Titolo: You don't know me - Voi non mi conoscete
Autore: Imran Mahmood
Editore: Fanucci
Genere: Thriller
Data di uscita: 26 Agosto 2022
Un imputato senza nome è accusato di omicidio. Le prove sono schiaccianti. Ma poco prima delle arringhe conclusive il giovane licenzia il suo avvocato e pronuncia un lungo discorso in propria difesa. Riguarda la donna che ama, che è finita in grossi guai, e il modo in cui ha rischiato ogni cosa per salvarla. L’avvocato gli ha detto di non raccontare tutta la storia, ma lui ha deciso di fare a modo suo; è della sua vita che si tratta... fino a prova contraria. A volte, la verità può essere troppo difficile da spiegare o da credere, eppure, se anche finirà con una condanna, meglio morire avendola detta. Immaginiamo che ora, mentre analizza le otto prove contro di lui, la sua vita sia nelle nostre mani. Noi lettori – membri della giuria – dobbiamo mantenere la mente aperta perché giura di essere innocente. Avete ragione, lo dicono tutti. Ma la sua difesa solleva tanti interrogativi, e alla fine ciò che conta sarà: gli crederemo oppure no?
IL MIO VOTO
Il protagonista non ha un nome ma ha una storia da raccontare, infatti la storia ruota attorno ad un uomo accusato di omicidio e le prove contro di lui sono schiaccianti, eppure prima del verdetto finale decide di licenziare il suo avvocato e di dire la sua versione, vuole raccontare la sua storia alla giuria ma è anche il lettore stesso ad essere testimone di una storia molto più complicata di un semplice colpevole o innocente perché è la storia di un uomo che ha rischiato ogni cosa per salvare la donna che ama e chiede solo di essere ascoltato. Durante la lettura sono tante le emozioni in ballo, l’autore gioca con questo fattore così come ci spinge a dubitare di tutto e tutti, il fatto di non sapere nemmeno il nome dell'imputato è intenzionale perchè ci fa capire che non conta il suo nome, non conta il suo aspetto ma semplicemente si vuole mettere in evidenza un sistema a volte sbagliato e infatti in questo caso le prove sono schiaccianti, ma la verità è tutt'altra e quindi è giusto che si sappia, è giusto che l'imputato prima di essere condannato per qualcosa che a suo dire non ha fatto, racconti la verità.
Quella verità che ci racconta è sicuramente molto più complessa della storia che era emersa durante il processo, è una storia che tocca tante persone e tante tematiche, non ha un vero e proprio riscontro e quindi potrebbe essere vera come falsa ma è proprio l'imputato stesso a volerla raccontare per far capire alla giura e anche al lettore chi è davvero, non è importante il suo nome ma quello che ha fatto e per poterlo giudicare occorre conoscere tutta la storia, se però è vera o falsa non è possibile dirlo, sta solo nella giuria e quindi anche nel lettore alla fine decidere il suo verdetto.
Personalmente ho trovato questa storia molto originale, una lettura che ti conquista dal lato emotivo piuttosto che da quello procedurale perchè non si basa sul nome di un personaggio ma sulla sua storia, sul fatto che viene giudicato per qualcosa che non ha fatto perchè le prove sembrano urlare colpevole ma lui è deciso a raccontare una storia che può apparire ancora più terribile di quello che ha fatto ma è stato dettato solo dalla voglia di aiutare la donna che ama, senza pensare alle conseguenza, voleva solo aiutarla e purtroppo non ha pensato al dopo, solo al presente.
L'autore ci vuole mettere davanti non solo ad una storia originale ma anche a quello che spesso accade con la legge ovvero avere un processo di fatto ingiusto perchè basato su prove che potrebbero urlare colpevole quando in realtà non è così, su prove che prese singolarmente non hanno un vero significato ma tutte insieme invece dipingono il quadro perfetto di una persona colpevole.
Ammetto che all'inizio ero molto più coinvolta, durante la seconda parte della storia ho iniziato un poco ad accusare la stessa stanchezza che il protagonista accusa alla giuria, come se capisse che la sua è una storia lunga e intricata ma che ha uno scopo e questo l'ho apprezzato molto. Voi non mi conoscete è un titolo davvero perfetto per il libro, l'accusato infatti deve esseere giudicato dalla giura se colpevole o innocente ma loro non conoscono chi sia, solo cosa ha fatto ed è quindi per questo che si prende il tempo di farsi conoscere, solo per far capire che dietro quel loro giudizio finale c'è una persona che può aver commesso errori, ma l'ha fatto solo per aiutare qualcuno che ama.
Insomma questa è una storia che coinvolge proprio in prima persona e che gioca anche con il suo protagonista, che potrebbe essere davvero chiunque e che chiede solo di essere ascoltato.
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