Buon salve bookspediani.
Oggi vi parlo di "Il paese del sale e delle stelle" di Zeyn Joukhadar, una nuova uscita edita da Garzanti che vi aspetta in libreria!
Oggi vi parlo di "Il paese del sale e delle stelle" di Zeyn Joukhadar, una nuova uscita edita da Garzanti che vi aspetta in libreria!
Titolo: Il paese del sale e delle stelle
Autore: Zeyn Joukhadar
Editore: Garzanti
Genere: Fiction
Data di uscita: 19 Settembre 2019
Genere: Fiction
Data di uscita: 19 Settembre 2019
Il mondo di Nour è circondato dai colori. Per lei che ha la sinestesia, davanti ai suoi occhi tutto si tinge di verde, rosso, giallo, blu, non appena sente una voce, legge una lettera o un numero. Ma da quando dagli Stati Uniti si è trasferita in Siria, dopo la morte del padre, intorno a lei vede solamente grigio. Perché ora deve occuparsi da sola delle sue sorelline. A dodici anni è un compito troppo difficile, soprattutto se sei in una terra che ti è estranea. Una terra dove il pericolo è a ogni angolo. Eppure Nour ha le sue storie a farle compagnia. Quelle storie che il padre le raccontava prima di dormire. Ed è a quelle parole che si aggrappa per trovare il coraggio di affrontare tutto. In particolare alla sua leggenda preferita in cui Rawiya, una ragazzina come lei, è costretta a fingersi uomo per seguire il suo sogno: far parte di una spedizione per disegnare la carta geografica del mondo. Nour conosce quella storia a memoria, ma, ora che ha trovato la mappa tra i documenti della sua famiglia, assume un valore speciale. Forse è la strada da seguire per portare in salvo sé stessa e le sue sorelle. Ma prima dovrà imparare che ci sono indicazioni tracciate sulla carta e indicazioni tracciate nel cuore. E che anche le parole a volte possono essere una guida e una protezione. Soprattutto se arrivano da chi l'ha amata di più al mondo.
Devo essere onesta, non ero pronta a questa storia. Sapevo sarebbe stata bella, ma non mi aspettavo fosse un vero e proprio colpo al cuore fin dalle prime pagine, anche se ammetto al principio di aver faticato ad entrare in totale sintonia con la storia per via dei nomi arabi, che proprio non riesco a distinguere, sono pessima lo so. Ma partiamo dal principio: la protagonista di questa avventura è Nour, una bambina che ha origini siriane ma che è nata in America, a New York, e che quindi riconosce questa città come casa sua, perchè non conosce altro. Al contrario le sue sorelle più grandi hanno ricordi della loro città natale e quindi non sono così restie come Nour al desiderio della madre di voler tornare a casa, non tanto per un semplice capriccio, quanto per il fatto che l'America significa portare il ricordo del padre di Nour, che è morto, e ovviamente non è facile mantenersi. Ma il ritorno in Siria non va certamente come previsto, questo paese ormai è un luogo di guerra e non si ha mai la certezza di restare vivi per troppo tempo. Nour quindi deve cancellare ben presto dalla sua mente i palazzi di New York e tutta la vita attorno alla città, per sostituirla con macerie di continue case che crollano a pezzi. E per Nour è davvero difficile, perchè lei non vede il mondo come tutti gli altri, per lei ogni parola, ogni numero, ha un colore diverso e le da l'occasione di avere un mondo tutto suo a cui far riferimento, un mondo in cui deve essere coraggiosa e per esserlo non può che prendere spunto dalla sua eroina, Rawiya, una ragazzina costretta a fingersi uomo per seguire far parte di una spedizione per disegnare la carta geografica del mondo, e come lei, anche Nour avrà occasione di seguire una mappa, quella del cuore.
La storia creata da Zeyn Joukhadar si snoda in due grandi filoni narrativi: il primo segue ovviamente le vicende di Nour e della sua famiglia, un'avventura piena di dolore e di tristezza, poichè non sempre la loro vita va come previsto e nel loro viaggio per essere salve sono costrette ad affrontare molte perdite di persone care, ma anche una parte di loro viene perduta per sempre, in particolare Nour in questo viaggio da bambina diventerà un'adulta in tutti i sensi, mettendosi alla prova e capendo cosa significa cercare di restare in vita, ma soprattutto trovare sempre la strada di casa, che non è un luogo, ma essere insieme alla sua famiglia. Il secondo invece si svolge nel passato e parla proprio dell'eroina di Nour, ossia Rawiya, la quale deve fingersi un uomo per poter partecipare alla spedizione organizzata da al-Idrisi, un famoso cartografo vissuto davvero nella nostra storia, per poter tracciare la mappa del mondo, una storia che certamente intrattiene e sa come rendersi interessante, specie perchè la ragazza visita sempre nuove mete, ma purtroppo la storia di Nour vince a mani bassi, è lei che si vuole seguire e che si vuole confortare in questa sua storia incredibile. Ad aggiungersi però a queste due narrazioni, ce ne è una terza in forma poetica, ossia l'autore apre ogni nuova parte della storia con una poesia, dimostrando di sapersi destreggiare in più forme narrative, e riuscendoci egregiamente.
Nour è quindi la protagonista con cui il lettore entra più in contatto, una figura a tratti molto simile al nostro autore, poichè anche lui è un sinesteta e questo significa che si è basato sulla sua stessa esperienza per raccontarci come Nour vede il mondo, ossia attraverso colori diversi, e questo ha sicuramente reso la storia credibile, perchè l'autore sa davvero di cosa si parla. Nour è un personaggio che non si può non amare, una ragazzina che è di fatto americana perchè nata in America, ma che proviene da una famiglia siriana e che quindi questo porta con sè cultura e credenze diverse dal paese in cui vive. Nour non sa cosa è davvero la Siria, a differenza delle sue sorelle e di sua madre, per cui quando torna nel suo paese è completamente sperduta. Parla un po' di arabo ma la sua prima lingua è l'inglese e questo la fa sentire come se non si sentisse del tutto a casa, come se avesse perso la bussola della sua vita e le servisse una mappa per ritrovarsi. Ma quello che capirà è che casa non è un posto, è dove c'è la propria famiglia.
Allo stesso tempo anche Rawiya è una grande protagonista di questa storia, una leggenda che noi però vediamo raccontata nero su bianco e che ci intrattiene con le sue avventure, anche se è sempre in costante allerta perchè nessuno deve scoprire il suo segreto, ossia il fatto che è una donna e non un uomo, ma tanta era la sua voglia di conoscere il mondo, che non ha pensato ad altro che a realizzare il suo sogno. Questo ci fa capire che nulla è impossibile, se abbiamo la forza di lottare per realizzarlo.
Così come le due protagoniste sono importanti per rendere unica questa storia, lo è anche la scelta dell'autore di ambientare il suo romanzo in Siria, un luogo che purtroppo conosciamo bene non più per la sua bellezza, ma per la sua continua devastazione a causa della guerra e a causa di un fanatismo esagerato della loro religione, che li incita a distruggere tutto ciò che è stato creato per una causa che è stata distorta per troppo tempo, ma che continua a mietere vittime. Nour e la sua famiglia non resteranno in Siria per tanto, perchè costantemente in pericolo, cosa che conosceranno in prima persona, ma viaggeranno (quasi in parallelo con Rawiya) per trovare una casa in cui possano sentirsi al sicuro. Il viaggio che quindi descrive l'autore non è solo fisico, ma è anche mentale poichè nè Nour ne tanto meno le sue due sorelle o sua madre, saranno più le stesse dopo tutto quello che saranno costrette ad affrontare.
Ecco quindi che le tematiche di questo romanzo non sono solo legate alle sofferenze o al dolore, ma anche alla crescita e all'inseguire i propri sogni, anzi inseguire l'idea di casa, non un luogo, ma un insieme di persone che ti fanno sentire protetta e amata. Questo a mio avviso è un messaggio bellissimo, soprattutto perchè il viaggio di Nour e della sua famiglia non è semplice, anzi è tremendamente doloroso, eppure allo stesso tempo lascia intravedere un piccolo spiraglio di speranza, che può essere da esempio.
Il paese del sale e delle stelle è una stata una storia a cui non ero preparata, una storia che ha fatto tremendamente male perchè per quanto un'opera di fantasia, non penso si discosti così tanto dalla realtà. Certo, non è un romanzo perfetto, in alcuni momenti, specie durante la narrazione dedicata a Rawiya mi sono persa perchè non riuscivo a comprendere appieno cosa l'autore volesse dire, e inizialmente la sua storia non riuscivo a collocarla, ma una volta che la narrazione si addentra sempre più in un luogo di dolore e di viaggio, tutto si inizia a fare più chiaro e la narrazione sempre più fluida. E' proprio la semplicità disarmante con cui Zeyn Joukhadar ci racconta questa storia, che questa ha ancora più impatto nel nostro cuore, tanto che a volte bisogna interrompere la lettura per riprendersi da quello che si sta leggendo. Al suo debutto narrativo, Zeyn Joukhadar racconta qualcosa di poetico e terribile allo stesso tempo, qualcosa che non può che restare nel cuore del lettore perchè inizialmente traccia solo dei puntini i quali magicamente finiscono per unirsi e dare vita ad una mappa, che ci indica cosa significa davvero sentirsi a casa. Una lettura quindi che merita una possibilità, una lettura tosta certamente, ma bellissima.
Mi raccomando, seguite le altre recensioni!
IL MIO VOTO
Devo essere onesta, non ero pronta a questa storia. Sapevo sarebbe stata bella, ma non mi aspettavo fosse un vero e proprio colpo al cuore fin dalle prime pagine, anche se ammetto al principio di aver faticato ad entrare in totale sintonia con la storia per via dei nomi arabi, che proprio non riesco a distinguere, sono pessima lo so. Ma partiamo dal principio: la protagonista di questa avventura è Nour, una bambina che ha origini siriane ma che è nata in America, a New York, e che quindi riconosce questa città come casa sua, perchè non conosce altro. Al contrario le sue sorelle più grandi hanno ricordi della loro città natale e quindi non sono così restie come Nour al desiderio della madre di voler tornare a casa, non tanto per un semplice capriccio, quanto per il fatto che l'America significa portare il ricordo del padre di Nour, che è morto, e ovviamente non è facile mantenersi. Ma il ritorno in Siria non va certamente come previsto, questo paese ormai è un luogo di guerra e non si ha mai la certezza di restare vivi per troppo tempo. Nour quindi deve cancellare ben presto dalla sua mente i palazzi di New York e tutta la vita attorno alla città, per sostituirla con macerie di continue case che crollano a pezzi. E per Nour è davvero difficile, perchè lei non vede il mondo come tutti gli altri, per lei ogni parola, ogni numero, ha un colore diverso e le da l'occasione di avere un mondo tutto suo a cui far riferimento, un mondo in cui deve essere coraggiosa e per esserlo non può che prendere spunto dalla sua eroina, Rawiya, una ragazzina costretta a fingersi uomo per seguire far parte di una spedizione per disegnare la carta geografica del mondo, e come lei, anche Nour avrà occasione di seguire una mappa, quella del cuore.
La storia creata da Zeyn Joukhadar si snoda in due grandi filoni narrativi: il primo segue ovviamente le vicende di Nour e della sua famiglia, un'avventura piena di dolore e di tristezza, poichè non sempre la loro vita va come previsto e nel loro viaggio per essere salve sono costrette ad affrontare molte perdite di persone care, ma anche una parte di loro viene perduta per sempre, in particolare Nour in questo viaggio da bambina diventerà un'adulta in tutti i sensi, mettendosi alla prova e capendo cosa significa cercare di restare in vita, ma soprattutto trovare sempre la strada di casa, che non è un luogo, ma essere insieme alla sua famiglia. Il secondo invece si svolge nel passato e parla proprio dell'eroina di Nour, ossia Rawiya, la quale deve fingersi un uomo per poter partecipare alla spedizione organizzata da al-Idrisi, un famoso cartografo vissuto davvero nella nostra storia, per poter tracciare la mappa del mondo, una storia che certamente intrattiene e sa come rendersi interessante, specie perchè la ragazza visita sempre nuove mete, ma purtroppo la storia di Nour vince a mani bassi, è lei che si vuole seguire e che si vuole confortare in questa sua storia incredibile. Ad aggiungersi però a queste due narrazioni, ce ne è una terza in forma poetica, ossia l'autore apre ogni nuova parte della storia con una poesia, dimostrando di sapersi destreggiare in più forme narrative, e riuscendoci egregiamente.
Nour è quindi la protagonista con cui il lettore entra più in contatto, una figura a tratti molto simile al nostro autore, poichè anche lui è un sinesteta e questo significa che si è basato sulla sua stessa esperienza per raccontarci come Nour vede il mondo, ossia attraverso colori diversi, e questo ha sicuramente reso la storia credibile, perchè l'autore sa davvero di cosa si parla. Nour è un personaggio che non si può non amare, una ragazzina che è di fatto americana perchè nata in America, ma che proviene da una famiglia siriana e che quindi questo porta con sè cultura e credenze diverse dal paese in cui vive. Nour non sa cosa è davvero la Siria, a differenza delle sue sorelle e di sua madre, per cui quando torna nel suo paese è completamente sperduta. Parla un po' di arabo ma la sua prima lingua è l'inglese e questo la fa sentire come se non si sentisse del tutto a casa, come se avesse perso la bussola della sua vita e le servisse una mappa per ritrovarsi. Ma quello che capirà è che casa non è un posto, è dove c'è la propria famiglia.
Allo stesso tempo anche Rawiya è una grande protagonista di questa storia, una leggenda che noi però vediamo raccontata nero su bianco e che ci intrattiene con le sue avventure, anche se è sempre in costante allerta perchè nessuno deve scoprire il suo segreto, ossia il fatto che è una donna e non un uomo, ma tanta era la sua voglia di conoscere il mondo, che non ha pensato ad altro che a realizzare il suo sogno. Questo ci fa capire che nulla è impossibile, se abbiamo la forza di lottare per realizzarlo.
Così come le due protagoniste sono importanti per rendere unica questa storia, lo è anche la scelta dell'autore di ambientare il suo romanzo in Siria, un luogo che purtroppo conosciamo bene non più per la sua bellezza, ma per la sua continua devastazione a causa della guerra e a causa di un fanatismo esagerato della loro religione, che li incita a distruggere tutto ciò che è stato creato per una causa che è stata distorta per troppo tempo, ma che continua a mietere vittime. Nour e la sua famiglia non resteranno in Siria per tanto, perchè costantemente in pericolo, cosa che conosceranno in prima persona, ma viaggeranno (quasi in parallelo con Rawiya) per trovare una casa in cui possano sentirsi al sicuro. Il viaggio che quindi descrive l'autore non è solo fisico, ma è anche mentale poichè nè Nour ne tanto meno le sue due sorelle o sua madre, saranno più le stesse dopo tutto quello che saranno costrette ad affrontare.
Ecco quindi che le tematiche di questo romanzo non sono solo legate alle sofferenze o al dolore, ma anche alla crescita e all'inseguire i propri sogni, anzi inseguire l'idea di casa, non un luogo, ma un insieme di persone che ti fanno sentire protetta e amata. Questo a mio avviso è un messaggio bellissimo, soprattutto perchè il viaggio di Nour e della sua famiglia non è semplice, anzi è tremendamente doloroso, eppure allo stesso tempo lascia intravedere un piccolo spiraglio di speranza, che può essere da esempio.
Il paese del sale e delle stelle è una stata una storia a cui non ero preparata, una storia che ha fatto tremendamente male perchè per quanto un'opera di fantasia, non penso si discosti così tanto dalla realtà. Certo, non è un romanzo perfetto, in alcuni momenti, specie durante la narrazione dedicata a Rawiya mi sono persa perchè non riuscivo a comprendere appieno cosa l'autore volesse dire, e inizialmente la sua storia non riuscivo a collocarla, ma una volta che la narrazione si addentra sempre più in un luogo di dolore e di viaggio, tutto si inizia a fare più chiaro e la narrazione sempre più fluida. E' proprio la semplicità disarmante con cui Zeyn Joukhadar ci racconta questa storia, che questa ha ancora più impatto nel nostro cuore, tanto che a volte bisogna interrompere la lettura per riprendersi da quello che si sta leggendo. Al suo debutto narrativo, Zeyn Joukhadar racconta qualcosa di poetico e terribile allo stesso tempo, qualcosa che non può che restare nel cuore del lettore perchè inizialmente traccia solo dei puntini i quali magicamente finiscono per unirsi e dare vita ad una mappa, che ci indica cosa significa davvero sentirsi a casa. Una lettura quindi che merita una possibilità, una lettura tosta certamente, ma bellissima.
si ringrazia la casa editrice
per la copia omaggio
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