sabato 23 luglio 2022

Recensione "Siamo cattive" di Stefania Gatti

 


Titolo: Siamo cattive
Autore:Stefania Gatti
Editore: Il Battello a vapore
Genere: Libri per ragazzi
Data di uscita: 5  Luglio 2022


La vita di Ophelia sembra uscire da una fiaba nera: sua mamma è appena morta e il padre si è risposato con una matrigna cattiva che le impedisce di andare a scuola per farla lavorare. Ophelia ama i libri e cerca di ribellarsi, ma quando litiga con uno degli amatissimi figli della matrigna viene spedita in un collegio oscuro, popolato da tante altre "ragazze cattive" come lei, da cui - giorno dopo giorno - sembra sempre più difficile fuggire. Tra Barbablù e Il racconto dell'ancella , un romanzo dalle tinte fosche che affonda le radici in una storia vera ed è pervaso da un esplicito afflato femminista

IL MIO VOTO

Ophelia è la protagonista di questa storia, una ragazza la cui madre è venuta a mancare e ben presto la sua vita inizia ad andare a pezzi perchè lei e il padre si devono trasferire, così non può nemmeno continuare a vivere nella casa in cui è cresciuta e di cui ha ricordi della madre. La situazione si complica quando suo padre le presenta una donna, che ha tutta l'aria di voler esserle amica ma ben presto si rivela essere la compagna del padre, una donna che in assenza dell'uomo non esita a dare frecciatine ad Ophelia per via del suo fisico in carne o per come si veste e così via, anche perchè ben presto Ophelia e il padre si trasferiscono a casa della donna, un luogo in cui Ophelia non si sente davvero al sicuro.
Infatti quella donna orribile in presenza di altri si comporta bene, ma quando può non esita a complicare la vita alla ragazza e se non ci pensa lei, lo fanno i tre figli della donna e in particolare quello di mezzo, che non fa che spaventarla. Solo con Mark, il più piccolo dei tre fratelli, Ophelia va d'accordo e il loro legame infastidisce non poco la donna, che accetta di mandarla a scuola solo per allontanarla da casa. Ma quando Ophelia inizia a farsi delle amiche e a trascurare i lavori di casa, ecco che la scuola diventa difficile da raggiungere e quindi smette di andarci. Ma il tutto peggiora al matrimonio del padre di Ophelia con la sua nuova matrigna, perchè viene vista in una situazione compromettente, senza che lei ne abbia colpa, e spedita in un collegio molto speciale, per cattive ragazze come lei, che dovrebbero cambiarla in meglio.
E quel collegio toglierà tanto ad Ophelia, ma non la voglia di farsi valere e di dimostrare che non è assolutamente cattiva.
E' impossibile non amare Ophelia come personaggio, una ragazza che cerca di lottare contro le avversità anche quando tutto sembra impossibile, qualcuno che nonostante tutto non si piega mai.


Stefania Gatti ci racconta una storia davvero da brividi che purtroppo si rifà a qualcosa di realmente accaduto: infatti Ophelia viene mandata in quello che pensa essere un collegio ma che in verità è un luogo seguito da suore che si presume dovrebbero essere magnanime, ma di buono hanno ben poco perchè cambiano il nome alle ragazze al loro interno, non vogliono che parlino e danno loro del mangiare a sufficienza solo perchè devono lavorare, le trattano come delle poco di buono perchè di fatto per loro sono questo, ragazze cattive che hanno catturato l'attenzione dei ragazzi o sono in qualche modo compromesse e quindi meritano di trovarsi in quel luogo, lontano dalle loro famiglie, come se fosse un disonore averle come figlie quando non è così.
Ophelia più di tutti paga lo scotto per questo luogo perchè non è una cattiva ragazza, nessuna di loro lo è, eppure viene costretta a lavorare e se si ribella lasciata sola in una cella, tutto perchè una donna ha deciso di punirla mandandola via di casa e come lei tante altre donne lo hanno fatto con le proprie figlie e i metodi che utilizzano queste suore per piegare queste ragazze, togliendo loro i nomi così come anche tagliandogli i capelli come se fossero questi i mali del mondo, non può che sconvolgere e spingere a riflettere perchè ancora oggi in queste situazioni, quando qualcuno cattura attenzioni indesiderate, si dà la colpa alla ragazza e quindi ancora oggi in qualche modo è lei ad essere cattiva, mai gli altri.


Stefania Gatti ha creato una storia che si legge in un attimo e tutto grazie al fatto che è composta da poche pagine e allo stile davvero scorrevole e semplice, ma anche molto accattivante.
Quella di Ophelia ha l'aria di essere una favola oscura, dove una matrigna predispone a suo piacimento della sua vita, costringendola a frequentare dei lavori forzati solo perchè non in grado di accettare la sua presenza in famiglia, ma quello che piace al lettore è vedere come Ophelia nonostante tutto non si lascia abbattere, e anche quando tutto sembra perduto, trova la forza di rialzarsi e combattere per la sua vita, per la sua libertà.
Siamo cattive non è solo un titolo per ragazzi, è una storia di grande attualità che spinge il lettore a riflettere, a capire su quanto si possa considerare davvero cattivo qualcuno senza colpa, è anche una storia di riscatto, di crescita e di amicizia, insomma una di quelle letture che io farei leggere a scuola e a tanti adulti.

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