Titolo: Il grido della donna
Autore: Alice Basso
Editore: Garzanti
Genere: Historical Fiction/ Mystery
Data di uscita: 20 Maggio 2021
Torino, 1935. Mancano poche settimane all'uscita del nuovo numero della rivista di gialli «Saturnalia». Anita è intenta a dattilografare con grande attenzione: ormai ama il suo lavoro, e non solo perché Sebastiano Satta Ascona, che le detta la traduzione di racconti americani pieni di sparatorie e frasi a effetto, è vicino a lei. Molto vicino a lei. Alla sua scrivania Anita è ancora più concentrata del solito, ancora più immersa in quelle storie, perché questa volta le protagoniste sono donne: donne detective, belle e affascinanti, certo, ma soprattutto brave quanto i colleghi maschi. Ad Anita sembra un sogno. A lei, che mal sopporta le restrizioni del regime fascista. A lei, che ha rimandato il matrimonio per lavorare. A lei, che legge libri proibiti che parlano di indipendenza, libertà e uguaglianza. A lei, che sa che quello che accade tra le pagine non può accadere nella realtà. Nella realtà, ben poche sono le donne libere e che non hanno niente da temere: il regime si fregia di onorarle, di proteggere persino ragazze madri e prostitute, ma basta poco per accorgersi che a contare veramente sono sempre e solo i maschi, siano uomini adulti o bambini, futuri soldati dell'Impero. E così, quando Gioia, una ragazza madre, viene trovata morta presso la villa dei genitori affidatari di suo figlio, per tutti si tratta solo di un incidente: se l'è andata a cercare, stava di sicuro tentando di entrare di nascosto. Anita non conosce Gioia, ma non importa: come per le sue investigatrici, basta un indizio ad accendere la sua intuizione. Deve capire cosa è successo veramente a Gioia, anche a costo di ficcare il naso in ambienti nei quali una brava ragazza e futura sposa non metterebbe mai piede. Perché la giustizia può nascondersi nei luoghi più impensabili: persino fra le pagine di un libro.
ANITA E SEBASTIANO SATTA ASCONA
Questi due personaggi non possono che essere il fulcro della storia, sia da soli che insieme. Infatti Anita continua ad essere ovviamente la protagonista del romanzo, una ragazza che rispetto al primo libro troviamo sicuramente cambiata, molto più sicura di sè, delle sue capacità e soprattutto felice del suo lavoro, non solo perchè ha finalmente appreso come essere una brava dattilografa, ma anche della complicità che condivide con il suo collega Sebastiano.
Se ben ricordate Anita nel primo libro cercava disperatamente un lavoro un po' per dimostrare di potercela fare, ma anche per avere l'occasione di fare qualcosa, prima di doversi sposare.
La situazione è ovviamente ancora la stessa, nel senso che Anita continua a lavorare come dattilografa in accordo con sua madre almeno fino al giorno del suo matrimonio, che la donna conta sempre attentamente visto che mancano soli quattro mesi.
E Anita non nasconde il fatto che sta continuando a lavorare per essere indipendente per ora e per avere soldi da parte, ma anche perchè ama il suo lavoro e ama condividere quello che fa con Sebastiano. Si perchè i due, dopo un inizio non perfetto, sono diventati piuttosto affiatati e insieme hanno deciso di pubblicare nella rivista del Saturnalia dei racconti che non sono frutto della loro fantasia, ma degli eventi ispirati alla cronaca che realmente è accaduta a Torino, ma ovviamente per non rivelare le loro identità scrivono sotto pseudonimo, convinti infatti che nessuno li scopra e questo segreto ovviamente non fa che unirli più che mai.
Il loro rapporto è diverso rispetto al primo libro, ormai condividono molti segreti come il fatto appunto che scrivono sulla rivista dietro pseudonimo ma anche il fatto che spesso si ritrovano ad indagare su casi che molti potrebbero definire scomodi, quindi a livello lavorativo viaggiano sulla stessa strana, condividono qualcosa che è solo loro e che quindi li fa essere più vicini che mai.
Del resto purtroppo possono permettersi solo questo, infatti Anita è fidanzata e mancano sempre meno mesi al giorno del suo matrimonio e anche lo stesso Sebastiano frequenta una persona con cui ovviamente sta bene, ma che in qualche modo gli serve anche da protezione per la sua famiglia, poichè se la lasciasse attirerebbe attenzioni che metterebbero in pericolo lui e il padre.
Il rapporto di Anita e Sebastiano quindi non può che essere incredibilmente complicato, condividono cose che altri non possono nemmeno immaginare, ma allo stesso tempo hanno tanti ostacoli davanti a loro da affrontare, per cui rispetto al primo libro si vede che entrambi sono cresciuti come singoli individui, ma anche il loro rapporto si è davvero evoluto e devo ammettere che io amo questi due personaggi insieme, per cui sono troppo curiosa di vedere come la Basso gestirà la loro situazione nel prossimo libro, si vede comunque che si Anita che Sebastiano si sentono molto più vicini l'uno all'altra, sanno quello che condividono e cosa rischiano e il fatto che possono contare solo l'uno sull'altra la dice lunga, così come il fatto che alla fine condividano spesso gli stessi pensieri, non solo sulle vicende che riguardano Torino ma anche su idee molto più importanti e attuali come il ruolo della donna e la possibilità di offrirle di fatto pari opportunità, qualcosa che è difficile da trovare in tanti uomini e non si può che apprezzare.
In questo secondo volume li ho trovati più coinvolti e più complici.
RispondiEliminaDavvero, molto più uniti, piacevoli.
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