martedì 3 gennaio 2023

Recensione "Mary" di Anne Eekhout

 



Titolo: Mary
Autore: Anne Eekhout
Editore: Neri Pozza
Genere: Historical Fiction
Data di uscita: 31 Ottobre 2022


Ginevra, maggio 1816. Una giovane donna si sveglia nel cuore della notte, assediata dagli incubi del suo passato e dalla gelosia per la sorellastra, Claire, che sembra cogliere qualsiasi occasione per insidiare suo marito Percy. Lei è Mary Shelley, née Wollstonecraft, e suo marito è Percy Shelley, poeta inglese celebrato e amatissimo, che Mary ha seguito per tutta Europa fino a giungere, insieme a Claire, in quel luogo di villeggiatura sulle sponde del lago di Ginevra. Sono in cinque in vacanza a Villa Diodati, compresi John Polidori e Lord Byron detto Albe, e il 1816 è l’«anno senza estate», quando l’eruzione di un vulcano in Indonesia ha oscurato il cielo in tutto il mondo e impedito al calore del sole di allietare le loro giornate. Così, la compagnia trascorre tutte le sere di pioggia di fronte al fuoco, a bere vino e laudano e a raccontarsi storie di fantasmi. Ma i fantasmi dei racconti non sono gli unici ad abitare quella grande casa. Mary ha solo diciannove anni ma alle spalle tutta una vita vissuta, di sentimenti e avventure. E, nonostante il piccolo William sia la sua gioia, non riesce a dimenticare la figlioletta morta che ogni notte, all’ora delle streghe, la sveglia con l’eco remota di un pianto disperato. Ma soprattutto Mary non riesce a dimenticare gli eventi di quattro anni prima, in Scozia, quando a Dundee ha conosciuto Isabella Baxter e l’affascinante ma sinistro Mr Booth. Isabella, riccioli scuri e pelle chiarissima, un’adorabile fossetta sul mento, è per Mary una creatura di irresistibile fascino; Mr Booth è untuoso, e dei pomeriggi passati in casa sua con Isabella spesso Mary non ha alcuna memoria. Quegli enigmatici eventi monteranno nell’immaginazione della futura scrittrice, fino a esplodere in un vortice in cui verità e finzione si mescolano senza soluzione di continuità. Ed è da quei ricordi misteriosi che, nelle lunghe sere ginevrine, Mary partorisce un incubo che abiterà le notti del mondo per i secoli a venire: il mostro di Frankenstein.
Con un romanzo capace di illuminare gli abissi dell’inconscio come le vette della creatività, Anne Eekhout, autrice pluripremiata, ridà voce a una grande donna della letteratura e al suo tormento artistico e umano.

IL MIO VOTO


Impossibile resistere alla copertina di questo romanzo e alla promessa di addentrarsi nella vita di Mary, quella che tutti conosciamo come l’autrice di Frankenstein e infatti anche io ho ceduto al fascino di questa storia, che si è svolta in modo assai diverso da quello che mi aspettavo.
L’autrice infatti ha scelto di focalizzarsi su due particolari momenti di Mary, la narrazione quindi si divide tra il 1812 ossia quando la ragazza lascia la sua casa per andare presso la famiglia Baxter e in particolare la troviamo spesso in compagnia di Isabella Baxter, e tra il 1816 quando la troviamo in Svizzera insieme a Percy Shelley e altri, proprio dove è nata l’idea per quello che diventerà appunto Frankenstein, quello che le permetterà di essere di fatto immortale perché con quel romanzo è impossibile dimenticarla.
Devo ammettere quindi che l'idea che mi ero fatta sul romanzo si è rivelata essere molto diversa, tuttavia per quanto questa si sia discostata dal mio pensiero, ammetto di aver letto con molto interesse la storia di Mary e in particolare ero molto curiosa di andare avanti con la lettura per capire perchè l'autrice si fosse focalizzata in particolare in questi due anni. Inoltre l'autrice ci permette di conoscere Mary come tale appunto, non come quella scrittrice che tutto il mondo conosce, non sempre la donna si dimostra perfetta ma chi lo è del resto, si tratta solo di rendere più umana e avvicinabile possibile una figura che sembra inarrivabile e in questo l'autrice ci è riuscita perfettamente.


La storia quindi si divide tra questi due tempi, la penna dell’ autrice sa essere accattivante e scorrevole e questo permette di leggere in poco il libro, ammetto però che mi aspettavo una storia completamente diversa e anche quando ho intuito su cosa la Eekhout volesse focalizzarsi, mi aspettavo una piega diversa, qualcosa di più insomma.
Per quanto riguarda il focalizzarsi sul 1812 devo dire che ho sicuramente apprezzato questo momento della vita di Mary, mi è parsa più umana che mai e questo mi ha permesso di avvicinarmi a lei, per quanto riguarda invece il 1816 che è appunto l'anno in cui inizia comunque a concepire la sua opera, ecco qui mi aspettavo maggiore sviluppo di questa proprio per capirlo meglio, ma penso che il taglio di Anne Eekhout fosse proprio quello di dare priorità alla figura di Mary come donna e persona, piuttosto che alla sua da scrittrice, che forse un po' tutti conosciamo meglio.
La copertina merita una menzione d'onore perchè penso sia estremamente accattivamente ma anche in totale linea con la storia a suo modo, è un libro bellissimo fuori e bello dentro.
Infatti la storia resta una lettura davvero interessante e particolare, diversa dalle solite, che non può che permettere di avvicinarsi un poco alla tanto amata Mary Shelley, che abbiamo modo di conoscere più come persona piuttosto che per quell’autrice che resterà per molto tempo tra le più amate e importanti di sempre.



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