima è perduta per sempre.
Il meraviglioso mondo creato quindi, dove prende vita la storia, si va ad unire ad una serie di descrizioni che inizialmente appassionano il lettore, perchè si ritrova completamente immerso in questa storia, sembra quasi di essere accanto a Dylan e Tristan e respirare la loro stessa aria, la loro stessa paura e i loro stessi dubbi, tuttavia in alcuni punti l'autrice calca un po' troppo la mano, approfondendo troppo il paesaggio circostante e quindi facendo passare in secondo piano la storia, che riguarda appunto i due personaggi: Dylan e Tristan. Su di loro è inutile dire che verrano presti colpiti da cupido, tuttavia l'autrice poteva approfondire meglio la storia e il contesto prima di farli apparire perdutamente innamorati, il fattore instalove infatti è facilmente riconoscibile e a mio avviso fa perdere di significato e soprattutto di importanza questo momento così delicato, dove due persone completamente diverse iniziano a provare un sentimento che va oltre il comprensibile, perchè di fatto Tristan non è un essere umano, ma un'entità creata apposta per aiutare le anime, non fatta per innamorarsi e per andare contro le regole.
Anche per Dylan è sicuramente un momento delicato, ha solo quindici anni ed ha appena scoperto di essere morta, non può provare così repentinamente sentimenti per il suo traghettatore, senza nemmeno conoscerlo o comprendere davvero quello che le sta accadendo.
Dei due personaggi principali è innegabile che è Tristan il personaggio più interessante: non un umano, ma un essere vivente creato apposta per aiutare le anime nel loro viaggio, per proteggerle e per assumere una forma che loro riconoscano come amica. Tristan quindi non ha una vera faccia, almeno non la ricorda più, così come non ha altri nomi oltre che Traghettatore. Ora per Dylan è un ragazzo di sedici anni che vuole fare in fretta a farle attraversare il limbo, è un personaggio ostile inizialmente, a cui non interessa dei suoi problemi e che non fa altro che spingere a mettersi in marcia senza mai fermarsi per raggiungere la destinazione finale, senza il minimo tatto, perchè ormai si è completamente distaccato dal suo lavoro, per lui è un'anima come un'altra. Eppure più passa il tempo più Tristan riesce a rivelarsi un personaggio che sa cosa significa tenere ad una persona, sa cosa significa proteggerla non perchè è suo dovere, ma perchè vuole farlo. Dylan di fatto invece non ha nulla di speciale, tranne per il fatto che è una ragazza la cui vita è stata stroncata da giovanissima e in verità sembra prendere in modo molto tranquillo la notizia, perchè sa che non può fare nulla a riguardo. Invece è molto più testarda e combattiva quando si tratta di Tristan, un lato di lei che avrei voluto uscisse prima, perchè molto interessante.
Ferryman quindi si è rivelata una lettura decisamente interessante, che mi aspettavo un poco più dinamica, ma che comunque fa da buona base per un capitolo introduttivo di una serie che va a coprire tre volumi. Ho trovato molto originale la scelta dell'autrice di riscrivere in chiave moderna il mito di Caronte, qualcosa che non avevo mai visto primo, e anche il worlbuiling è solido, anche se incerto su alcuni punti che spero verranno chiariti meglio nei capitoli successivi della serie, un po' deboli sono forse i personaggi, che a mio avviso passano da un estremo all'altro e quindi è impossibile per loro crescere ed evolversi, ma sono certa che la McFall ci farà ricredere nei seguiti, visto che questo è anche il suo primo romanzo.
Sebbene il libro sia un fantasy, i temi di cui parla sono quanto più reali e soprattutto ben conosciuti nel nostro mondo: l'amore e la morte, in particolare cosa si è disposti a fare per stare con la persona che si ama, i rischi che si è pronti a correre per avere accanto quello giusto, un qualcosa che esplora forse troppo bruscamente e improvvisamente, ma che da l'idea di coraggio e di combattività, in particolare da parte di Dylan.
Claire McFall ha per le mani una storia davvero interessante, spero riesca a svilupparla al meglio, perchè merita davvero una possibilità.
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