giovedì 10 dicembre 2020

Review "I ponti di Virgin River" di Robyn Carr


Bookspediani oggi vi parlo di "I ponti di Virgin River" di Robyn Carr.



Titolo: I ponti di Virgin River
Autore: Robyn Carr
Editore: Harper Collins Italia
Genere: Fiction
Data di uscita: 10 Dicembre 2020



Una telefonata inaspettata e Mike Valenzuela non esita a recarsi da Brie Sheridan, sorella del suo migliore amico Jack, che è stata aggredita da un criminale. Da quando si è trasferito a Virgin River, Mike è un uomo nuovo che scopre di sapere amare una donna nel profondo e vuole solo una cosa: starle vicino finché non avrà superato le sue paure. Brie trova conforto nell'amicizia di Mike, ma non sarà una follia fidarsi tanto di un tipo come lui?


IL MIO VOTO




Mike è un uomo che porta le cicatrici del suo passato, non ha superato del tutto una ferita ed è per questo che si prende il suo tempo per decidere se tornare al lavoro o meno. Mike era un detective per cui ha sempre vissuto la sua vita stando attento al pericolo e se nel lavoro tutto sembrava andare alla grande, nella vita privata invece l'uomo, spesso definito un playboy, ha avuto due matrimoni che sono ovviamente falliti. Non è il tipo di uomo che ispira fiducia almeno per quanto riguarda l'amore, ma è un ottimo amico specie per Jack, il quale infatti non lo esita a chiamare quando viene a sapere che sua sorella minore è stata aggredita e violentata. E' ovvio che l'uomo, da sempre affezionato alla ragazza, si precipiti a vedere come stia e ovviamente non esiti ad offrire il suo aiuto sia come ex poliziotto ma anche come amico. E' infatti lui l'unico che riesce a spingere la piccola Brie ad uscire di casa, colui che tenta di farla sorridere e di farla tornare a piccoli passi alla vita. Mike è quindi un uomo che non esita ad offrirsi per aiutare gli altri, che sia Jack o Brie o l'intera comunità di Virgin River, tuttavia spesso viene giudicato per il suo essere un playboy o per le sue origini, quando invece è un ragazzo come tanti altri, che vuole trovare anche lui il sui posto nel mondo. Non posso che aver amato la sua voglia di mettersi in gioco, di aiutare Brie a rimettersi in forze e ovviamente come non solo la protegga come amico, ma come qualcosa in più, permettendole di guarire e di tornare ad essere se stessa un poco alla volta. Anche lui ha delle questioni in sospeso ma ho adorato come si metta sempre in secondo piano rispetto agli altri, senza mai farlo pesare, un protagonista quindi davvero interessante.


Brie è la sorella minore di Jack, quella che è sempre stata protetta dal fratello, dalle sorelle e dalla famiglia. E' un procuratore distrettuale per cui è abituata a vedere ingiustizie e a lottare per rendere il mondo più sicuro ma questo non sempre accade, a volte il sistema fallisce e delude tante vittime, tuttavia Brie non è una che non molla, anche se ora il suo spirito combattivo ha ricevuto una dura batosta. Nell'ultimo anno ha divorziato dal marito poichè la stava tradendo con la sua migliore amica, qualcosa che non può affatto perdonare, e come se non bastasse non solo non è riuscita a condannare uno stupratore seriale, questi per farle capire che è intoccabile violenta anche lei, come per farla soffrire ancora di più in prima persona e farla sentire inutile perchè non può proteggere tante altre persone, con lui in circolazione. Inutile dire che Brie non può che lasciare momentaneamente il lavoro per avere l'occasione di riprendersi: fisicamente non ci mette molto tempo il suo corpo a guarire, è la sua anima, la paura che ormai non è più al sicuro e che potrebbe succederle qualcosa in qualsiasi momento a bloccarla, a non volerla fare uscire di casa e a non permetterle di affrontare il trauma. Solo Mike riesce in qualche modo a farla sorridere e di fatto diventa un amico prezioso, il primo da chiamare per qualsiasi cosa e chissà, forse a suo tempo anche qualcosa in più. Brie è l'esempio perfetto di come nessuno in questo mondo sia al sicuro, nemmeno fare il proprio lavoro è più qualcosa di possibile perchè si può essere oggetto di vendetta, come è successo a lei, ma Brie è anche un simbolo di come sia possibile riprendersi e tornare a poco a poco alla vita, soprattutto grazie all'aiuto di persone che non mollano e che la spingono a rimettersi in forze, un personaggio davvero importante per i tempi che corrono in questo momento delicato per le donne.


Inutile dire che l'autrice sceglie sempre tematiche molto importanti per quello che riguarda i suoi romanzi: nel primo libro avevamo a che fare con il trauma del lutto e quindi la possibilità di mettersi ancora in gioco senza sentirsi in colpa per essere ancora in vita, nel secondo ci ha parlato di violenza domestica e di che cosa significa venire isolati da tutti ma soprattutto non venire creduti solo perchè il proprio marito è qualcuno di importante e insospettabile, in questo terzo volume invece ci parla di stupro, una tematica molto delicata ma che purtroppo è la realtà che affrontano quasi ogni giorno le donne di oggi. Non è solo la violenza subita da Brie a farci vedere come viene affrontata la situazione, come ci si sente una vittima anche se di fatto non lo si è, perchè si è forti anche solo a lottare per restare a galla, per rimettersi in piedi senza farsi condizionare da quanto è successo, ma è la stessa Virgin River a sperimentare momenti in cui ragazze vengono violentate anche senza accorgersene e l'autrice sottolinea spesso che queste ragazze dicano che se la sono cercata perchè hanno cambiato idea all'ultimo secondo, quando di fatto no significa no in qualsiasi momento, anche se si è ad un passo dall'atto finale e questo messaggio che fa passare è importantissimo sia per tutte quelle persone che si sono sentite responsabili per quello che è loro accaduto, per come magari si sono vestite ad una festa e quindi se la sono in qualche modo cercata, sia come monito anche ai lettori maschile che potrebbero leggere questa storia: no significa no, la violenza non è mai una soluzione, sia essa fisica, sessuale o psicologica e trovo quindi questo romanzo più attuale che mai.


Robyn Carr non smette mai di stupirmi, amo la serie che ha creato perchè non riguarda solo dei personaggi ma una vera e propria comunità. Ovviamente anche se il romanzo si focalizza su Mike e Brie non manca la presenza di Mel e Jack, che restano sempre i miei preferiti, così come sono presenti Paige e Preacher e ovviamente l'intera cittadina di Virgin River. Ammetto che in alcuni momenti la presenza di personaggi esterni mi è sembrata un po' troppo forte, come se Mike e Brie venissero messi in qualche modo in ombra, ma non posso che apprezzare questa serie che ti fa sentire a tutti gli effetti parte di questo modo fittizio che per il lettore sembra più reale che mai. La Carr scrive principalmente di personaggi con problemi da affrontare che a poco a poco riescono a trovare l'amore, questo è certo, ma riesce anche ad inserire tematiche molto valide e attuali ed è per questo che non posso che raccomandare i suoi romanzi, perchè non si fermano alla semplice storia d'amore ma di fatto vanno oltre, facendo anche riflettere il lettore sulla società di oggi e su cosa si potrebbe fare per cambiarla, in qualche modo almeno. I ponti di Virgin River si riconferma una storia di crescita, di voglia di affrontare i propri demoni e traumi per poter avere una seconda occasione di essere felici e questo non può che essere la parte centrale e più bella di queste storie.


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