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Buon pomeriggio bookspediani ed eccomi pronta a condividere con voi la nuova lettura fatta insieme alla mia partner in crime, ossia Sandy de La Stamberga d'Inchiostro.
Tutti pronti per "L'assemblea dei morti" di Tomás Bárbulo?
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Titolo: L'assemblea dei morti
Autore: Tomás Bárbulo
Editore: Marsilio
Data di uscita: 25 Ottobre 2018
Data di uscita: 25 Ottobre 2018
Il Guapo e i suoi compari sono quattro infami canaglie, un gruppo di derelitti schiacciati dalla crisi economica, con lavori sottopagati e una montagna di debiti. Non c’è da stupirsi che gli brillino gli occhi quando un losco commerciante di gioielli francese, ben introdotto nel jet-set internazionale, offre loro l’occasione della vita: una rapina in una banca di Marrakech nei giorni della fiera dell’oreficeria. La posta in gioco è di due milioni di euro. E per averli basta arrivare in Marocco, strisciare un pochino nelle fogne, e magari sudare per un paio d’ore. Poi sarà fatta. Per mimetizzarsi tra i turisti, meglio portare con sé – a bordo del pulmino bianco con cui viaggiano da Madrid a Gibilterra e poi oltre lo Stretto – anche mogli e fidanzate. Il committente ha organizzato una spalla, un misterioso arabo sahariano che non apre mai bocca e che rimarrà con loro fino a destinazione. Presto però cominciano i guai: una serie di imprevisti mette a rischio quello che doveva essere un lavoro rapido e pulito, e che in realtà sembra nascondere ben altri scopi.
IL MIO VOTO
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Il Guapo, il Chato, il Yunque e il Chiquitìn sono un gruppo di quattro uomini di Madrid che tirano avanti come possono, cercando di resistere alla crisi che sta subendo il paese e, in attesa di trovare la soluzione ai loro problemi, non fanno che indebitarsi e mettersi nei guai.
Ecco perchè quando al Guapo viene offerta un'occasione che può risolvere tutto, non esita troppo ad accettare.
Il Guapo infatti, dopo aver perso il padre, si incontra con un Gioielliere che gli propone un accordo più unico che raro: rapinare una banca che non è sorvegliata come tutte le altre poichè si trova a Marrakech. Il piano è molto semplice: il Gioielliere gli fornirà ogni mezzo per andare in Marocco e gli affiancherà un uomo che si occuperà di tradurre e di aiutarlo con il colpo, in cambio avrà due milioni di euro.
Inizialmente non del tutto convinto, Il Guapo decide di accettare il lavoro solo se potrà portarsi i suoi tre complici e il Gioielliere non può che concordare, spingendolo a portare anche le mogli e le compagne dei ragazzi, così da risultare del tutto insospettabili visto che sembreranno degli amici che si vogliono godere una semplice vacanza.
E così i quattro amici, insieme alle ragazze, si preparano ad organizzare il colpo che gli cambierà la vita, lasciando indietro solo La Guapa, la moglie del capo, visto che è incinta e che quindi non può vivere situazioni di stress.
Il viaggio inizia senza troppi problemi, nonostante la diffidenza del Guapo nei confronti dell' arabo sahariano, che sta spesso sulle sue, lasciando il completo comando al Guapo ma lasciando intendere che non è davvero così obbediente e integrato nel gruppo come appare.
Ad aggiungersi alla tensione della rapina imminente, ci sono anche i guai nei quali si trova il Chiquitìn, il quale non riesce più a sopportare la pressione del suo strozzino, che continua a chiedere il pagamento per il suo debito, e quindi l'incontro tra i due finisce in tragedia, lasciando da una parte libero il Chiquitìn dai suoi pagamenti ma tremendamente preoccupato per quello che potrebbe capitargli se il colpo dovesse andare male o se la polizia facesse qualche controllo su di lui.
Più il giorno concordato si avvicina, più il viaggio sembra pieno di piccoli problemi, dall'arrivo di una coppia di ragazzi che si intrufola nel gruppo del Guapo e che lo costringe a cedergli la sua camera visto che loro ne sono sprovvisti, al comportamento sospettoso di alcuni personaggi che mettono in discussione ogni cosa.
Intato qualcuno sembra tramare nell'ombra contro il gruppo degli uomini e appare chiaro che quello che doveva essere un colpo liscio come l'olio, sarà molto più complicato di quello che tutti pensavano.
Anche oggi io e Sandy, la mia partner in crime, siamo qui a parlarvi di una lettura che abbiamo condiviso ossia L'assemblea dei morti, un libro di cui non sapevamo davvero nulla e che abbiamo deciso di leggere a scatola chiusa. Personalmente non sapevo davvero cosa aspettarmi dalla storia creata da Barbulo e, ora che ho terminato la lettura, devo dire che sono stata davvero sorpresa da quello che la sua mente ha prodotto.
Quello che differenzia questo libro da tutti gli altri è il fatto che i protagonisti raramente, se non mai, vengono chiamati per il loro nome completo ma solo tramite i soprannomi che si sono creati, quasi come se l'autore volesse fornirci la possibilità di negare di conoscerli, se qualcosa dovesse andare male. Questa forma di anonimato ammetto che inizialmente mi ha confusa, ma man mano che la storia proseguiva sono riuscita ad apprezzarla molto più di quello che credevo. Ormai avrete notato che per questa rubrica stiamo trattando un unico genere, ossia il thriller, ma questa volta mi trovo in difficoltà nel classificare questo romanzo, che a mio avviso verte più sul noir sia per come tratta certi argomenti che per il tono di cui si serve l'autore per farlo.
Tomas Barbulo, un abile giornalista alle prese con il suo primo romanzo, mette nero su bianco una storia non troppo difficile da credere e, per quanto ce ne parli con ironia, riesce bene ad essere serio quando la situazione lo richiede.
I quattro protagonisti infatti sono dei malviventi, degli uomini che non hanno una morale ben definita e che sono disposti a fare qualsiasi cosa per portare a casa del denaro che consenta alla loro famiglia di andare avanti in modo dignitoso.
Ma alla fine è davvero difficile additarli come della canaglie, quando è così arduo trovare un lavoro che consenta di permettere loro di andare avanti?
Barbulo infatti usa come sfondo della sua storia una Spagna in cui è difficile avere un lavoro, una Madrid che non ha nulla da offrire ai suoi abitanti e che continua a chiedere tasse, non pensando che chi non le può pagare è costretto ad indebitarsi e quindi pagare poi caro quel debito, che non solo può costare loro la propria dignità, ma anche la propria casa o addirittura mettere in pericolo la famiglia.
E soprattutto si serve dei suoi protagonisti per denunciare una tematica molto attuale: il razzismo.
Mi ha colpito molto come l'autore abbia portato su carta le differenze tra la Spagna e il Marocco, non solo per quanto riguarda la lingua ma anche per la cultura e per le diverse condizioni dei due paesi.
Barbulo usa la sua storia per condannare la difficoltà della vita in questi due mondi, così diversi tra loro ma allo stesso tempo legati dalla povertà e quindi che spingono i loro abitanti a trovare altri sistemi per essere considerati uomini che provvedono alla propria famiglia.
E' stato davvero bravo a creare una trama piena di attualità, con un linguaggio duro e a volte volgare, ma necessario per far capire la gravità della situazione e allo stesso tempo riesce ad esser anche ironico, un po' come la vita che può essere sia seria che allegra nell'arco di una sola giornata.
I personaggi da lui creati sono molto credibili proprio perchè diretti, anche se avrei preferito sapere qualche informazioni di più su di loro, poichè a conti fatti riusciamo ad avere un quadro più approfondito solo del capo, il Guapo.
La lettura, che si compone da più parti e da quasi quattrocento pagine, scorre senza intoppi grazie ai capitoli brevi e ad uno stile molto diretto e semplice, che permette al lettore di continuare la lettura anche grazie a piccole complicazioni di un piano che sembrava essere perfetto e che quindi desidera sapere come andrà a svolgersi.
Barbulo tesse bene la sua tela, stando attento a non rivelarci troppo del suo piano generale ma più si va avanti nella storia e più il tutto si delinea, anche se personalmente ammetto di non aver compreso appieno alcune scelte narrative dell'autore, in particolare le battute finali mi hanno lasciato con molte più domande che risposte, tanto da chiedermi se per caso ci sarà un seguito per le avventure di questi quattro amici o se la loro storia è già arrivata alla conclusione.
L'assemblea dei morti è stata una lettura inaspettata quanto sorprendende, che mi ha convinto in alcuni punti ma che mi ha lasciato con l'amaro in bocca in altri, tuttavia è una lettura decisamente interessante che mi sento di consigliare a chi ha voglia non solo di essere intrattenuto, ma anche di pensare, a lettura terminata, a cosa si è costretti a fare in circostanze disperate.
IL MIO VOTO
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![My college and high school celeb crushes jake gyllenhall and heath leadger](https://i.pinimg.com/564x/9c/ee/1e/9cee1eba667869c7807b84bf80232c29.jpg)
Ecco perchè quando al Guapo viene offerta un'occasione che può risolvere tutto, non esita troppo ad accettare.
Il Guapo infatti, dopo aver perso il padre, si incontra con un Gioielliere che gli propone un accordo più unico che raro: rapinare una banca che non è sorvegliata come tutte le altre poichè si trova a Marrakech. Il piano è molto semplice: il Gioielliere gli fornirà ogni mezzo per andare in Marocco e gli affiancherà un uomo che si occuperà di tradurre e di aiutarlo con il colpo, in cambio avrà due milioni di euro.
Inizialmente non del tutto convinto, Il Guapo decide di accettare il lavoro solo se potrà portarsi i suoi tre complici e il Gioielliere non può che concordare, spingendolo a portare anche le mogli e le compagne dei ragazzi, così da risultare del tutto insospettabili visto che sembreranno degli amici che si vogliono godere una semplice vacanza.
E così i quattro amici, insieme alle ragazze, si preparano ad organizzare il colpo che gli cambierà la vita, lasciando indietro solo La Guapa, la moglie del capo, visto che è incinta e che quindi non può vivere situazioni di stress.
![Joseph Gordon-Levitt / Tom Hardy - mamma mia....](https://i.pinimg.com/564x/47/bf/81/47bf81b469c498fa6ac90422f5a57b97.jpg)
Ad aggiungersi alla tensione della rapina imminente, ci sono anche i guai nei quali si trova il Chiquitìn, il quale non riesce più a sopportare la pressione del suo strozzino, che continua a chiedere il pagamento per il suo debito, e quindi l'incontro tra i due finisce in tragedia, lasciando da una parte libero il Chiquitìn dai suoi pagamenti ma tremendamente preoccupato per quello che potrebbe capitargli se il colpo dovesse andare male o se la polizia facesse qualche controllo su di lui.
Più il giorno concordato si avvicina, più il viaggio sembra pieno di piccoli problemi, dall'arrivo di una coppia di ragazzi che si intrufola nel gruppo del Guapo e che lo costringe a cedergli la sua camera visto che loro ne sono sprovvisti, al comportamento sospettoso di alcuni personaggi che mettono in discussione ogni cosa.
Intato qualcuno sembra tramare nell'ombra contro il gruppo degli uomini e appare chiaro che quello che doveva essere un colpo liscio come l'olio, sarà molto più complicato di quello che tutti pensavano.
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Quello che differenzia questo libro da tutti gli altri è il fatto che i protagonisti raramente, se non mai, vengono chiamati per il loro nome completo ma solo tramite i soprannomi che si sono creati, quasi come se l'autore volesse fornirci la possibilità di negare di conoscerli, se qualcosa dovesse andare male. Questa forma di anonimato ammetto che inizialmente mi ha confusa, ma man mano che la storia proseguiva sono riuscita ad apprezzarla molto più di quello che credevo. Ormai avrete notato che per questa rubrica stiamo trattando un unico genere, ossia il thriller, ma questa volta mi trovo in difficoltà nel classificare questo romanzo, che a mio avviso verte più sul noir sia per come tratta certi argomenti che per il tono di cui si serve l'autore per farlo.
![Phoenix](https://i.pinimg.com/564x/2b/39/50/2b395028891d7c8300adb8498d65b7cd.jpg)
I quattro protagonisti infatti sono dei malviventi, degli uomini che non hanno una morale ben definita e che sono disposti a fare qualsiasi cosa per portare a casa del denaro che consenta alla loro famiglia di andare avanti in modo dignitoso.
Ma alla fine è davvero difficile additarli come della canaglie, quando è così arduo trovare un lavoro che consenta di permettere loro di andare avanti?
Barbulo infatti usa come sfondo della sua storia una Spagna in cui è difficile avere un lavoro, una Madrid che non ha nulla da offrire ai suoi abitanti e che continua a chiedere tasse, non pensando che chi non le può pagare è costretto ad indebitarsi e quindi pagare poi caro quel debito, che non solo può costare loro la propria dignità, ma anche la propria casa o addirittura mettere in pericolo la famiglia.
E soprattutto si serve dei suoi protagonisti per denunciare una tematica molto attuale: il razzismo.
![#speziandocondardarma](https://i.pinimg.com/236x/ed/7d/7c/ed7d7c436ba8b53b71a5fd6f82703e57.jpg)
Barbulo usa la sua storia per condannare la difficoltà della vita in questi due mondi, così diversi tra loro ma allo stesso tempo legati dalla povertà e quindi che spingono i loro abitanti a trovare altri sistemi per essere considerati uomini che provvedono alla propria famiglia.
E' stato davvero bravo a creare una trama piena di attualità, con un linguaggio duro e a volte volgare, ma necessario per far capire la gravità della situazione e allo stesso tempo riesce ad esser anche ironico, un po' come la vita che può essere sia seria che allegra nell'arco di una sola giornata.
I personaggi da lui creati sono molto credibili proprio perchè diretti, anche se avrei preferito sapere qualche informazioni di più su di loro, poichè a conti fatti riusciamo ad avere un quadro più approfondito solo del capo, il Guapo.
![Madrid, Spain. 2 days in Madrid . Fabulous !!! ( but not enough )](https://i.pinimg.com/564x/5e/1a/dc/5e1adced83abeab55a3b879f665b00e1.jpg)
Barbulo tesse bene la sua tela, stando attento a non rivelarci troppo del suo piano generale ma più si va avanti nella storia e più il tutto si delinea, anche se personalmente ammetto di non aver compreso appieno alcune scelte narrative dell'autore, in particolare le battute finali mi hanno lasciato con molte più domande che risposte, tanto da chiedermi se per caso ci sarà un seguito per le avventure di questi quattro amici o se la loro storia è già arrivata alla conclusione.
L'assemblea dei morti è stata una lettura inaspettata quanto sorprendende, che mi ha convinto in alcuni punti ma che mi ha lasciato con l'amaro in bocca in altri, tuttavia è una lettura decisamente interessante che mi sento di consigliare a chi ha voglia non solo di essere intrattenuto, ma anche di pensare, a lettura terminata, a cosa si è costretti a fare in circostanze disperate.
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