Buon salve bookspediani.
Oggi vi parlo di "I viaggi di Corentin" di Michel Bussi.
Oggi vi parlo di "I viaggi di Corentin" di Michel Bussi.
Titolo: I viaggi di Corentin
Autore: Michel Bussi
Editore: De Agostini
Genere: Libri per ragazzi
Genere: Libri per ragazzi
Data di uscita: 5 Novembre 2019
Corentin è un bambino speciale. Non ci sono vincoli alla sua immaginazione sconfinata. Lui sa viaggiare nel tempo, nello spazio, nei ricordi. È in grado di trasformarsi in un re che parla coi fiori, ma all’occorrenza sa intrattenere lunghe chiacchierate con la scala a pioli nel garage dello zio o con la vecchia automobile della mamma. Soprattutto… sa riconoscere una strega! Riconoscere le streghe non è cosa da poco. Gli adulti, ad esempio, non ci riescono. E così quelle megere se ne approfittano e risucchiano loro la fantasia. Li rendono grigi. Sterili. Vuoti. Per fortuna ci sono Corentin e i suoi amici, una squadra di bambine e bambini ribelli e determinati, che non hanno paura di osare, credere, far correre l’immaginazione come libellule al galoppo tra le stelle. Solo così le streghe possono essere sconfitte. Solo così il grigio dilagante del nostro mondo può essere fermato. Il nuovo libro di Michel Bussi è un capolavoro illustrato che parla ad adulti e bambini attraverso racconti allegorici, semplici e profondissimi insieme, specchio dei nostri giorni. In una realtà in cui la tecnologia tende a isolare e atomizzare l’uomo, Bussi ci sfida a usare il potere della fantasia. Ci sfida a leggere, osservare, ascoltare, lasciarci trascinare dai colori, dall’arte e dalla gratuità dell’amicizia.
IL MIO VOTO
Conosco Michel Bussi come autore, so che è molto conosciuto e amato per i suoi romanzi per adulti, per cui sono rimasta molto sorpresa di vedere la sua firma accanto ad un romanzo per ragazzi ed è proprio tramite questo libro che ho deciso di conoscerlo da più vicino, finalmente.
Le premesse sono decisamente buone: Corentin è infatti un ragazzino che all'apparenza può apparire come tanti, ma invece, oltre ad essere estremamente curioso, come tutti i bambini del resto, è dotato di uno straordinario talento ossia quello di parlare con gli oggetti. Avete mai pensato di tenere per le mani un libro e sentire ciò che pensa? Per Corentin è la normalità, anche se spesso si annoia a sentire tutte le informazioni che gli vomitano addosso e, credeteci o meno, per farli zittire basta semplicemente aprirli.
Ma non sono solo libri gli oggetti con cui può parlare, sono anche le piante, le macchine, e tanti altri ancora, ognuno con la propria personalità e ognuno di questi oggetti che in qualche modo finisce per raccontargli una piccola parte di sè. In questo romanzo quindi lo vediamo alle prese con vari oggetti e ovviamente diverse avventure, tutte molto differenti ma che comunque finiscono per cambiare per sempre Corentin e il lettore stesso, che si trova immerso in storie che fanno sicuramente divertire, emozionano e altre si portano addirittura via un pezzo di cuore.
Di tutte le storie che ci vengono presentate, poco più di una decina, ce ne sono alcune che restano inevitabilmente di più nel cuore, rispetto ad altre. La prima che mi viene in mente è proprio quella che ci introduce a questa storia, quando Corentin trova per caso un luogo che sembra inabitato e decide quindi di proclamarsi suo Re e come tale vuole governare questo luogo in armonia e tranquillità.
Al suo cospetto ci sono solo fiori, tutti diversi tra loro e tutti con i loro pensieri, che ben presto diventano amici di Corentin. Ma basta che il ragazzo non visiti quel luogo quasi magico per qualche giorno, per trovarlo completamente devastato al suo ritorno e Corentin non può che ascoltare le parole dei fiori, che raccontano quanto è stato tragico vedere le persone torturarli e portarli via. Immediatamente il nostro protagonista non può che pensare che ci sia una giustificazione dietro ciò, ma quando scopre che l'azione degli uomini è stata dettata solo dal loro egoismo rimane sconvolto perchè comprende che il mondo dei grandi è ben diverso da quello dei bambini, più crudele e triste.
L'altra storia che si è presa un pezzo di cuore è quella che riguarda David e Rosalie, la vecchia macchina del ragazzo: i due insieme hanno infatti vissuto avventure incredibili, ma quando arriva nella vita di David una ragazza che presto diventa la sua fidanzata, la quale si vuole liberare a tutti i costi della macchina, David appare triste ma troppo occupato a far felice la ragazza, mentre invece Corentin sente la tristezza di Rosalie e la sua voglia di restare in famiglia, cosa che ormai è. Questo ci fa capire come un oggetto non è semplicemente un oggetto, è una parte della nostra vita, qualcosa di molto più importante e bisogna pensare bene prima di sbarazzarsene per sempre.
L'avventura che vive Corentin è semplicemente unica e magica, così come è originalissima l'idea che lui possa parlare con gli oggetti, una qualità che certamente lo fa passare per bizzarro, ma che invece nel privato lo aiuta a comprendere meglio la vita e soprattutto a comprendere meglio il mondo dei grandi. Corentin è un ragazzo curioso e questo non fa che spingerlo ad andare in luoghi che non dovrebbe o a leggere storie che non sono fatte per lui, eppure questo contribuisce a farlo crescere e a comprendere che il mondo dei piccoli e quello dei grandi è ben diverso da quello che credeva. Coretin è un bambino anche molto spiritoso, un ragazzo che ama vivere avventure incredibili e che non lascia nulla al caso, ma si interroga sempre sul perchè delle cose e su come si potrebbe agire diversamente. Il suo personaggio è molto ben costruito e infatti mi sono innamorata subito di lui e della sua grande empatia, ho sofferto per lui in alcuni momenti così come ho gioito quando si divertiva o quando cercava di metter d'accordo più oggetti tra loro, ognuno con le proprie ragioni da portare avanti. Questo ragazzino di fatto è un vero e proprio esempio a far attenzione ai nostri oggetti e alle nostre cose, perchè non sono solo elementi inanimati che si possono sostituire ogni giorno, anche loro hanno sentimenti e anche loro soffrono, ma siamo noi adulti che non pensiamo a queste cose e trattiamo oggetti o anche solo i fiori come se ci fosse tutto dovuto, senza badare ad altro.
Attraverso Corentin quindi impariamo ad avere più rispetto degli oggetti e della natura, come è giusto che sia.
Michel Bussi si cimenta per l prima volta nella narrativa per ragazzi e devo dire che conoscerlo in questa veste è decisamente interessante, dimostra infatti grande originalità e uno stile molto fresco e scorrevole, diretto e semplice, orientato alle giovani menti dei lettori ma allo stesso tempo in grado di trasportarli in una storia piena di fantasia. Le illustrazioni di Éric Puybaret sono davvero incantevoli e corrispondono molto bene a come il lettore si immagina la storia, rendendolo quindi ancora più partecipe di questa, quasi se fosse un protagonista stesso.
Quella che non ho compreso appieno è stata la scelta di presentare più racconti, senza però avere quasi un filo logico se non che è sempre Corentin e la sua capacità di parlare con gli oggetti ad essere il protagonista, ma se al principio abbiamo un minimo di contestualizzazione su quello che andremo a leggere, la conclusione non mi è sembrata tale, ma una sorta di arrivederci, come se ci fossero altre storie da raccontare, perchè in caso diverso, non saprei come altro interpretarla. I viaggi di Corentin è stata una splendida lettura, un'avventura unica in grado di toccare il cuore, una storia che è certamente divertente ma in alcuni punti anche triste e dolorosa e, come tutte le letture per ragazzi sanno fare, riesce a dire con termini semplici che abbiamo ancora parecchie cose da imparare e soprattutto che il nostro mondo è un poco guasto, tocca a noi correggerlo come possiamo. Una lettura, quindi, diversa dalle solite a cui vi consiglio di dare una possibilità.
Non perdetevi le altre recensioni:
IL MIO VOTO
Le premesse sono decisamente buone: Corentin è infatti un ragazzino che all'apparenza può apparire come tanti, ma invece, oltre ad essere estremamente curioso, come tutti i bambini del resto, è dotato di uno straordinario talento ossia quello di parlare con gli oggetti. Avete mai pensato di tenere per le mani un libro e sentire ciò che pensa? Per Corentin è la normalità, anche se spesso si annoia a sentire tutte le informazioni che gli vomitano addosso e, credeteci o meno, per farli zittire basta semplicemente aprirli.
Ma non sono solo libri gli oggetti con cui può parlare, sono anche le piante, le macchine, e tanti altri ancora, ognuno con la propria personalità e ognuno di questi oggetti che in qualche modo finisce per raccontargli una piccola parte di sè. In questo romanzo quindi lo vediamo alle prese con vari oggetti e ovviamente diverse avventure, tutte molto differenti ma che comunque finiscono per cambiare per sempre Corentin e il lettore stesso, che si trova immerso in storie che fanno sicuramente divertire, emozionano e altre si portano addirittura via un pezzo di cuore.
Di tutte le storie che ci vengono presentate, poco più di una decina, ce ne sono alcune che restano inevitabilmente di più nel cuore, rispetto ad altre. La prima che mi viene in mente è proprio quella che ci introduce a questa storia, quando Corentin trova per caso un luogo che sembra inabitato e decide quindi di proclamarsi suo Re e come tale vuole governare questo luogo in armonia e tranquillità.
Al suo cospetto ci sono solo fiori, tutti diversi tra loro e tutti con i loro pensieri, che ben presto diventano amici di Corentin. Ma basta che il ragazzo non visiti quel luogo quasi magico per qualche giorno, per trovarlo completamente devastato al suo ritorno e Corentin non può che ascoltare le parole dei fiori, che raccontano quanto è stato tragico vedere le persone torturarli e portarli via. Immediatamente il nostro protagonista non può che pensare che ci sia una giustificazione dietro ciò, ma quando scopre che l'azione degli uomini è stata dettata solo dal loro egoismo rimane sconvolto perchè comprende che il mondo dei grandi è ben diverso da quello dei bambini, più crudele e triste.
L'altra storia che si è presa un pezzo di cuore è quella che riguarda David e Rosalie, la vecchia macchina del ragazzo: i due insieme hanno infatti vissuto avventure incredibili, ma quando arriva nella vita di David una ragazza che presto diventa la sua fidanzata, la quale si vuole liberare a tutti i costi della macchina, David appare triste ma troppo occupato a far felice la ragazza, mentre invece Corentin sente la tristezza di Rosalie e la sua voglia di restare in famiglia, cosa che ormai è. Questo ci fa capire come un oggetto non è semplicemente un oggetto, è una parte della nostra vita, qualcosa di molto più importante e bisogna pensare bene prima di sbarazzarsene per sempre.
L'avventura che vive Corentin è semplicemente unica e magica, così come è originalissima l'idea che lui possa parlare con gli oggetti, una qualità che certamente lo fa passare per bizzarro, ma che invece nel privato lo aiuta a comprendere meglio la vita e soprattutto a comprendere meglio il mondo dei grandi. Corentin è un ragazzo curioso e questo non fa che spingerlo ad andare in luoghi che non dovrebbe o a leggere storie che non sono fatte per lui, eppure questo contribuisce a farlo crescere e a comprendere che il mondo dei piccoli e quello dei grandi è ben diverso da quello che credeva. Coretin è un bambino anche molto spiritoso, un ragazzo che ama vivere avventure incredibili e che non lascia nulla al caso, ma si interroga sempre sul perchè delle cose e su come si potrebbe agire diversamente. Il suo personaggio è molto ben costruito e infatti mi sono innamorata subito di lui e della sua grande empatia, ho sofferto per lui in alcuni momenti così come ho gioito quando si divertiva o quando cercava di metter d'accordo più oggetti tra loro, ognuno con le proprie ragioni da portare avanti. Questo ragazzino di fatto è un vero e proprio esempio a far attenzione ai nostri oggetti e alle nostre cose, perchè non sono solo elementi inanimati che si possono sostituire ogni giorno, anche loro hanno sentimenti e anche loro soffrono, ma siamo noi adulti che non pensiamo a queste cose e trattiamo oggetti o anche solo i fiori come se ci fosse tutto dovuto, senza badare ad altro.
Attraverso Corentin quindi impariamo ad avere più rispetto degli oggetti e della natura, come è giusto che sia.
Michel Bussi si cimenta per l prima volta nella narrativa per ragazzi e devo dire che conoscerlo in questa veste è decisamente interessante, dimostra infatti grande originalità e uno stile molto fresco e scorrevole, diretto e semplice, orientato alle giovani menti dei lettori ma allo stesso tempo in grado di trasportarli in una storia piena di fantasia. Le illustrazioni di Éric Puybaret sono davvero incantevoli e corrispondono molto bene a come il lettore si immagina la storia, rendendolo quindi ancora più partecipe di questa, quasi se fosse un protagonista stesso.
Quella che non ho compreso appieno è stata la scelta di presentare più racconti, senza però avere quasi un filo logico se non che è sempre Corentin e la sua capacità di parlare con gli oggetti ad essere il protagonista, ma se al principio abbiamo un minimo di contestualizzazione su quello che andremo a leggere, la conclusione non mi è sembrata tale, ma una sorta di arrivederci, come se ci fossero altre storie da raccontare, perchè in caso diverso, non saprei come altro interpretarla. I viaggi di Corentin è stata una splendida lettura, un'avventura unica in grado di toccare il cuore, una storia che è certamente divertente ma in alcuni punti anche triste e dolorosa e, come tutte le letture per ragazzi sanno fare, riesce a dire con termini semplici che abbiamo ancora parecchie cose da imparare e soprattutto che il nostro mondo è un poco guasto, tocca a noi correggerlo come possiamo. Una lettura, quindi, diversa dalle solite a cui vi consiglio di dare una possibilità.
Non perdetevi le altre recensioni:
Ciao Sara, come ho scritto ad un'altra blogger, di Bussi ho letto un solo romanzo "per non dimenticare" e l'ho amato. Le raccolte di racconti non fanno tanto per me, però questo mi ispira, sarei curiosa di conoscere l'autore in maniera diversa.
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