martedì 19 maggio 2020

Review "La grazia dei re" di Ken Liu

Buon salve bookspediani.
Oggi esce "La grazia dei re" di Ken Liu per Mondadori e io ve ne parlo subito!

La grazia dei re (Dinastia del dente di leone. Libro primo) di [Ken Liu]

Titolo: La grazia dei re
Autore: Ken Liu
Editore: Mondadori
Genere: Historical Fiction
Data di uscita: 19 Maggio 2020



L'Imperatore Mapidéré è stato il primo a unire i diversi regni dell'arcipelago di Dara sotto il dominio della sua isola d'origine, Xana. Dopo ventitré anni, tuttavia, l'Impero di Xana mostra segni di debolezza. Mapidéré è sul letto di morte, i suoi consiglieri complottano mirando ciascuno al proprio interesse, persino gli dèi sembrano adirati. Come se non bastasse, decenni di crudeli angherie e di dispotico potere hanno fatto sì che la popolazione non abbia nulla da perdere da una rivolta, ma molto da guadagnare.
È questo il mondo in cui vivono Kuni Garu, un affascinante perditempo poco propenso alla vita onesta, e Mata Zyndu, l'impavido figlio di un duca deposto, discendente di una nobile stirpe particolarmente colpita dalla ferocia di Mapidéré, che ha giurato di vendicarsi. Sembrano l'uno l'opposto dell'altro, ma durante la ribellione contro il potere imperiale i loro sentieri si incrociano in modo imprevedibile: diventano amici inseparabili, fratelli, e insieme combattono contro immensi eserciti, serici vascelli volanti, libri magici e divinità dalle forme mutevoli. Ma una volta che l'imperatore è stato rovesciato, Kuni e Mata si trovano a capeggiare fazioni rivali, con idee molto diverse su come si dovrebbe guidare il mondo, e su cosa sia la giustizia.

IL MIO VOTO



Mata è un ragazzo di nobili origini che da tempo cova vendetta con l'Imperatore, colui che ha distrutto la sua famiglia e che quindi deve pagare per questo affronto. Mata è un ragazzo che si è sempre creduto superiore agli altri per via del suo status nobiliare e non manca mai di farlo notare, è un ragazzo ambizioso che ben presto si trasforma in un uomo ben deciso a governare e a cambiare le sorti del regno. Nella sua strada si incontra con Kuni, un ragazzo che molto in fretta chiama fratello, una persona che come lui ha voglia di cambiamento eppure quando non condivide i suoi stessi ideali Mata fa presto a voltargli le spalle, anche quando Kuni di fatto non gli fa alcun torto. Mata quindi si dimostra una persona che è convinta di poter governare solo perchè in qualche modo superiore ad altri, un ragazzo che non concede fiducia e che anzi è più sospettoso che mai con i nemici e con quelli che chiama amici, una persona capace di tradire colui che chiama fratello pur di ottenere il suo scopo. E' difficile quindi avvicinarsi a lui, egli tiene a distanza il lettore così come tiene a distanza tutti gli altri personaggi, si nasconde dietro la sua vendetta e ambizione ma non è certamente l'esempio di un protagonista buono o perfetto, anzi tutto l'opposto direi e proprio questa scelta lo rende interessante, diverso dai soliti protagonisti, un antieroe ben curato che si protegge da tutto e tutti.



Kuni è sempre stato la pecora nera della famiglia, colui che voleva sempre fare il meno possibile e che non ha saputo sfruttare le occasioni giuste, venendo quindi allontano dai suoi cari che ormai hanno perso la speranza per una sua possibile redenzione. Eppure Kuni in qualche modo si trova al posto giusto e nel momento giusto: sebbene non faccia nulla per meritarlo, Kuni ispira fiducia alla gente e questi lo sostengono, lo seguono e lo riconoscono come leader, ecco perchè finisce per essere a capo dei Ribelli e riesce anche a conquistare una ragazza di buona famiglia che non si cura del suo status, ma segue lui e il suo carisma, sebbene sappia di sposare un soldato di fatto, un uomo in costante pericolo che potrebbe non tornare più a casa. Kuni, a differenza di tanti altri, si percepisce essere un personaggio positivo in questa storia: certamente non è perfetto e spesso è pigro e preferirebbe passare le giornate a bere e ad essere circondato da donne piuttosto che fare qualcosa, eppure nei momenti lucidi sa combattere per una causa giusta, sa essere umile e piegarsi agli altri se significa evitare una guerra inutile, ma sa anche giocare di astizia, specie dietro consiglio della moglie di Jia. Tra tutti, anche se è ben lontano dall'essere un protagonista con i fiocchi, Kuni è il miio preferito in assoluto, quello a cui sono riuscita ad affezionarmi.



Oltre a Mata e Kuni troviamo una grandissima quantità di personaggi e fortunatamente l'autore ce li presenta nelle prima pagine, eppure i nomi e i ruoli di questi personaggi si perdono tra le pagine di questa storia, la caratterizzazione non è molto precisa e questo non consente al lettore di tenerseli a mente o quanto meno di affezionarsi a loro. Soprattutto una cosa che voglio sottolineare è che mancano protagoniste femminili in grado di tenere testa a Mata e Kuni perchè, apparte qualche piccola apparizione, solo Jia, il primo amore e la moglie di Kuni, è l'unica degna di nota. Jia è una donna che sceglie Kuni per quello che è, anche se tutti le dicono che non potrà mai essere degno di lei, e come tale sceglie di essere la moglie di un bandito, di un uomo che spesso è assente e che non sa se potrebbe rivedere o meno, ma questo non la bolla certo come una debole. Jia infatti ha un carattere niente male e non esita a prendersi quello che vuole, come le riesce molto facile convincere Kuni a prendere determinate decisioni, tutte nel suo interesse ovviamente. E' un personaggio davvero ambiguo e per questo degno di nota ed estremamente interessante. Ma se i personaggi non riescono a restare nella mente del lettore, il setting invece viene ben immaginato visto che l'autore si sofferma spesso nelle sue descrizioni e quindi ci a unire troviamo a Xana, un'isola che ha riunito a sè i diversi regni dell'arcipelago di Dara e che viene controllata da un'imperatore crudele e ingiusto, e non appena la sua posizione viene liberata, inizia una lotta all'ultimo sangue per impossessarsi del titolo e regnare come si ritiene giusto e opportuno, qualcosa che cambia da persona a persona e che quindi non consente di trovare un accordo o un equilibrio, per cui non possono che esserci costanti lotti ed intrighi di potere in questo mondo, dove ognuno è pronto a tradire il prossimo.


Ovviamente il tema centrale di questo romanzo non può che essere la conquista del regno, ora che è debole a causa della caduta dell'Imperatore e quindi intrighi, battaglie, giochi di potere e tradimenti sono all'ordine del giorno. Ognuno infatti vuole comandare, ognuno ha le proprie idee e ognuno sfrutta i mezzi che ha per conquistare il potere, che può essere l'inganno oppure sfruttare i punti deboli dell'altro. Del resto siamo in una piena lotta di potere che si estende per parecchi anni e di conseguenza ogni fazione ce la mette tutta per non arrendersi e per arrivare a conquistare quello che ha duramente costruito fino a quel momento. Ma oltre alla politica e agli intrighi legati ad essa, trova spazio l'amore e lo vediamo tra Jia e Kuni, l'unica storia a mio avviso degna di nota e quella che, per quanto complessa e intricata, riesce comunque ad incantare il lettore, così come spicca l'amicizia tra due persone sconosciute che arrivano a chiamarsi fratelli per combattere insieme una battaglia altrimenti impossibile da vincere. Kuni e Mata infatti snon persone completamente diverse, eppure arrivano ad essere grandi amici, fratelli persino, ma le loro idee son troppo diverse per poter durare e di fatto siamo in guerra, non esistono amici, solo alleanze comode e avversari che non si esita a far fuori pur di raggiungere il proprio scopo. Insomma gli elementi per una grande storia di guerra e di combattimenti all'ultimo sangue ci sono tutti, con un leggerissimo tocco fantasy che onestamente mi aspettavo molto più accentuato e che avrebbe certamente dato una marcia in più a questa storia.



Ken Liu approda in Italia con un romanzo decisamente corposo, composto da poco più di seicento pagine, che viene descritto come un epic fantasy, ma a mio avviso la categoria giusta sarebbe historical fiction con qualche piccolo elemento di fantasia che si nota appena e può tranquillamente essere fatto di proposito, come può essere proprio la particolarità che l'autore vuole dare al libro, a mio avviso comunque è opportuno specificarlo poichè altrimenti si pensa di leggere una storia che invece è ben lontana dalla realtà. La grazia dei re infatti è una lettura che si focalizza su tantissimi personaggi, tanti dei quali è difficile anche solo distinguerli o ricordali per via dei nomi a cui non siamo abituati e soprattutto perchè alcuni fanno solo qualche comparsa ma non restato troppo a lungo nella storia, è una lettura che si focalizza su raddrizzare i torti subiti, ribaltare un Re ingiusto, vendicarsi e avere potere, di fatto ci troviamo davanti ad una narrazione storica che copre molti anni e che quindi permette di vedere i suo personaggi, soprattutto quelli principali e quindi Mata e Kuni, crescere, lottare per quello che credono giusto e anche separarsi per via delle diverse idee. Lo stile dell'autore l'ho trovato non troppo semplice da seguire, così come le varie descrizioni che ha inserito da una parte servono a descriverci meglio l'ambientazione e quindi a farci essere più presenti nella storia, dall'altra invece non permettono alla narrazione di essere fluida e quindi richiede un grande sforzo prestare attenzione ad ogni cosa, altrimenti si rischia di perdersi qualche pezzo. Onestamente mi aspettavo una storia completamente diversa e questo mi ha ingannato, ma non vi sto dicendo che ci troviamo davanti ad un romanzo che non vale, è una storia davvero interessante, che si prende il suo tempo per essere raccontata e che mi ha dato l'idea di essere prettamente introduttiva per quello che può essere un secondo volume molto interessante. Se siete quindi amanti di guerre e tradimenti e di due alleati che ben presto diventano amici per poi diventare nemici e lottare all'ultimo sangue e soprattutto se siete amanti di storia, questo è il romanzo che fa per voi, l'autore con la sua influenza orientale infatti trova il modo di renderlo originale e diverso dai soliti e forse, proprio perchè così innovativo può piacere o meno.




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si ringrazia la casa editrice
per la copia omaggio.






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