domenica 19 luglio 2020

Recensione "Cuori di latta" di Padraig Kenny

Bookspediani, oggi vi parlo di "Cuori di latta" di Padraig Kenny.


Titolo: Cuori di latta
Autore: Padraig Kenny
Editore: Il Castoro
Genere: Libri per ragazzi
Data di uscita: 2 Luglio 2020



Dopo essere rimasto orfano, Christopher ha iniziato a lavorare per Gregory Absalom, un ingegnere specializzato nella costruzione di androidi. Gli androidi di Absalom sono eccentrici, leali e possiedono delle proprie individualità. In una parola: sono speciali. Christopher è felice di essere l'unico bambino "vero" in quel gruppo di bizzarri ragazzini metallici fatti di bulloni e viti, che sono però i suoi migliori amici. Ma un incidente fa venire alla luce uno sconvolgente segreto, e il suo mondo è destinato a cambiare per sempre. Inizia così un'avventura incredibile, come gli amici che Christopher troverà lungo la strada, che porterà a scoprire chi è davvero e cosa significa essere umani. 
IL MIO VOTO


Christopher è il protagonista di questa storia, un ragazzo rimasto orfano che ha iniziato a lavorare per Gregory Absalom, un ingegnere specializzato nella costruzione di androidi, mestiere in cui ha scoperto di essere davvero motlo bravo. E' lui l'unico bambino vero del gruppo, ma tutti gli androidi creati dall'uomo sono un più particolare dell'altro ma soprattutto sono leali, dei veri amici per Christopher che, anche se non ha più genitori, sembra di essere soddisfatto della sua vita. Ma il ragazzo ignora tante cose di se stesso e quando un segreto sconvolgente emerge, la sua vita cambia totalmente, allontanandolo dai suoi amici androidi, che si attiveranno subito per ritrovarlo.
E' impossibile non innamorarsi di Christopher, del suo essere così contento delle sue doti da ingegnere provetto e del suo essere un bambino vero, così come del suo rapporto speciale con tutti gli androidi creati dall'uomo, ma è solo nella seconda parte del romanzo che si prova una grande stretta al cuore per lui, perchè finalmente lo vediamo da vicino e finalmente lo conosciamo in tutte le sue imperfezioni e nell'essere perfetto proprio per questo. Christopher durante questa storia viene messo a dura prova e, nei momenti di solitudine, sono tanti i pensieri che gli affollano la mente, così come le domande che si fa, ma se c'è una cosa che non si chiede mai e che da per scontata, è l'amicizia dei suoi androidi e infatti sarà quella a salvarlo.
Inutile dire che, quando le storyline si dividono, quella di Christopher è la più interessante e ovviamente la mia preferita proprio perchè il suo personaggio mi è rimasto nel cuore. E' un ragazzo che ne ha passate tante e che si vede crollare il mondo addosso, ma per questo non li può che amare per il suo coraggio e la sua forza di volontà.


Il tema ovviamente di base non può che essere la tecnlogia: infatti in questo mondo è possibile creare qualcuno da zero, dargli una forma e soprattutto dargli vita. Ovviamente esistono persone molto più brave di altre in questa arte, persone anche pericolose, ma comunque questo non significa che questo oggetti passino da essere cose da buttare a personaggi veri e propri, in cui vero è la parola chiave. Infatti in questo mondo c'è differenza tra umani e robot, gli umani sono veri perchè provano emozioni, hanno ricordi e hanno sensazioni, mentre invece da tanti i robot vengono visti come oggetti da utilizzare a loro piacimento, non persone fatte semplicemente di metallo o di altri materiali. Ma cosa fa di noi davvero qualcuno di vero? Il materiale da cui è composto il nostro corpo, che può essere pelle oppure metallo, o le nostre azioni? L'essere disposti a tutto per salvare per esempio un amico? Infatti quando Christopher si mette nei guai, la sua piccola squadra di robot non esita a trovare un modo per aiutarlo e questo significa che quei robot, quegli androidi, sono molto più veri di tanti altri perchè credono in valori come l'amicizia. E questo è esattamente un altro tema chiave di questa storia, un'amicizia che non si può evitare e per cui si è disposti a tutto pur di avere di nuovo accanto a sè quel ragazzo che è sempre stato pronto ad aiutarli. Ma, così come la tecnlogia e l'amicizia, si parla dell'importanza della propria storia e dei propri ricordi, perchè senza sapere chi siamo davvero siamo essenzialmente perduti.


Cuori di latta è un romanzo che mi ha catturato per la sua trama ma che non ho letto subito perchè dovevo trovare il momento giusto per farlo, anche se tante volte mi chiamava dal comodino per essere letto. Ho atteso e atteso e finalmente è arrivato il momento di parlarvene, perchè mi sono davvero innamorata di questa storia, come di tutte le uscite per ragazzi di questo ultimo periodo che ammetto mi soddisfano molto di più dei libri per adulti.
La prima parte della storia non mi risultava chiarissima, parte sicuramente un poco in sordina, ma bastano appena settanta pagine per rendere questo libro incredibilmente interessante e, con un pazzesco colpo di scena, l'autore stravolge completamente la storia, rendendola incredibilmente accattivamente e tremendamente originale, tanto da obbligarmi a fare mattina per poter arrivare rapidamente alla fine e quindi alla verità.
Lo stile dell'autore è molto semplice e, sebbene a volte parli di elementi in cui non eccello, sono riuscita benissimo a capire dove volesse arrivare e soprattutto ad innamorarmi sempre di più di Christopher e della sua squadra di amici androidi, pronti ad affrontare un'incredibile avventura pur di salvarlo. L'autore quindi ci prova il vero valore dell'amicizia in una storia che non può che arrivare al cuore, perchè se anche gli androidi possono provare amore e affetto, il lettore non può che provare una grande emozione leggendo questa storia.















2 commenti:

  1. e un libro molto interessante e questa app mi aiutera molto per la mia recensione di questo libro ovviamente cerchero di nn copiare ma di trasformare in parole mie ma prendero spunto

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  2. La recensione è qualcosa di personale, si può concordare su determinate scelte narrative e stilistiche ma ognuno ha il proprio modo di esplora.
    Non dovresti prendere spunto o copiare, ma scrivere quello che ti ha trasmesso il libro, che varia da persona a persona.

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