Autore: Rosella Guglielmetti
Editore: Garzanti
Genere: Libri per ragazzi
Data di uscita: 19 Aprile 2024
Pietro ha dieci anni e sa di non essere un bambino come gli altri. Lo sa da quando in fasce e sua mamma lo ha chiamato «barattato». Secondo lei, il suo vero figlio è stato scambiato con un folletto del Piccolo Popolo della Montagna. Forse è colpa dei suoi capelli gialli come paglia o del naso schiacciato come un bottone o degli occhietti che assomigliano all'uvetta, fatto sta che quel nomignolo gli è rimasto attaccato come resina di pino. Anzi, anche gli abitanti del paese e gli altri bambini lo prendono in giro, ad eccezione di Nilde, la figlia sorda del tagliaboschi. Grazie all'amica, Pietro è felice perché inventa per lei storie sulla montagna che racconta con i gesti. Fino al giorno in cui arriva in paese un Orologiaio che minaccia di portarlo via con sé. Pietro, allora, decide di farsi forte come pietra e di scappare via, nei boschi che sono stati il suo rifugio, nonostante il cuore gli batta forte forte perché ha paura di incontrare i temibili Folletti. Ma tra gli alberi si cela un segreto. Lì, Pietro scopre che il Piccolo Popolo esiste, solo che è molto diverso da come se lo immaginava… Forse, finalmente, ha trovato qualcuno che gli vuole bene e lo accetta così com'è.
IL MIO VOTO
Pietro è un ragazzino di dieci anni che si è sempre sentito diverso, fin da piccolissimo e questo perchè sua madre non ha esitato a farlo sentire sbagliato. Infatti ha detto fin da subito che per lei lui era un barattato, ossia un bambino che era stato scambiato con un folletto del Piccolo Popolo della Montagna, perchè quel bambino con i capelli gialli o il naso schiacciato o gli occhietti non poteva certo essere il suo vero figlio. E se la sua stessa madre si rifiutava di accettarlo e di vederlo appunto come suo figlio, il resto del paese non poteva che seguire l'esempio della donna e così anche gli altri abitanti del paese così come gli altri ragazzini lo hanno sempre preso in giro, facendolo sentire più che mai sbagliato e diverso.
L'unica persona che può davvero considerare un'amica è Nilde, una ragazzina sorda con cui Pietro si diverte a passare il tempo, inventado storie che le racconta ovviamente a gesti.
Quando però la madre di Pietro viene a mancare, il ragazzino si ritrova senza sapere bene cosa fare e l'unica soluzione gli appare chiara: per sfuggire ad un Orologiaio che vuole portarlo con sè e ad un segreto troppo grosso scoperto da poco, il nostro protagonista non può fare altro che rifugiarsi nei boschi che spesso lo hanno fatto sentire a casa, anche se teme di incontrare i famosi folletti di cui tanto gli ha parlato la madre, finendo per scoprire che ala fine la donna non si sbagliava sul Piccolo Popolo ma è ben diverso da come veniva descritto e forse anche Pietro può avere un posto in cui sentirsi accettato, senza essere deriso e da chiamare casa.
Pietro è un personaggio che si sente subito molto vicino: un ragazzino diverso da tanti altri che non cresce con l'amore di una madre ma al contrario viene deriso da lei e di conseguenza da molti altri, finendo per essere spesso solo e solo desideroso di trovare un posto da chiamare casa e in cui sentirsi accettato, lo si comprende!!
Rosella Guglielmetti è riuscita a dare vita ad una storia per ragazzi che porta con sè grandi insegnamenti ma è perfetta anche per i lettori più adulti, anzi forse anche loro possono apprendere tanto da questa lettura e magari mettere in pratica qualche insegnamento. E si perchè la prima persona a sbagliare in questa storia è proprio un'adulta, la madre di Pietro che fin da quando è nato si rifiuta di vederlo come suo figlio perchè è brutto, perchè è diverso dagli altri e quindi deve essere stato per forza barattato perchè non esiste che lei abbia messo al mondo un bambino del genere, insomma aver a che fare con una madre che si rifiuta di accettare il figlio, che non nasconde di non amarlo e che non solo lo prende in giro ma permette anche a tutto il paese di farlo, non è certo facile per Pietro che sicuramente si sente solo e non fa che chiudersi in se stesso, ma per fortuna non assorbe tutto l'odio che lo circonda e questo gli fa onore, così come una volta che viene a mancare la madre non esita a fuggire e ad imbattersi nel famoso Piccolo Popolo che potrebbe essere un posto in cui si sente finalmente a casa, accettato e non più diverso.
ll tema quindi dell'essere diverso e per questo allontanato, così come dell'accettazione sono quelli principali che vengono affrontati con grande naturalezza ed estrema semplicità da quest'autrice che non solo ci racconta una storia, ma ci fa sentire parte di essa e soprattutto lascia un bellissimo spunto di riflessione, libri così dovrebbero essere letti a scuola così anche tanti ragazzini imparerebbero che le parole hanno il loro peso e che isolare una persona, per quanto diversa, non è mai giusto.
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