lunedì 11 febbraio 2019

#Review Party:" Quelli cattivi" di Massimo Lugli e Antonio del Greco


Buon pomeriggio bookspediani.
La giornata si conclude con la mia opinione su "Quelli cattivi" di Massimo Lugli e Antonio del Greco.



TitoloQuelli cattivi
AutoreMassimo Lugli e Antonio del Greco
Editore: Newton Compton
Data di uscita: 7 Febbraio 2019





Omar Gentile, "colonnello" di una formazione di estrema destra e Pietro Salis, conosciuto come "er Cattivo", boss indiscusso della criminalità del litorale romano: non hanno nulla in comune, né ideali, né obiettivi, né stile di vita. È un furto in banca da quaranta miliardi, realizzato a metà degli anni Ottanta, a segnare l'inizio di un sodalizio criminale tra i terroristi neri e i criminali di Ostia. E a dare il via a una catena di omicidi, attentati e ricatti che andrà avanti per più di un decennio, attraversando una delle fasi più drammatiche e sanguinose della storia italiana e della Capitale, funestata da una malavita spietata e aggressiva e dalla tragedia degli anni di piombo. Partendo da un reale fatto di cronaca, Antonio Del Greco e Massimo Lugli mettono in scena l'affascinante e violenta storia della "grande mala": la sua nascita, l'ascesa e il cambiamento di un gruppo criminale che ancora oggi domina incontrastato sulla scena di Ostia e di Roma.


IL MIO VOTO


Rings and bangles.Omar Gentile e Pietro Salis, conosciuto come "er Cattivo" non hanno nulla in comune. Il primo è un terrorista nero mentre l'altro è un boss della criminalità che si concentra sul litorale romano, eppure un colpo unirà per sempre questi due personaggi. Omar infatti è a conoscenza di un colpo che può essere eseguito senza spargimenti di sangue in una banca spagnola, tuttavia sa anche che non può farcela da solo e ha quindi bisogno di uomini per il lavoro. 

E' per questo che si rivolge al Cattivo, colui che ha la fama di essere un vero diavolo ma sa anche cosa gli conviene per gli affari e soprattutto rispetta la parola che da. Nessuno dei due si fida dell'altro, eppure per portare a termine il piano e diventare uomini più ricchi di quanto mai avrebbero pensato, non possono che avere fede. Ma quando si parla di due diavoli, due delle persone più criminali e più crudeli che Roma abbia mai visto, che non si fanno problemi ad uccidere per giustizia personale o semplicemente per mandare un messaggio, la fede non è del tutto contemplata. L'unica cosa su cui possono contare è la loro parola d'onore, qualcosa di decisamente prezioso che vale molto di più. La prima cosa da fare è trovare gli uomini giusti e per questo er Cattivo non ha assolutamente difficoltà, sa bene chi mandare in Spagna e di chi fidarsi, ma sarà davvero così?

- ̗̀ @artofsocrates ̖́-Il colpo in Spagna infatti da il via non solo ad una collaborazione del tutto interessante ma anche pericolosa, ma mette in moto azioni che sono impossibili da prevedere: atti di pura crudeltà gratuita, che vanno a cozzare non solo con gli ideali del Cattivo e di Omar, ma anche con tutto quello che pensavano di conoscere del loro mondo. Dopo quel colpo infatti le loro vite non saranno più le stesse: amicizie e fedeltà verranno tradite, ci saranno ricatti da chi mai si sarebbero aspettati e soprattutto delle perdite da tutti i fronti, a dimostrare che nessuno è salvo e nessuno è davvero al sicuro. Ma nemmeno il bene avrà la possibilità di brillare, poichè chi dovrebbe stare dalla parte giusta approfitterà di questo periodo selvaggio, che dura almeno una decina di anni, per andare oltre la giustizia e oltre la moralità. Non c'è speranza in questo romanzo, non c'è possibilità di rendenzione, sono la cattiveria e la brutalità a caratterizzate le pagine di questo romanzo, che non si risparmia certamente e non manda nulla a dire, ma si limita a mettere in mostra uno dei periodi più violenti che Roma ha mai visto. E l'unico modo per salvarsi è contare solo su se stessi.

Ricky (wedding)Quando mi è stato proposto di leggere questo romanzo ho ponderato bene se poteva essere nelle mie corde o meno, ma più rileggevo la trama e più ero curiosa di conoscere un pezzo di storia italiana che onestamente ignoravo.
Partendo da un fatto di cronaca e quindi ispirato veramente alla realtà, i due autori Antonio Del Greco e Massimo Lugli portano nero su bianco uno dei momenti più difficili della capitale italiana, che è servita da sfondo alla nascita, all'ascesa e in seguito al declino, della grande mala.
A colpire già dal titolo è il fatto che non esistono protagonisti buoni: ogni personaggio che compare in questa storia è cattivo o comunque compie azioni riprovevoli che lo sbalzano fuori dalla cerchia dei buoni. E' un romanzo che non si crea problemi a spingersi oltre, che non lascia niente in sospeso e che mette bene in mostra la crudeltà e la brutalità di chi vuole a tutti i costi farsi temere e rispettare. A rendere però il libro interessante è il fatto che gli autori, in mezzo a tutti gli orrorri, le uccisioni e le vendette, abbiano creato dei personaggi brutali ma allo stesso tempo ironici, a tratti divertenti, che serve solo a sottolineare la cura dei protagonisti della storia e a renderla quasi tragicomica.


Mafia fashion senseIl fatto di cronaca a cui si ispira il romanzo riguarda er Cattivo, un boss realmente esistito che, come ogni persona umana, aveva semplicemente due facce: da un lato mostrava quanto poteva essere temibile e crudele, soprattutto quando veniva colpito dove faceva più male; dall'altro invece mostra anche la sua natura più umana, quando è con quelli che considera i suoi pari e li tratta come famiglia o quando ha i suoi incontri con una donna che tratta come se per lui non significasse nulla, ma in fin dei conti non le fa mai mancare niente.
Decisamente diversa è invece la sorte di Omar, un personaggio che è stato creato da zero e che, per essere frutto della fantasia degli autori, ha saputo tenere testa benissimo a er Cattivo ma ha saputo anche essere forse il personaggio più fragile, in grado di cambiare per gli affetti.
Essendo la storia di Roma non poteva che essere scritto principalmente in romano, un elemento che ho apprezzato moltissimo anche se inizialmente è stato difficile entrare totalmente nella storia.


garcon portraitsMassimo Lugli e Antonio del Greco sono partiti subito col botto, con un prologo che instilla nel lettore una grandissima curiosità, per poi fare un passo indietro e iniziare dal principio, per cui ci sono a mio avviso alcuni momenti in cui il ritmo è leggermente più lento, specie durante la prima parte della storia, ma una volta passato il colpo in Spagna, la lettura prende decisamente il via e staccarsi dalle pagine è davvero difficile, nonostante la mole di più di quattrocento pagine.
Quello che i due autori hanno creato è una storia che si vede raramente: non solo un pezzo di realtà adattata per essere raccontata e soprattutto conosciuta, ma personaggi decisamente cattivi che non mostrano alcun segno di voler cambiare e voler cambiare vita, questi sono e amano esserlo, senza se e senza ma.
Non è una lettura facile da affrontare per la sua brutalità e per la sua crudeltà, e non è una lettura che consiglio a tutti, ma è certamente un pezzo di storia che vale la pena conoscere.









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