sabato 3 ottobre 2020

Recensione "Murderbot" di Martha Wells

 Bookspediani oggi vi parlo di "Murderbot" di Martha Wells.



Titolo: Murderbot
Autore: Martha Wells
Editore: Mondadori
Genere: Sci Fi
Data di uscita: 1 Settembre 2020




Ogni aspetto dalla vita è dominato dalle grandi corporazioni, missioni interplanetarie comprese: è la compagnia, infatti, che le gestisce, rifornendole di tutto il necessario. “Tutto il necessario” comprende anche gli androidi di sorveglianza, che tutelano l’incolumità delle squadre d’esplorazione. Ma in una società in cui i contratti vengono aggiudicati al miglior offerente, la sicurezza non è esattamente in cima alla lista delle priorità. E così può capitare qualche imprevisto.

Per esempio qualcosa di strano succede su un lontano pianeta, dove alcuni scienziati stanno conducendo rilievi sulla superficie, convinti che l’Unità di Sicurezza con componenti organiche fornita dalla compagnia vegli su di loro. Murderbot, però, è riuscita a hackerare il proprio modulo di controllo, e si è accorta di avere accesso ai file multimediali di tutti i canali di intrattenimento. E così preferisce di gran lunga passare il suo tempo tra film, musica, serie tv, libri, giochi, piuttosto che dedicarsi a quegli incarichi noiosi e ripetitivi che non lasciano spazio al suo libero arbitrio. Dotata di una sensibilità tutt’altro che meccanica, Murderbot inizia un avventuroso viaggio alla ricerca di sé che la porterà a scoprirsi assai diversa da quello che i suoi protocolli avrebbero previsto.


IL MIO VOTO

Murderbot è la protagonista di questo romanzo ma oltre a questa affermazione è difficile dire altro perchè questi quattro racconti brevi che vanno a comporre il libro per intero consistono in una continua evoluzione di questo personaggio, il quale non è mai statico, non è mai fermo sullo stesso punto e nemmeno lei stessa si conosce appieno, per cui è difficile quantificarla o definirla. Di Murderbot sappiamo che è una SecUnit, un androide che è di fatto stato costruito per servire gli umani: il suo corpo quindi è composto da parti robotiche, così come la sua mente è progettata per essere gestita da altri, come se non dovesse avere idee o pensieri suoi, proprio come un robot, ma si dovesse limitare a seguire gli ordini che le vengono imposti. Ovviamente la particolarità di Murderbot sta proprio in questo, nel fatto che non si accontenta di essere un semplice robot pronto ad obbedire ai comandi, di fatto è riuscita ad hackerare se stessa e a scoprire quello che più le piace, che è ben lontano dall'essere lo schiavo di qualcuno. Murderbot infatti ama la musica, i film e i telefilm, anchei libri e i giochi, insomma tutti gli interessi degli umani, che la fanno avvicinare sempre di più a questo mondo, allontanandosi dalla sua mera parte robotica.
Murderbot è una protagonista incredibile, irriverente e imprevedibile che è nata come tanti altri robot per eseguire la volontà degli altri ma che finisce per rendersi conto che essere liberi di compiere le proprie scelte, proprio come gli umani, è qualcosa di semplicemente meraviglioso ed è proprio da questo che inizia il suo percorso non tanto alla ricerca del suo lato umano o della libertà, ma semplicemente di se stessa.


Martha Wells ci racconta una storia che si comprende essere ambientata nel futuro per via della forte componente fantascientifica, sappiamo infatti che gli umani si sono essenzialmnte sbizzarriti, scoprendo tutto quello che era possibile scoprire come gli stessi pianeti, ora completamente abitati, ma espandendosi anche per l'universo interno, non lasciando quindi nulla di inesplorato. Così come la sete di conoscenza non si è mai fermata, nemmeno la tecnologia lo ha fatto e quindi insieme agli umani troviamo tanti altri personaggi di natura tecnologica che vanno a comporre questa storia: esistono infatti robot, bot, androidi, umanoidi, SecUnit e insomma chi più ne ha, più ne metta. L'autrice tuttavia non ci spiega il perchè di questo mondo, non ci fa capire come è nato e non si sofferma troppo sulla sua contestualizzazione perchè il tema principale della storia non è raccontare come è cambiato il mondo, ma è narrare il cambiamento di una SecUnit in qualcosa di molto più umano. Ammetto che un po' ho sentito la mancanza di una qualche spiegazione di questo mondo, ma quello che è trattato in maniera semplicemente incredibile è il viaggio che Murderbot intraprende per arrivare a capire chi è davvero, perchè se nel primo racconto ci sembra un robot sicuramente più particolare di altri, nel quarto e ultimo racconto troviamo una Murderbot completamente diversa, qualcuno che si è finalmente ritagliato il proprio posto nel mondo. Al di là quindi di umani e robot, quello che emerge in questo romanzo è il tema del viaggio, quello stesso viaggio che ci porta a scoprire chi siamo e quindi il nostro potenziale, per mettere le basi per diventare quello che vorremmo essere.


Martha Wells attraverso quattro racconti brevi che compongono questa storia e che quindi diventa a tutti gli effetti un romanzo, ci racconta la storia di un robot che non accetta di essere comandato da altri e che vuole trovare la sua di strada, senza seguire idee o ordini di persone che hanno potere su di lei solo perchè non è umana. Murderbot in questa storia ci parla come se fossimo un confidente, non ha filtri e il suo è un vero e proprio flusso di  pensieri, come se raccontasse quello che vuole e quando vuole, proprio perchè può decidere poche cose e quindi vuole scegliere lei stessa come impostare la sua storia. Lo stile della Wells non è sempre scorrevole e fludio e ci sono alcune parti leggermente più tecnlogiche e scientifiche che non sempre ho compreso fino in fondo, ma davanti a Murderbot tutto passa in secondo piano perchè è lei la vera star, con il suo carattere ribelle e la sua irriverenza, è lei che ci tiene compagnia dall'inizio alla fine di questi quattro racconti ed è sempre lei ad evolversi storia dopo storia, non è infatti un caso se l'ultimo racconto si chiama "Strategia di uscita", quello che penso sia il migliore di tutti e ovviamente la giusta conclusione al percorso della nostra protagonista iniziato in modo ribelle ma comunque incerto, e terminato quindi con una grande consapevolezza di chi è davvero. Martha Wells ha dato vita ad una storia davvero unica e originale e onestamente non sono ancora pronta a salutare Murderbot, per cui spero ci siano altri racconti ad attenderci, perchè stare in sua compagnia è davvero incredibile.





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