mercoledì 19 maggio 2021

Recensione "L'influenza delle stelle" di Emma Donoghue

Bookspediani oggi vi parlo di "L'influenza delle stelle" di Emma Donoghue.


Titolo:
L'influenza delle stelle
Autore Emma Donoghue
Editore: SEM
Genere: Historical Fiction
Data di uscita1Aprile 2021


Dublino, 1918. In una città devastata dalla guerra e dalla pandemia, l’infermiera Julia Power gestisce, da sola, un minuscolo reparto di ospedale dove sono ricoverate donne incinte e in quarantena, affette dai sintomi dell’influenza spagnola. L’arrivo di un’aiutante, una giovane orfana che non conosce nemmeno la propria età, e di una dottoressa ricercata dalla polizia per la sua attività nel movimento indipendentista irlandese – un personaggio che si ispira all’omonima attivista Kathleen Lynn – cambierà completamente la vita di Julia. Nell’arco di tre giorni e nello spazio angusto e claustrofobico del piccolo reparto d’ospedale, le tre donne vedono morire molte delle loro pazienti, uccise dal virus, terribile e sconosciuto, ma allo stesso tempo lottano per far nascere – in un mondo che spaventa – nuove vite. Con una dolcezza costante e una grandissima umanità, dottoresse, infermiere e madri instaurano un rapporto di affetto e solidarietà che rappresenta una luce nell’oscurità della sofferenza, aggravata dalla condizione della donna e dall’irrilevanza del corpo femminile. Straziante e incoraggiante, ambientato in una dimensione temporale al tempo stesso breve e lunghissima.

IL MIO VOTO

Julia Power è la protagonista di questa storia, un'infermiera che in uno dei periodi più delicati della storia, aiuta donne incinta a mettere al mondo i loro figli. Occorre specificare che ci troviamo a Dublino nel 1918 e quindi stiamo parlando della pandemia che riguarda l'influenza spagnola, quel morbo di cui al principio di conosceva molto poco ma che, una volta presa e guariti, si poteva quasi essere certi di avere l'immunità. E' per questo che Julia si occupa da sola di aiutare donne incinta affette da questa influenza, perchè possano aver modo di dare vita ai loro figli, in un periodo in cui di amore e vita c'è assolutamente bisogno. Gli orari che fa sono quasi disumani, non si ferma un attimo e non sempre è in grado di portare il figlio nelle braccia della madre, a volte è il bambino a non farcela, altre volte la madre, ma in mezzo a tanta sofferenza a volte è una vera soddisfazione avere una nuova vita tra le mani. E proprio per questo si unirà in questa impresa una ragazza di cui si sa molto poco, che sarà una vera e propria spalla per Julia, in grado di sostenerla in tre giorni così duri e delicati, insieme ad una dottoressa che non ha paura di rischiare in prima persona per salvare gli altri. Ovviamente tre le tre donne, è Julia a spiccare e non possiamo che ammirarla per la sua determinazione, per la sua voglia di aiutare e di sostenere queste mamme che non saprebbero dove altro andare e soprattutto come fare per far nascere i bambini, insomma una vera e propria eroina che resta nell'ombra ma che noi possimoa conoscere attraverso questa storia.


Leggere questo libro in questo periodo è un vero e proprio colpo al cuore perchè di fatto ci troviamo nella stessa situazione, cento anni dopo. Nel 1918 è arrivato un virus che ha messo in ginocchio la popolazione, un'influenza che non si sapeva come curare e che ha provocato tantissime morti, avere a che fare con la vita quindi tramite Julia non poteva che essere estremamente azzeccato. Nel 2021 siamo nella stessa situazione di allora, certo il virus è diverso e i tempi sono cambiati, ma ancora una volta gli eroi che lottano in prima linea contro queste malattie sono i medici e le infermiere, che oggi come allora si sono ammalate e hanno rischiato la vita, a volte riprendendosi altre volte invece no, pur di aiutare altri e non solo perchè era il loro lavoro, ma perchè era una possibilità di dare la vita in un momento così delicato in cui sembrava essere stata tolta. Questo romanzo si svolge in soli tre giorni, eppure ci fa provare sensazioni fortissime, forse le stesse che stiamo provando da un anno a questa parte e che ci fanno sentire ancora più coinvolti in questa storia che purtroppo non può che essere dolce amara. So che in tanti non sempre sono convinti di leggere romanzi che riguardano pandemie in questo momento dell'anno, ma io penso sia incredibilmente utile e toccante farlo perchè in qualche modo ci fa sentire meno soli, ci fa capire che qualcosa del genere è già accaduto e che ne usciremo, ci fa capire ancora una volta in questa situazione particolare chi sono i veri eroi e questo non può che toccarci il cuore ed emozionarci come non mai.


Non avevo mai letto nulla di Emma Donoghue e devo dire di essere rimasta piacevolmente colpita da questa lettura, una storia che non è affatto semplice da raccontare e che l'autrice decide di condensare in soli tre giorni, facendoci capire quanto dolore e anche quanta soddisfazione si è in grado di provare in breve tempo, un lasso di tempo che sembra appunto corto ma che per le persone che lo hanno vissuto è sembrato sicuramente interminabile.
Ho amato il contrasto tra vita e morte che l'autrice ha creato, infatti ha ambientato la sua storia durante l'influenza spagnola ma ha dato vita ad un personaggio che si occupa di donne incinta e quindi di offrire un'occasione di vita sia a queste donne che ai loro figli e penso non ci sia nulla di più bello di battere la morte con la vita.
A spiccare come dicevo è Julia, la protagonista della storia, ma la sua vita verrà intrecciata con quella di altre due donne che in qualche modo cambieranno la storia e ovviamente lei stessa, facendoci capire che il titolo di questo romanzo non può che essere incredibilmente azzeccato perchè l'influenza delle stelle non si riferisce solo alla spagnola stessa, ma anche al destino e al suo strano modo di operare. Questo romanzo è composto da poco più di trecento pagine, si legge in un pomeriggio e comprende una storia che si svolge in tre giorni, eppure è un racconto che resta dentro il cuore e che penso lo farà per molto tempo, sono stati tre giorni che hanno pesato tanto sia su Julia che sul lettore, che hanno fatto male e bene ma che soprattutto resteranno bene impressi nella nostra mente e se questo non è un motivo per leggerlo, non so cosa altro possa esserlo.






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