Buon salve bookspediani!
Eccomi con una nuova recensione, ossia "I miei ultimi 10 minuti e 38 secondi in questo strano mondo" di Elif Shafak.
Titolo: I miei ultimi 10 minuti e 38 secondi in questo strano mondo
Eccomi con una nuova recensione, ossia "I miei ultimi 10 minuti e 38 secondi in questo strano mondo" di Elif Shafak.
Titolo: I miei ultimi 10 minuti e 38 secondi in questo strano mondo
Autore: Elif Shafak
Editore: Rizzoli
Genere: Fiction
Genere: Fiction
Data di uscita: 25 Giugno 2019
La chiamavano Leila Tequila a casa e al lavoro, nell'edificio color palissandro sulla viuzza cieca che acciottolava giù verso il porto, annidata fra una chiesa e una sinagoga, negozi di lampadari e kebabberie: il vicolo che ospitava i più antichi bordelli autorizzati di Istanbul.Dieci minuti e trentotto secondi dopo che il cuore di Leila smette di battere la sua mente è in piena coscienza e quello che accade è sorprendente: scene cruciali della sua esistenza rivivono attraverso il ricordo dei sapori più intensi che abbia mai provato. Lo stufato della capra che suo padre aveva sacrificato per celebrare la tanto attesa nascita di un figlio maschio; la miscela di zucchero e limone che sobbolliva sul fornello, usata dalle donne per la ceretta mentre gli uomini andavano a pregare nella moschea; il caffè scuro e forte al cardamomo, per sempre legato alla via dei bordelli Leila sta morendo, ma la sua anima lavora, implorando di essere salvata mentre abbandona il corpo. Ma cosa è successo a Leila, la prostituta, trovata cadavere di fronte a un campo di calcio umido e buio, dentro un bidone dell'immondizia con i manici arrugginiti? Elif Shafak ritorna con un romanzo duro e luminoso, dettato da una necessità ineludibile, un romanzo che ospita la realtà tutta. Ed erige davanti ai nostri occhi una città lacerata e nervosa, affamata di libertà, una città femmina che salva e condanna.
"I miei ultimi 10 minuti e 38 secondi in questo strano mondo" è il nuovo romanzo di Elif Shafak, una lettura nuda e cruda su una ragazza, Leila Tequila, che giace in fin di vita in un bidone dell'immondizina, il cui cuore si sta a poco a poco spegnendo, ma durante il tempo che ci mette il corpo a capire che è morto, esattamente dieci minuti e trent'otto secondi, la ragazza ricorda i momenti più significativi della sua vita, quella che l'hanno definita e l'ha cambiata per sempre, facendola diventare quella che è oggi, un'altra prostituta ad Istanbul, la cui vita non interessa quasi a nessuno, nemmeno alla famiglia, che ormai ha dimenticato quella ragazza che ha creato loro solo imbarazza, ma che ha un grande significato per la famiglia che si è creata da sè, quei cinque amici che durante gli anni le sono sempre rimasti accanto e, anche ora, cercano risposte sulla sua morte. Il romanzo viene diviso essenzialmente in tre parti: nella prima assistiamo agli ultimi minuti di Leila e ai suoi ricordi, conoscendola meglio e cercando di comprendere le sue azioni, poi, una volta che la sua anima ha abbandonato il suo corpo, assistiamo alla ricerca del colpevole del suo omidicio e infine vediamo come gli amici di Leila si prodighino per darle la giusta importanza, quello che ha sempre voluto e che si merita.
La scelta dell'autrice è sicuramente originale e bizzarra, tuttavia non manca di colpire il lettore come un pugno allo stomaco, perchè è impotente davanti alla morte di Leila e non può fare a meno che assistere insieme a lei ai suoi ultimi ricordi durante quegli ultimi minuti in questo mondo.
Leila Tequila, ma ufficialmente nata Leyla Afife Kamile Akarsu è stata accolta con grande amore e grande aspettativa nella sua famiglia: dopo una lunga attesa infatti finalmente è arrivata lei, e anche se non era un maschio, suo padre non poteva che essere felice del suo arrivo, tanto da scombinare l'equilibrio della sua famiglia e costringendo Leyla a crescrere con un menzogna, un segreto ben custodito di cui è venuta presto a conoscenza e che per la prima volta ha inclinato la sua vita. Questo segreto infatti le ha fatto vedere l'imperfezione della sua famiglia, già acutizzata dalla zia che sembra soffrire di depressione e quindi viene badata a vista. Da Leyla del resto ci si aspettano grandi cose, eppure la vita per lei ha in serbo una strada tortuosa quando fin da piccolissima viene molestata dallo zio, il quale addossa a lei la colpa di essersi fatta desiderare e le intima di mantenere il segreto, cosa che segnerà la ragazza per sempre e solo quando sarà troppo tardi capirà che la sua famiglia è formata solo da segreti e da mezze verità, motivo che la spingerà ad andarsene da casa, perchè stanca di essere manovrata da tutti e di non poter decidere della sua vita, e questa scelta la porterà a Istanbul, dove inizierà la sua vita come prostituta per potersi mantenere, fortunatamente sempre in compagnia della sua famiglia di amici, i quali non la abbandoneranno nemmeno alla fine, quando ormai per lei sarà tardi.
Fin dal principio sappiamo che questa storia non ha un lieto fine, sappiamo che Leila è destinata a morire, eppure non possiamo fare a meno di sperare che qualcosa cambi, ma del resto l'autrice vuole dipingere una storia vera, che viene narrata senza peli sulla lingua, e purtroppo nella vita non esistono i miracoli, non si può fare altro che accettare il proprio destino. Quello della nostra protagonista è stato certamente infausto, ma in mezzo a tanto dolore ha potuto anche sperimentare l'amore, almeno per i primi anni della sua vita e la gioia nel diventare una sorella maggiore per un fratellino che ben presto voleva proteggere a tutti i costi.
Il suo primo amico è stato colui che chiama il Pirata, Sinan, il figlio della Donna della Farmacia del suo paese, colui che è sempre stato al fianco di Leila e che l'ha aiutata in ogni occasione, credendo sempre alle sue parole. Ha poi trovato Nalan, una ragazza che è nata uomo ma ha avuto il coraggio di cambiare e di diventare chi era destinata ad essere.
Nella sua strada è poi arrivata Humerya, Jamila ed infine Zaynab, questo gruppo di sei combattenti che si sono sempre sostenuti a vicenda, affrontando ogni cosa insieme.
Anche loro ci vengono presentati mano a mano che Leila ricorda i momenti più importanti della sua vita, poichè certamente loro ne fanno parte, e l'autrice ci regala dei piccoli capitoli per farceli conoscere meglio. Così come ci fa conoscere una persona speciale che aveva allontanato Leila dalla strada, anche se non per troppo tempo, purtroppo.
Elif Shafak con questo romanzo non ci vuole semplicemente mostrare cosa succede una volta che il nostro cuore si ferma, se effettivamente è vero che ripercorriamo tutta la nostra vita in un attimo oppure selezioniamo i momenti più importanti di essa, ma vuole denunciare quello che succede ad Istanbul e come vengono trattati i ribelli, coloro che non seguono alla lettera le regole. Leila è solo un esempio, una ragazzina che viene cresciuta senza sapere la verità sulle sue origini e che viene molestata proprio da una persona di famiglia, nella sua casa, dove dovrebbe sentirsi al sicuro, che piuttosto che consolarla e farle capire che non è colpa sua, viene trattata come un oggetto da riparare e la soluzione è farla sposare per evitare di essere sulla bocca di tutti, senza pensare davvero a cosa vuole la ragazza, la quale una volta che si allontana da casa viene cancellata completamente dalla famiglia, perchè non si è piegata agli ordini del padre. Ma così come l'omosessualità stessa è vista come una perversione, una malattia che bisogna correggere. Sono tantissimi gli usi e i costumi che l'autrice ci fa conoscere, come sono altrettanti i problemi che evidenzia in questo mondo che ancora deve evolversi. Quello che fa ancora più piangere il cuore è il fatto che, per quanto sia una storia inventata, un fondo di verità c'è e in particolare per quanto riguarda Il cimitero degli Abbandonati, un luogo che esiste davvero in cui riposano i corpi di coloro che non sono stati reclamati dalle famiglie.
I miei ultimi 10 minuti e 38 secondi in questo strano mondo è un romanzo dalle tematiche forti, che non risparmia assolutamente niente, ma necessario per far aprire gli occhi a tutte quelle persone che fanno finta di niente, che preferiscono guardare dall'altra parte piuttosto che ammettere i propri errori. Elif Shafak ci fa capire che per il mondo arabo la famiglia significa tutto, così come è il baba, il padre, a decidere ogni cosa e la donna non può che obbedire e di conseguenza soffrire per ogni decisione presa che non vorrebbe compiere. Ecco perchè servono protagoniste come Leila, che non hanno paura di ribellarsi e di combattere per trovare il proprio destino, la propria strada da seguire. Purtroppo non sempre questa va a finire bene e la nostra protagonista ne è la dimostrazione, tuttavia per quanto ha vissuto è stata in qualche modo libera di scegliere quello che voleva fare, allontanandosi dalla sua famiglia di sangue, che le ha arrecato solo dolori e problemi, ma creandosene una sua, con amici pronti a stare al suo fianco non per qualche obbligo, ma semplicemente perchè consapevoli di essere più forti insieme.
Elif Shafak ha scritto dunque un romanzo che è impossibile da dimenticare, che deve essere letto perchè ci mette davanti al fatto compiuto: questa volta voltarsi dall'altra parte e chiudere gli occhi è impossibile, bisogna fare qualcosa, bisogna cambiare questo strano mondo e questo libro è certamente un ottimo punto di partenza.
IL MIO VOTO
"I miei ultimi 10 minuti e 38 secondi in questo strano mondo" è il nuovo romanzo di Elif Shafak, una lettura nuda e cruda su una ragazza, Leila Tequila, che giace in fin di vita in un bidone dell'immondizina, il cui cuore si sta a poco a poco spegnendo, ma durante il tempo che ci mette il corpo a capire che è morto, esattamente dieci minuti e trent'otto secondi, la ragazza ricorda i momenti più significativi della sua vita, quella che l'hanno definita e l'ha cambiata per sempre, facendola diventare quella che è oggi, un'altra prostituta ad Istanbul, la cui vita non interessa quasi a nessuno, nemmeno alla famiglia, che ormai ha dimenticato quella ragazza che ha creato loro solo imbarazza, ma che ha un grande significato per la famiglia che si è creata da sè, quei cinque amici che durante gli anni le sono sempre rimasti accanto e, anche ora, cercano risposte sulla sua morte. Il romanzo viene diviso essenzialmente in tre parti: nella prima assistiamo agli ultimi minuti di Leila e ai suoi ricordi, conoscendola meglio e cercando di comprendere le sue azioni, poi, una volta che la sua anima ha abbandonato il suo corpo, assistiamo alla ricerca del colpevole del suo omidicio e infine vediamo come gli amici di Leila si prodighino per darle la giusta importanza, quello che ha sempre voluto e che si merita.
La scelta dell'autrice è sicuramente originale e bizzarra, tuttavia non manca di colpire il lettore come un pugno allo stomaco, perchè è impotente davanti alla morte di Leila e non può fare a meno che assistere insieme a lei ai suoi ultimi ricordi durante quegli ultimi minuti in questo mondo.
Leila Tequila, ma ufficialmente nata Leyla Afife Kamile Akarsu è stata accolta con grande amore e grande aspettativa nella sua famiglia: dopo una lunga attesa infatti finalmente è arrivata lei, e anche se non era un maschio, suo padre non poteva che essere felice del suo arrivo, tanto da scombinare l'equilibrio della sua famiglia e costringendo Leyla a crescrere con un menzogna, un segreto ben custodito di cui è venuta presto a conoscenza e che per la prima volta ha inclinato la sua vita. Questo segreto infatti le ha fatto vedere l'imperfezione della sua famiglia, già acutizzata dalla zia che sembra soffrire di depressione e quindi viene badata a vista. Da Leyla del resto ci si aspettano grandi cose, eppure la vita per lei ha in serbo una strada tortuosa quando fin da piccolissima viene molestata dallo zio, il quale addossa a lei la colpa di essersi fatta desiderare e le intima di mantenere il segreto, cosa che segnerà la ragazza per sempre e solo quando sarà troppo tardi capirà che la sua famiglia è formata solo da segreti e da mezze verità, motivo che la spingerà ad andarsene da casa, perchè stanca di essere manovrata da tutti e di non poter decidere della sua vita, e questa scelta la porterà a Istanbul, dove inizierà la sua vita come prostituta per potersi mantenere, fortunatamente sempre in compagnia della sua famiglia di amici, i quali non la abbandoneranno nemmeno alla fine, quando ormai per lei sarà tardi.
Fin dal principio sappiamo che questa storia non ha un lieto fine, sappiamo che Leila è destinata a morire, eppure non possiamo fare a meno di sperare che qualcosa cambi, ma del resto l'autrice vuole dipingere una storia vera, che viene narrata senza peli sulla lingua, e purtroppo nella vita non esistono i miracoli, non si può fare altro che accettare il proprio destino. Quello della nostra protagonista è stato certamente infausto, ma in mezzo a tanto dolore ha potuto anche sperimentare l'amore, almeno per i primi anni della sua vita e la gioia nel diventare una sorella maggiore per un fratellino che ben presto voleva proteggere a tutti i costi.
Il suo primo amico è stato colui che chiama il Pirata, Sinan, il figlio della Donna della Farmacia del suo paese, colui che è sempre stato al fianco di Leila e che l'ha aiutata in ogni occasione, credendo sempre alle sue parole. Ha poi trovato Nalan, una ragazza che è nata uomo ma ha avuto il coraggio di cambiare e di diventare chi era destinata ad essere.
Nella sua strada è poi arrivata Humerya, Jamila ed infine Zaynab, questo gruppo di sei combattenti che si sono sempre sostenuti a vicenda, affrontando ogni cosa insieme.
Anche loro ci vengono presentati mano a mano che Leila ricorda i momenti più importanti della sua vita, poichè certamente loro ne fanno parte, e l'autrice ci regala dei piccoli capitoli per farceli conoscere meglio. Così come ci fa conoscere una persona speciale che aveva allontanato Leila dalla strada, anche se non per troppo tempo, purtroppo.
Elif Shafak con questo romanzo non ci vuole semplicemente mostrare cosa succede una volta che il nostro cuore si ferma, se effettivamente è vero che ripercorriamo tutta la nostra vita in un attimo oppure selezioniamo i momenti più importanti di essa, ma vuole denunciare quello che succede ad Istanbul e come vengono trattati i ribelli, coloro che non seguono alla lettera le regole. Leila è solo un esempio, una ragazzina che viene cresciuta senza sapere la verità sulle sue origini e che viene molestata proprio da una persona di famiglia, nella sua casa, dove dovrebbe sentirsi al sicuro, che piuttosto che consolarla e farle capire che non è colpa sua, viene trattata come un oggetto da riparare e la soluzione è farla sposare per evitare di essere sulla bocca di tutti, senza pensare davvero a cosa vuole la ragazza, la quale una volta che si allontana da casa viene cancellata completamente dalla famiglia, perchè non si è piegata agli ordini del padre. Ma così come l'omosessualità stessa è vista come una perversione, una malattia che bisogna correggere. Sono tantissimi gli usi e i costumi che l'autrice ci fa conoscere, come sono altrettanti i problemi che evidenzia in questo mondo che ancora deve evolversi. Quello che fa ancora più piangere il cuore è il fatto che, per quanto sia una storia inventata, un fondo di verità c'è e in particolare per quanto riguarda Il cimitero degli Abbandonati, un luogo che esiste davvero in cui riposano i corpi di coloro che non sono stati reclamati dalle famiglie.
I miei ultimi 10 minuti e 38 secondi in questo strano mondo è un romanzo dalle tematiche forti, che non risparmia assolutamente niente, ma necessario per far aprire gli occhi a tutte quelle persone che fanno finta di niente, che preferiscono guardare dall'altra parte piuttosto che ammettere i propri errori. Elif Shafak ci fa capire che per il mondo arabo la famiglia significa tutto, così come è il baba, il padre, a decidere ogni cosa e la donna non può che obbedire e di conseguenza soffrire per ogni decisione presa che non vorrebbe compiere. Ecco perchè servono protagoniste come Leila, che non hanno paura di ribellarsi e di combattere per trovare il proprio destino, la propria strada da seguire. Purtroppo non sempre questa va a finire bene e la nostra protagonista ne è la dimostrazione, tuttavia per quanto ha vissuto è stata in qualche modo libera di scegliere quello che voleva fare, allontanandosi dalla sua famiglia di sangue, che le ha arrecato solo dolori e problemi, ma creandosene una sua, con amici pronti a stare al suo fianco non per qualche obbligo, ma semplicemente perchè consapevoli di essere più forti insieme.
Elif Shafak ha scritto dunque un romanzo che è impossibile da dimenticare, che deve essere letto perchè ci mette davanti al fatto compiuto: questa volta voltarsi dall'altra parte e chiudere gli occhi è impossibile, bisogna fare qualcosa, bisogna cambiare questo strano mondo e questo libro è certamente un ottimo punto di partenza.
si ringrazia la casa editrice
Complimenti per questa bellissima recensione, sono sicuro che leggerò il romanzo!
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