mercoledì 9 dicembre 2020

Recensione "Get Dirty" di Gretchen McNeil

  Bookspediani oggi vi parlo di "Get Dirty" di Gretchen McNeil.



Titolo: Get Dirty
Autore: Gretchen McNeil
Editore: De Agostini
Genere: Young Adult
Data di uscita: 3 Novemb
re 2020



Due brutali omicidi hanno scosso la Bishop DuMaine, il prestigioso liceo privato californiano dove niente è mai stato perfetto e tranquillo come suggerivano le apparenze. Che quel liceo fosse tutt’altro che un paradiso, Kitty, Olivia, Margot e Bree lo hanno sempre saputo. E con la società segreta che avevano ideato – la Don’t Get Mad – cercavano di vendicare le vittime dei bulli, ripagandoli con la loro stessa moneta: l’umiliazione pubblica. Ma ora un misterioso assassino ha preso di mira la scuola, e cerca di far ricadere la colpa delle morti proprio sulla DGM. Margot è ancora in coma dopo una grave aggressione rimasta senza colpevole, Bree è agli arresti domiciliari: tocca a Olivia e Kitty cercare di sistemare le cose, ma hanno paura. Restare unite questa volta non basta più: l’unica possibilità è affrontare il nemico in modo definitivo. Uccidere o essere uccise. Questa volta, le ragazze della Don’t Get Mad dovranno davvero rischiare il tutto per tutto per mettere al sicuro le persone che amano.


IL MIO VOTO




Aveamo conosciuto nel capitolo precedente le ragazze della DGM ossia Don't Get Mad, un gruppo di personaggi completamente diversi che fingevano di non conoscersi per non attirare l'attenzione su di loro ma che in gran segreto si riunivano per punire le vittime dei bulli, tuttavia nel finale le carte in tavola erano cambiate parecchio: infatti Margot era stata colpita in prima persona da qualcuno al di sopra delle DGM, qualcuno pronto non a punire ma addirittura ad uccidere per vendetta e come se non bastasse Bree si è dovuta prendere la colpa di tutto, per salvare le altre ragazze, e quindi è stata portata in un carcere minorile per scontare la sua pena. Restano quindi solo Olivia e Kitty ad indagare sugli omicidi che hanno sconvolto la Biship DuMaine ma allo stesso tempo devono sia proteggere le amiche lontane, sia proteggere loro stesse perchè chiunque abbia causato i primi omicidi non sembra affatto pronto a fermarsi. Non possiamo quindi che vedere le ragazze passare a loro volta da vittime: sicuramente Margot è quella che resta più in disparte durante questo secondo volume, mentre invece quella che ho trovato molto più interessante è Bree la quale ci fa capire quanto è disastrosa la sua famiglia e soprattutto sebbene sia confinata in casa (perchè resta giusto qualche giorno in carcere minorile), è determinata ad aiutare come può le altre ragazze, anche rischiando in prima persona. Kitty e Olivia si sentono invece un po' perse senza le altre ragazze e sono costrette a prendere decisioni di pancia, così come a fidarsi di persone che potrebbero aiutarle come distruggerle. Non c'è nulla da dire, in questo romanzo nulla è come sembra.


Rispetto al primo libro questo romanzo alza certamente la posta per quanto riguarda le tematiche: se nella prima parte della storia quindi lo scopo principale della DGM era punire i bulli e quindi in qualche modo vendicare quei ragazzi che non riuscivano a farlo da soli, che erano quindi delle vittime, questo romanzo fa assumere una concezione totalmente diversa alla nuova DGM perchè non si limita a punire i bulli, ma gli rende la vita un inferno in primis e in secondo luogo arriva addirittura ad uccidere per vendetta. Questo ci fa capire che nessuna delle DGM è perfetta perchè è sempre la vendetta a guidare le azioni di questi personaggi, tuttavia se le nostre ragazze agivano così era per rimediare in qualche modo ad un torto, umilando per la prima volta chi invece non ha mai provato a stare dall'altra parte, per quanto riguarda invece questo nemico misterioso e pericoloso non sembra affatto pronto a perdonare, ma semplicemente a vendicarsi e quindi entra in gioco un fattore molto importante in questo libro: la fiducia. Questa non si può concedere facilmente e ora più che mai non si può considera nessuno un vero amico, bisogna solo che fare attenzione a tutto e tutti e guardarsi le spalle, perchè nessuno è al sicuro. La tematica quindi del bullismo e della vendetta in questo romanzo subisce una vera e propria escalation e ci fa vedere come è facile passare dalla parte del giusto, quindi vendicarsi in nome dei più deboli senza però fare del male a nessuno, a quella del torto, iniziando ad uccidere chi si ritiene responsabile di bullismo, ergendosi quindi sia da giudice che da giuria e non può che far riflettere sul fatto che purtroppo a volte è impossibile aggiustare le ingiustizie, tuttavia la vendetta e l'omicidio non solo mai la soluzione.


Gretchen McNeil rende questo secondo e ultimo capitolo molto più interessante e intrigante del primo: infatti in questo romanzo si è sempre in tensione, non si può restare un attimo tranquilli perchè si è sempre pronti a pensare al colpevole e quindi a pensare a nuove teorie, a fare supposizioni e ovviamente si è in asia anche per le nostre ragazze perchè Kitty e Olivia rischiano in prima persona mentre invece su Margot non possiamo che restare in attesa del suo risveglio e ovviamentet Bree emerge più di tutte le altre perchè in qualche modo si ritrova a combattere su più fronti: sia per se stessa, che contro i suoi genitori e ovviamente contro tutti quelli che la considerano la responsabile della DGM. Insieme però a tanto mistero e ovviamente tante aspettative per chi è davvero il colpevole, ci sono anche tanti risvolti positivi come l'amicizia che unisce queste quattro ragazze, ormai stanche di fingersi di non conoscersi e di nascondere alle persone che amano la verità su di loro, facendoci capire ancora una volta che è l'unione a fare la forza. Lo stile della McNeil in questo libro l'ho trovato molto più fluido ed incalzante, le quattrocento pagine che lo compongono si leggono in un attimo poichè si è curiosi di arrivare alla fine e devo dire che questo secondo romanzo risolleva totalmente la serie, dandole una sfumatura mystery che ho amato da morire e ora non mi resta che vedere la serie, perchè sono molto curiosa di vedere come l'hanno resa nel piccolo schermo. Get Dirty è la degna conclusione di una serie iniziata un po' in sordina ma che attira un pubblico che ama gli young adult con qualch elemento mystery, che aggiunge sicuro una marcia in più.






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