martedì 9 marzo 2021

Review "La ricetta del cuore in subbuglio" di Viola Ardone


Bookspediani oggi vi parlo di  "La ricetta del cuore in subbuglio" di Viola Ardone.


Titolo: La ricetta del cuore in subbuglio
Autore: Viola Ardone
Editore: Salani
Genere: Fiction
Data di uscita: 11 Febbraio 2021


Dafne è architetto, vive a Milano, è sicura di sé e indipendente, e cerca questa cura nelle leggi e nei simboli della matematica, provando a calcolare gli algoritmi delle emozioni. Ma la sua infanzia è rimasta nascosta da qualche parte. Non ha ricordi. Qualcosa si è incastrato in lei. Decide di andare da un'analista che le suggerisce di voltarsi indietro per tornare a cercare quella bambina che da qualche parte si è perduta dentro di lei, di tenerla per mano e di provare ad ascoltare la sua voce... Attraverso il filo dei ricordi, la Dafne adulta ritrova la Dafne bambina, la sua città, Napoli, la sua famiglia. Non sarà facile questo incontro, perché quello che Dafne bambina ha da raccontare è ora commovente e tenero come il dolce della domenica, ora inquietante, come incubi in una camera buia... e sarà proprio laggiù, in un'infanzia che ha i colori, i sapori e i suoni del Sud, che Dafne scopre una ricetta, semplice ed efficace come quelle imparate dalle nonne sedute in cucina nei loro grembiuli conditi di odori e sapori. Una ricetta semplice e speciale per guarire dalla nostra inadeguatezza, per ascoltarsi, capirsi, affrontarsi e, ogni tanto, anche perdonarsi.

IL MIO VOTO



Dafne è la vera protagonista di questa storia, o per meglio dire due versioni di lei: infatti la conosciamo subito da adulta, un architetto che vive a Milano e che è felice del suo lavoro, trova riparo nella matematica e nelle equazioni, i numeri infatti sono qualcosa che l'hanno sempre fatta sentire al sicuro e che ha capito sempre, per cui applica questi numeri e queste equazioni alla vita stessa, ma conosciamo anche un'altra versione di lei, la versione bambina che viveva a Napoli insieme ad una famiglia che a poco a poco si è allontanata. Di quella bambina la Dafne di oggi non ha ricordi, rammenta solo un certo periodo della sua vita, quando è nato per esempio il fratellino minore e quando i genitori hanno iniziato ad allontanarsi fino a separarsi, ma non ha effettivi ricordi della sua infanzia prima di quei momenti, è come se fossero bloccati ed è per questo che la Dafne di oggi, in attesa di scoprire una grande verità su se stessa e su come la sua vita potrebbe cambiare in quel momento, decide di andare alla ricerca di quella voce da bambina che ha perso, quei ricordi di cui ha bisogno per cercare di mettere ordine alla sua vita che sembra in asse dall'esterno, ma all'interno della ragazza è più caotica che mai. Dafne è quindi un personaggio non così semplice con cui entrare in contatto, una ragazza che sta attraversando un periodo di grande cambiamento e che ha bisogno di risposte sul suo passato, ma soprattutto ha bisogno di trovare un equilibrio tra la se stessa di oggi e la se stessa da bambina, solo così potrà affrontare quello che le riserverà il futuro. Personalmente l'ho trovata una protagonista interessante, non sempre sono riuscita a comprenderla anche perchè lei basa tanto la sua vita sui numeri e io personalmente non ci vado troppo d'accordo, ma è sicuramente un bel personaggio da conoscere.


Sono tantissimi i temi che vengono affrontati in questo romanzo e quello che più mi è piaciuto è l'applicazione della matematica sulla vita quotidiana o per meglio dire sui sentimenti delle persone: Dafne infatti vede i numeri come qualcosa di sicuro e questo la porta ad applicare gli stessi procedimenti matematici che applica nel suo lavoro anche nella vita, nei sentimenti di ogni giorno, rendendole quindi a volte difficile rapportarsi con gli altri. E' sicuramente qualcosa che avevo visto poco in letteratura, che fa comprendere l'unicità del personaggio di Dafne ma allo stesso tempo la allontana dal lettore perchè non la comprende in toto.
Allo stesso tempo l'autrice ci parla anche di come sia necessario avere un proprio equilibrio per poter vivere serenamente: Dafne per esempio ricorda molto poco della sua infanzia e questo, in un momento delicato della sua vita, la spinge a mettere tutto in discussione tutto il suo passato e ovviamente a ritrovarlo tramite l'aiuto di una terapia, un elemento che spesso viene definito un tabù ancora oggi ma che invece è giusto parlarne e tirarlo in ballo poichè non c'è nulla di male a rivolgersi ad un professionista per parlare e ritrovare se stessi, anzi a volte è più facile parlare con uno sconosciuto dei propri problemi che con chi ci conosce e ovviamente questo passato di Dafne non può che appoggiarsi su un altro tema delicato ossia la sua famiglia, quella famiglia che prima era unita e che poi con il tempo si è separata, fino  non permettere più di ritrovarsi nemmeno ad un tavolo insieme, lei, suo fratello, sua madre e suo padre. Insomma un romanzo dove le proprie radici hanno una grande importanza, lo stesso spostamente da Napoli, città di origine della protagonista, a Milano sebbene sembri poco importante è invece degno di nota non solo perchè questa città comunque compare nei ricordi di Dafne ma anche perchè è il luogo di quell'infanzia che deve ritrovare.


Ho riflettuto molto prima di leggere questo romanzo perchè da una parte c'era qualcosa che mi attirava molto, dall'altra qualcosa che non mi convinceva totalmente e devo dire che appena terminato confermo la mia idea di partenza poichè ci sono tanti elementi che mi sono piaciuti, ma altri che invece non mi hanno fatto amare in toto la storia. La scelta dell'autrice di raccontare questa trama in due tempi narrativi diversi, ossia la Dafne bambina e la Dafne adulta, è sicuramente giusta perchè dobbiamo aver modo di conoscere questo personaggio in maniera totale, tuttavia spesso mi sono persa durante la narrazione perchè non capivo dove collocare i fatti raccontati. Un elemento che invece mi ha stupito e mi è piaciuto è stato l'inserimento di equazioni, e quindi della matematica, come piccoli interludi che vanno a raccontarci come Dafne applica i sentimenti e cerca di capirli tramite quindi formule matematiche. Lo stile dell'autrice a mio avviso è scorrevole ma non totalmente fluido, noto un pizzico di insicurezza sia a livello stilistico che a livello di trama e questo quindi non consente di entrare in totale sintonia con la storia che ci viene raccontata. Grazie comunque alla scelta di alternare passato e presente sono stata molto curiosa di continuare la lettura per capire dove l'autrice volesse andare a parare, insomma per veder come le due versioni di Dafne si sarebbero ritrovate per poi continuare finalmente insieme la vita della donna e questo mi è piaciuto molto. Una storia quindi, quella di Viola Ardone, molto particolare che mi sento di consigliare a chi ha voglia di una lettura diversa dalle solite, una storia che costringe il lettore ad affrontare tantissime emozioni e che è impossibile prevedere dove andrà a parare  ed è sicuramente originale e proprio per questo merita certamente un'occasione.



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