lunedì 20 luglio 2020

Review "The ones. La profezia dei prescelti " di Veronica Roth

Bookspediani, domani in libreria torna Veronica Roth e io vi parlo subito del suo nuovo libro.



Titolo: The ones. La profezia dei prescelti
Autore: Veronica Roth
Editore: Mondadori
Genere: Fantasy
Data di uscita: 21 Luglio 2020



Fin dalla sua prima comparsa, l'Oscuro non ha fatto che generare panico e caos. Entità malefica incredibilmente potente, ha provocato eventi catastrofici capaci di radere al suolo città intere e spezzare migliaia di vite innocenti. Gli unici in grado di sconfiggerlo, a quanto scritto in una profezia, potrebbero essere cinque ragazzini, Sloane, Matt, Ines, Esther e Albie, i Prescelti. Prelevati dalle loro case da un'agenzia governativa, vengono sottoposti a un training durissimo in cui viene insegnato loro l'uso della magia, indispensabile per affrontare la missione che li attende. La lotta con l'Oscuro prosegue per anni, ma alla fine ne escono vincitori. Tutto il mondo a questo punto può tornare piano piano alla normalità... tutti tranne loro, soprattutto Sloane, che più dei compagni fatica a rimettersi in sesto. I segreti che nasconde non solo la tengono agganciata al passato ma la allontanano inevitabilmente dalle sole quattro persone al mondo in grado di capirla. Subito dopo la celebrazione del decimo anniversario della gloriosa vittoria sull'Oscuro che vede ancora una volta riuniti i cinque Prescelti, accade l'impensabile: uno di loro muore. E quando i restanti quattro si riuniscono per celebrarne il funerale, fanno una tremenda scoperta: hanno commesso il grave errore di sottovalutare l'Oscuro. Il suo obiettivo finale, infatti, è sempre stato molto più grande di quanto loro, il governo e persino la profezia avessero previsto, e questa volta resistergli potrebbe costare a Sloane e ai suoi compagni molto più di ciò che hanno ancora da dare.


IL MIO VOTO



La protagonista di questo nuovo romanzo dell'autrice è Sloane, insieme ad altri quattro ragazzi che insieme a lei formano i Prescelti, una ragazza che è sicuramente diversa dalle solite protagoniste a cui siamo abituate. Almeno nei primi romanzi nessuno è già un eroe fatto e finito, deve iniziare un percorso per poterlo diventare e ovviamente è impossibile che questo accada entro le prime dieci pagine. Tuttavia è particolarmente difficile rapportarsi con Sloane perchè è la classica protagonista con cui non riesci ad andare d'accordo, quella ragazza che si è sempre presa cura di se stessa perchè aveva perso il padre e perchè aveva una madre assente, quella ragazza che agli occhi del mondo è diventata un esempio da seguire, ma che dentro è completamente a pezzi per tutto quello che ha dovuto sopportare, un dolore che ancora fa male, anche dopo tanti anni passati a fingere di stare bene, un disturbo post traumatico da stress quindi che a volte la fa arrabbiare, trattando male tutti quelli attorno a lei, o semplicemente crea una barriera attorno a lei, rendendola impenetrabile.
E' una protagonista insolita anche se con molta pazienza ho finito per apprezzarla proprio perchè così distante dalle classiche, ma sarebbe stato sicuramente più interessante entrare nella sua mente, piuttosto che affidare la narrazione ad un narratore in terza persona, che non fa che mettere ancora più ostacoli tra Sloane e il lettore.


Veronica Roth ambienta il suo nuovo romanzo in un mondo distopico, di fatto il nostro perchè l'anno è lo stesso e anche la città la conosciamo perchè la storia si svolge a Chicago, ma in un mondo in cui c'è la magia e soprattutto c'è un nemico che è stato sconfitto grazie a dei Prescelti, cinque ragazzi che sono stati chiamati a combattere una battaglia molto più grande di loro, che li ha ovviamente segnati e che non li ha permesso di tornare alla loro vita di sempre, almeno ad alcuni di loro. Se quindi per quanto riguarda Chicago, una città molto cara all'autrice e che conosce bene, la Roth non si spreca sulle descrizioni, quello che invece risulta poco chiaro è il worldbuilding su cui poggia la storia. Sappiamo infatti che esiste la magia, ma l'autrice non ci da una vera e propria spiegazione di come questa venga utilizzata e quindi il lettore non può che restare un attimo spiazzato perchè fatica ad entrare in pieno contatto con la storia e con il mondo creato dall'autrice. Ovviamente sappiamo che esiste un nemico molto difficile da combattere ossia l'Oscuro, che solo i prescelti possono farcela contro di lui, ma ovviamente nessuno poteva prevedere i suoi piani per questo mondo e quindi, sebbene si preannunci qualcosa di molto interessante, la Roth in queste quattrocento pagine a mio avviso poteva approfondirlo meglio, facendoci capire appieno quello che andiamo a leggere, per fortuna all'inizio del libro troviamo una mappa, un piccolo aiuto ad orientarci.


E' vero che è un fantasy ma, a mio avviso, ho trovato anche un pizzico di romanzo di formazioen al suo interno: i Prescelti infatti hanno lottato contro l'Oscuro quando erano dei ragazzi, ora li ritroviamo dieci anni dopo, per festeggiare proprio la loro vittoria, e abbiamo quindi modo di vederli cresciuti, diversi, ma allo stesso tempo uguali. Quasi tutti i ragazzi infatti sono andati avanti con le loro vite, godono della loro popolarità e amano stare sotto i riflettori per quello che hanno fatto, invece Sloane e Albie faticano a restare nel loro ruolo, portano addosso i segni di quello che hanno passato e non dimenticheranno mai, e con Sloane come dicevamo prima si va a parlare di disturbo post traumatico, come se fosse di fatto un soldato andato in guerra e tornato dalla guerra, ma questa fosse ancora dentro di lei. Allo stesso tempo, quando un motivo di festa diventa un motivo per piangere, perchè uno dei ragazzi viene ucciso, si parla di cosa significa affrontare il lutto, in particolare di una delle poche persone che sapeva davvero capire Sloane. Questo modo di inserire anche nei fantasy temi di attualità mi piace molto, in questo caso però oltre a Sloane avrei preferito che l'autrice desse spazio anche a tanti altri protagonisti, che compaiono sia nella prima che nella seconda parte del romanzo, ma confido nel seguito.


Veronica Roth è un'autrice che ho seguito fin dalle origini: mi ha fatto innamorare di Divergent, anche se non l'ho ancora perdonata per il finale; mi ha sorpresa per quanto riguarda la duologia di Carve the Mark e quindi le aspettative per questo nuovo libro non potevano che essere elevate. Come spesso sto notando, le autrici almeno nelle prima pagine tendono ad essere molto introduttive, portando avanti una storia a cui serve del tempo per partire, ma che inizia a prendere piede solo a metà libro, cambiando completamente le carte in tavola e diventando impossibile staccare la lettura. Non è lo stile della Roth ad essere cambiato, la sua penna è sempre molto scorrevole e all'interno del romanzo ha inserito dei pezzi di giornale che riportano appunto notizie di questa Chicago, così come dei pezzi di documenti che rendono la storia ancora più interessante, ma è proprio quest'ultima che ha bisogno del suo tempo per partire, almeno questa volta la mole di pagine non è eccessiva e la Roth effettua una buona ripresa nella seconda parte, non facendoci dimenticare tutto quello che non va, ma fancedosi in parte perdonare e soprattutto preparando il terreno per quello che si prospetta un seguito davvero pazzesco, se riesce a sfruttare bene il suo poteziale.



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