venerdì 12 luglio 2019

Recensione "L'anima del male" di Linda Castillo

Buona sera bookspediani.
Oggi latito un poco, ma mi voglio far perdonare con la recesione del nuovo thriller di Linda Castillo, L'anima del male, edito da Piemme.



TitoloL'anima del male
AutoreLinda Castillo
Editore: Piemme
Genere: Thriller
Data di uscita: 18 Giugno 2019


Sono molti i segreti sussurrati di bocca in bocca a Painters Mill. Nelle case degli amish, in cui il tempo sembra essersi fermato e l'unica luce è quella delle lanterne a olio, ci sono cose che non devono essere dette ad alta voce. Mai.
Lo sa bene Kate Burkholder, capo della polizia della piccola cittadina sprofondata nelle campagne dell'Ohio, un tempo amish lei stessa, prima che ogni cosa cambiasse nella sua vita. Ma il passato, per il comandante Burkholder, non è che un capitolo chiuso: Kate non crede nelle ferite aperte. Soprattutto adesso che la sua vita sembra finalmente sul binario giusto.
È per questo che, sfidando il silenzio e la nota ritrosia della comunità amish, è decisa a venire a capo della morte di Daniel Gingerich, diciotto anni, bruciato vivo nel rogo di un fienile. Daniel era un ragazzo devoto al culto amish e gran lavoratore: la sua morte appare come un crudele scherzo del destino. Ma il comandante Burkholder ha il sospetto che non ci sia nulla di accidentale nella sua atroce fine. Decide così di indagare, scavando tra le bugie, i legami, il passato di quelli che lo conoscevano, arrivando a scoprire i tremendi lati oscuri della vita del giovane Daniel. E di chi, nonostante tutto, ne sta proteggendo il ricordo.


IL MIO VOTO




Linda Castillo è un'autrice che riesce sempre a stupirmi: i suoi romanzi non si focalizzano solo sul risolvere un omicidio, sebbene sappiano come tenere incollato il lettore alle pagine grazie al corretto utilizzo della suspense da parte dell'autrice, ma esplorano tematiche che affondano le loro radici nella nostra società e in quello che succede ogni giorno e nemmeno questo romanzo ne è immune. Ci troviamo a Painters Mill, una piccola cittadina dell'Ohio, in cui si è raggruppato un piccolo gruppo della comunità amish, il quale vive in armonia tra loro.
Eppure anche in un paese così tranquillo accade qualcosa che disturba la sua quiete: un giorno il fienile dei Gingerich viene incendiato e, sebbene si speri in un lieto fine, purtroppo per uno dei figli della famiglia non c'è nulla da fare, David infatti è stato bruciato vivo e ora la sua giovane vita è stata spezzata. Certamente per la sua famiglia è un brutto colpo, ma la loro cultura gli impone di pensare che Dio abbia un piano superiore. Eppure la faccenda non fa che complicarsi perchè sempre che l'incendio fosse intenzionale e che quindi David Gingerich fosse il bersaglio, un ragazzo educato e gentile che tutti amavano, almeno così sembra, perchè più Kate Burkholder indaga su di lui, più conosce che forse non tutti sapevano chi era davvero e questa sua parte nascosta potrebbe essergli costato la vita.


La protagonista ancora una volta è Kate Burkholder, un comandante a cui viene dedicata la serie, di cui io avevo già letto alcuni volumi ma che è facilmente comprensibile anche iniziando da questo perchè grazie all'autrice è facilissimo comprendere che Kate ha un passato da amish, un passato che si porta ancora dietro perchè non è riuscita ad affrontare del tutto, ma anche un meraviglioso presente perchè sa di essere brava nel suo lavoro, sa di essere stimata da tutti i suoi colleghi e soprattutto ha un partner nella vita con cui si può confidare, che comprende il dolore e la perdita, ma che ha scelto di guardare avanti e di vivere una vita con lei. La loro relazione purtroppo è ancora tenuta all'oscuro al resto del mondo, poichè temono che così non potrebbero più lavorare insieme, ma intanto si godono la loro apparente serenità in quel luogo che possono chiamare casa. Eppure questo caso riguarda Kate davvero da vicino, non solo perchè la costringe ad attingere al suo passato da ragazza amish e quindi a cercare di comprendere come questa comunità possa reagire all'omicidio di uno dei loro, ma perchè purtroppo il tenero e stimato David Gingerich si dimostra ben diverso da quello che credeva e questo le fa capire che non sempre tutto è come appare, una lezione che pensava di aver imparato bene, ma che non la stupisce mai.


L'anima del male è una storia che affonda le sue radici proprio nelle apparenze: è facile mostrare agli altri una maschera, una versione migliorata di noi stessi, affinchè nessuno ci giudichi, ma una volta che si mette in scena questa pagliacciata, tenere divisa la propria vera natura da quella creata diventa sempre più difficile ed è quindi in quel momento che si iniziano a commettere errori. Del resto non si finisce mai di conoscere una persona e agli occhi di tutti può sembrare una versione perfetta di un ragazzo, che fa tutto quello che ci si aspetta da lui, ma una volta lontano da occhi indiscreti rivela la sua vera identità.
Kate questo lo capisce benissimo e capisce cosa significa fingere di essere diversi agli occhi degli altri, eppure sa anche che non ci sono giustificazioni per determinati comportamenti e, per quanto una persona possa essere malvagia, nessuno può professarsi Dio e decidere chi deve vivere e chi deve morire, questo è compito della giustizia. E Kate incarna proprio questa giustizia, tuttavia più si avvicina alla soluzione, più rischia di trovarsi in pericolo.


Uno degli elementi che più mi piace dei romanzi di Linda Castillo è che parli di una comunità come gli amish, personaggi che ho trovato pochissime volte nei romanzi, e che sia in grado di rendere loro giustizia riportando i loro usi e costumi e anche qualche piccolo scambio di frasi nella loro lingua. La comunità degli amish è qualcosa che mi ha sempre attirato ed è quindi incantevole conoscere qualche dettagli in più su di loro e su come siano persone che anche davanti al dolore più grande restino fedeli alla loro fede, sapendo bene che Dio ha un piano e che non li farebbe mai affrontare qualcosa che non sono in grado di superare. Rendere la stessa protagonista una amish, che tuttavia ha voltato le spalle alla sua cultura a causa del suo passato, è certamente l'asso nella manica, perchè è come se fosse un personaggio indefinito: non è completamente carne, ma non è nemmeno pesce perchè utilizza proprio il suo lato amish per farsi accettare dai testimoni e per entrare in empatia con i genitori del ragazzo e con tutte le persone che lo conoscevano. Allo stesso tempo sappiamo che per Kate è impossibile tornare indietro, l'unica cosa che può fare è guardare al futuro e quindi vivere la sua vita con John Tomasetti, per quanto il caso le consenta.


Linda Castillo affronta una tematica attualissima, di cui non vi posso parlare più approfonditamente perchè non voglio rovinarvi la lettura, ma vi basti sapere che la cura e l'attenzione con cui tratta l'argomento è esemplare, in particolare si rivolge alla comunità amish per alcune affermazioni molto forti che fa, ma a mio avviso potrebbe tranquillamente essere estesa per tutta la popolazione.
L'autrice ha creato una storia da cui è davvero difficile staccarsi, sia per il personaggio di Kate, a cui ormai sono affezionata, sia per le tematiche che tratta, ma anche per il caso da risolvere che ha costruito con estrema attenzione e che fa riflettere su quanto sia semplice passare da vittima a carnefice, perchè purtroppo per quanto sia giusto desiderare vendetta contro chi ci ferisce, purtroppo prendere la questione nelle proprie mani non ci fa diventare eroi, ma colpevoli come quelle persone che tanto odiamo. L'anima del male è quindi un romanzo che fa rifettere proprio su dove si nasconde il male: esso è praticamente davanti ai nostri occhi ogni giorno, risiede del resto in ognuno di noi, ma sta alla singola persona scegliere se cedere al male o se restare alla luce. Questo caso mette a dura prova Kate, così come mette a dura prova il lettore ma ogni pagina che si legge vale questo sforzo. Se ancora non conoscete Linda Castillo e la sua Kate Burkholder non possono che dirvi di affrettarvi a rimediare!







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