giovedì 11 luglio 2019

Recensione "Jefferson" di Jean-Claude Mourlevat

Bookspediani belli, vi do la buona notte con Jefferson, un piccolo porcospino di cui sono sicura vi innamorerete!



Titolo: Jefferson
Autore: Jean-Claude Mourlevat
Editore: Rizzoli
Genere: Libri per ragazzi
Data di uscita: 18 Giugno 2019


In un luminoso mattino d'autunno, il porcospino Jefferson Bouchard esce di casa per andare a farsi sfoltire il ciuffo e incontrare, così spera, la dolce Carole. Canticchia, sentendo che tutto gli sorride mentre si avvia verso la città. Come può immaginare, quando arriva baldanzoso nel salone del signor Edgar, che la sua vita sta per ribaltarsi? Accusato di omicidio, il buon Jefferson, 72 centimetri di coraggio e paura, è proiettato in un'avventura che lo porterà fino al paese degli umani. Un giallo avvincente, a tratti feroce, ma anche pieno di tenerezza e amicizia, in cui l'autore s'interroga sul nostro rapporto con gli animali.

IL MIO VOTO



Jefferson Bouchard è un porcospino che ama leggere, ama passare del tempo con il suo migliore amico Gilbert, ma soprattutto ama essere in ordine, se questo significa avere un'occasione per incontrare Carole, un tasso per cui ha una cotta, e sa che c'è un solo modo per vederla per caso: andare a In-Taglia, il negozio del signor Edgar, che ha assunto la nipote perchè prossimo ormai alla pensione.
Eppure Jefferson mai avrebbe pensato di trovarsi davanti ad un simile disastro, una volta entrato in negozio. A terra, privo di vita, trova il signor Edgar e il suo primo istinto è quello di andare in suo soccorso, ma così facendo spaventa la cliente che non si accorta di nulla e che pensa che sia proprio Jefferson ad essere il colpevole. Sconvolto, Jefferson non pensa a dare spiegazioni, ma a scappare via e a rivolgersi al suo migliore amico Gilbert. Purtroppo però è troppo tardi, perchè la polizia è già arrivata anche a lui e al piccolo porcospino non rimane che restare nascosto, in attesa di pensare a cosa fare. Per fortuna il suo amico Gilbert non ha dubbi su di lui: sa che non è il colpevole e a questo punto l'unica cosa da fare è trovare chi ha ucciso il signor Edgar, in modo da essere libero. Ed proprio con questa decisione che i due amici si improvvisano detective, seguendo piste su piste, che li conducono anche in un luogo molto pericoloso: il paese dove vivono gli umani.


Jean-Claude Mourlevat so essere uno scrittore molto famoso di libri per ragazzi, ma per me è la prima occasione di conoscerlo e come prima impressione devo dire che se l'è cavata alla grande, creando una storia sicuramente fuori dagli schemi che unisce il mondo umano con il mondo animale, mettendogli tutti sullo stesso livello: ci troviamo infatti di fronte ad animali che vivono nella loro città e che parlano, guidano, leggono, fanno compiti e lavorano, come se fossero dei veri e propri esseri umani e,come tali, non sono certo immuni alla legge. Ecco perchè, a causa di un equivoco, il piccolo Jefferson si ritrova presto invischiato in un omicidio che non ha commesso ma di cui è accusato. L'autore da prova di grande abilità, costruendo una storia che dà valore soprattutto all'amicizia, cosa che vediamo benissimo con Jefferson e Gilbert, il quale non mette in dubbio le parole dell'amico e infatti non esita ad aiutarlo nella sua impresa di cercare il vero colpevole e quindi riabilitare il suo nome. Sono sicura che nel mondo umano questo raramente succederebbe, perchè la fiducia e l'amicizia disinteressanta difficilmente si manifestano.
Inizia così la loro avventura che li porta anche nel paese degli umani e l'autore non nasconde la diversità tra questi due luoghi.


In questa storia umani e animali coesistono, per cui nessuno si stupisce se vede in giro un tasso o un porcospino, come nessun animale si stupisce nell'incrociare per strada qualche umano, tuttavia dal coesistere all'accettare la loro esistenza e autonimia c'è una bella differenza. Con questo romanzo infatti l'autore esplora quello che sono i rapporti tra umani e animali e lo fa spesso con ironia, ma arriva a toccare elementi importantissimi che fanno riflettere sul comportamento che abbiamo tutti i giorni verso i nostri amici animali e che, in qualche modo, fanno sentire in colpa in prima persona per quegli umani che non hanno assolutamente rispetto per gli animali, esseri viventi che a mio avviso la maggior parte delle volte sono migliori di tante persone, perchè sebbene si facciano guidare dal loro istinto, sono molto meno animali loro del genere umano.
L'elemento principale tuttavia non è mettere in mostra le differenze tra umani e animali, è scovare un assassino e quindi questo diventa a tutti gli effetti un giallo ironico ma allo stesso tempo serio, che nasconde insidie su insidie e che fa capire che non sempre tutto è come appare.
Jefferson e Gilbert sono un'accoppiata fenomenale, una vera coppia di amici pronti a tutto per aiutarsi, amicizie del genere sono davvero rare e portano il lettore a riflettere non solo sul mondo animale, ma sulle proprie amicizie.


Jefferson è stata una lettura davvero incantevole e bisogna aggiungere che a completarla ci sono le meravigliose illustrazioni di Antoine Ronzon, il quale permette al lettore di avere sottomano i personaggi e di vederli ancora più reali di quello che sono, grazie alle descrizioni dell'autore.
Lo stile di Jean-Claude Mourlevat è molto semplice e il tono è leggero ma più accentuato quando si parla di tematiche più serie, cambiamento che reputo giusto perchè va bene scherzare e va bene intrattenere, ma su determinati argomenti non è ammesso ridere e questa storia porta il lettore proprio a capire dove arriva questo confine. Sono tantissime le riflessioni che emergono da questa storia, in particolare il rapporto che l'uomo ha con gli animali e questo è un punto decisamente da non sottovalutare, poichè si sentono molto spesso storie di maltrattamenti e, sebbene questo sia un racconto di fantasia, non si discosta così tanto dalla realtà. Jean-Claude Mourlevat ci offre inoltre una grande dimostrazione di amicizia, così come piccoli insegnamenti su come ci si comporta con chi si ha una cotta, e ci fa vivere un'avventura incredibile con dei personaggi indimenticabili di cui si sente immediatamente la mancanza e non si può fare a meno di pensare quanto sarebbe bello se anche nella realtà gli animali potessero parlare, o meglio l'uomo potesse capirli, per vivere davvero in pace e armonia. Comunque qualcosa mi dice che la storia di Jefferson non è ancora conclusa, spero di non sbagliarmi!









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