lunedì 27 giugno 2022

Review "Il cuore non ha confini" di Daniel Speck

   



Titolo: Il cuore non ha confini

Autore: Daniel Speck
Editore: Sperling
Genere: Historical Fiction
Data di uscita: 31 Maggio 2022



Tre estranei davanti a una villa in riva al mare, tra le palme, in un ventoso giorno di primavera. È questo il primo incontro tra Nina Zimmermann, archeologa berlinese, Joëlle Sarfati, la sua zia ebrea arrivata da Parigi, e il dottor Bishara, palestinese. In quella casa a Mondello viveva un uomo che ha segnato la vita di tutti e tre, con la sua presenza e la sua assenza, e con l'insondabile mistero della sua identità: Moritz Reincke. Nipote, figlia e figlio sono lì riuniti per reclamarne l'eredità, ora che lui non c'è più e che anche intorno alla sua fine aleggia un enigma: omicidio o suicidio?

Tre estranei che incarnano tre famiglie, tre generazioni e tre culture attraversate da Moritz nel corso del suo viaggio nel cuore del Mediterraneo e della Storia del Novecento, alla ricerca di sé e di un posto nel mondo, mentre quel mondo lo accoglieva e lo respingeva ogni volta.

Tre destini con il loro bagaglio di ricordi e rancore, ognuno testimone parziale di quel segreto che li unisce: la vita di un uomo che è sfuggito a tutti ma a tutti ha ridato una vita. Un puzzle che solo insieme ora, forse, riusciranno a ricomporre e comprendere.


IL MIO VOTO


Nina e Joelle tornano ad essere le protagoniste di questa storia: Nina ricorderete essere una archeologa di Berlino che si è sposata in fretta e che ha scelto la sua vita, anche se il matrimonio non ha funzionato, questo non significa che non abbia avuto modo comunque di sfruttare questo momento e questa occasione.
Joelle è invece sua zia ebrea che vive a Parigi, una donna che ha conosciuto grazie a suo nonno Moritz il quale ha avuto una vita bella piena perchè non ha avuto solo una famiglia ma due e in qualche modo le ha abbandonate entrambe. Ora l'uomo è venuto a mancare e quindi le due donne si ritrovano in Italia per conoscere il suo testamento ed è proprio in quest'occasione che conoscono il dottor Bishara, un uomo che pensano sia il medico di Moritz ma quando emerge che egli è suo figlio, ancora una volta tutto cambia per le due donne, che hanno da poco accettato che Moritz avesse avuto una vita complessa, per cui ancora una volta tutto viene messo in discussione e non solo il passato dell'uomo, ma anche il presente perchè dietro alla sua morte non può che esserci una domanda: è stato un suicidio oppure un omicidio?
Inutile dire quindi che avremo modo di conoscer ancora di più del passato di Moritz, così come l'autore non può che presentarci il legame solido di Nina con sua zia ma anche la voglia di conoscere questo nuovo elemento della famiglia, perchè ancora non è tale, non lo conosce e solo quando lo avrà scelto senza vincoli potrà considerarlo parte della sua imperfetta famiglia, ma sempre di famiglia e quindi di casa.
I protagonisti quindi sono ovviamente tre, anche se penso che ancora una volta Moritz giochi un ruolo importante nella storia, anche da morto perchè abbiamo tanti suoi momenti che ci vengono raccontati ma mi sento di aggiungere un altro personaggio che qualcosa di più astratto ossia la complessità dei rapporti umani, che non finiscono mai di stupirci.



Devo ammettere che sebbene io abbia amato Piccola Sicilia erano rimaste piccole questioni in sospeso e con questo titolo l'autore ha cercato di chiudere il cerchio aperto qualche anno fa. A differenza dell'altro romanzo sicuramente cambia l'ambientazione così come i temi che Speck affronta: infatti ancora una volta abbiamo una famiglia che deve cercare di capire la complessità di come è composta e tutto per Moritz che anche da morto non fa che complicare le cose a chi invece resta in vita. L'uomo infatti è un po' come se avesse avuto tre vite, con luoghi diversi da vivere e quindi anche famiglie con cui condividere il tutto e questo nel romanzo ha la sua importanza, infatti l'autore ci riporta nel passato raccontandoci un po' come le scelte di Moritz abbiano poi influito a poco a poco su di lui e sulla sua vita. Come sempre quindi abbiamo un tempo presente, dove ci sono Nina e Joelle, zia e nipote, ma a loro si unisce anche una terza persona ossia il dottor Bishara che al principio le due donne scambiano per il medico di Moritz ma si rivelerà essere suo figlio, quindi ancora una volta il passato dell'uomo non potrò che essere messo sotto esame per capire come le sue scelte lo abbiano condotto ad essere la persona che poi è diventato, non è sempre facile capirlo e giustificarlo, ma alla fine è solo un uomo che ha cercato di fare del suo meglio e qualcosa di buono lo ha creato: una famiglia che in qualche modo si è conosciuta, ha dato vita a tre generazioni diverse e ora si possono ritrovare e scambiare chiacchiere così come conoscere la diversa cultura da cui provengono.
Insomma Daniel Speck ancora una volta stupisce per le sue storie, forse questa l'ho trovata meno incisiva delle precedenti, ma questo non toglie il fatto che sia una lettura intensa dove ad emergere come sia possibile scegliersi una famiglia perchè il sangue non forma una persona, è chi scegliamo come tale ad essere casa.

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