mercoledì 13 gennaio 2021

Recensione "La marea" di Kate Rhodes

 Bookspediani eccomi pronta a parlarvi di "La marea" di Kate Rhodes!



Titolo:
 La marea
Autore: Kate Rhodes
Editore: La corte editore
Genere: Thriller
Data di uscita: 26 Novembre 2020


È primavera inoltrata nelle Isole Scilly e la luce del sole esalta il blu dell’Atlantico e fa brillare la sabbia delle spiagge. Trasferitosi definitivamente in Cornovaglia, il detective Ben Kitto è in attesa di essere confermato nel ruolo di vice capo della polizia, ma proprio nel momento in cui sembra rimpiangere il lavoro frenetico della squadra omicidi di Londra, un orrendo delitto sconvolge la tranquillità del luogo. Il corpo di Jude Trellon, giovane subacquea professionista, viene trovato ancorato alle rocce di una grotta dell’isola di Tresco. Non può trattarsi di un tragico incidente, non ci sono dubbi, e Kitto dovrà mettere in atto tutte le sue abilità investigative per riuscire a rompere il muro di silenzio degli isolani. Anche se vicini alla vittima, infatti, nessuno sembra così disposto a parlare, finché un altro giovane ragazzo non scompare. Un oscuro segreto collega le due vittime ed è chiaro che qualcuno è disposto a uccidere pur di proteggerlo. La verità sembra nascosta in fondo agli abissi dell’oceano, e solo portandola alla luce il detective potrà evitare che altri delitti siano commessi.

IL MIO VOTO



Torna Ben Kitto in un nuovo caso che lo vede protagonista, il detective che avevamo conosciuto nello scorso romanzo e che ormai ha deciso di restare in Cornovaglia, lontano da Londra e dalla vita frenetica della City. Ben è quindi stato accolto dagli abitanti dell'isola, ma anche il suo inserimento non è totalmente stato approvato: deve ancora essere confermato come vice capo della polizia e ovviamente il modo di operare rispetto a Londra è ben diverso perchè deve rispondere al suo capo e a come lui crede sia meglio gestire le situazioni, allo stesso tempo ha anche un collega che lo guarda con ammirazione e rispetto che deve istruire e uno dei pochi su cui può fare affidamento. La vita in Cornovaglia può sembrare tranquilla, ma Kitto non esita a ritrovarsi in mezzo ad un caso molto più complesso di quello che appare che non solo lo fa scontrare con il suo capo, ma lo mette a dura prova perchè deve conquistarsi la fiducia del marito della vittima, un uomo che desidera solo prendersi cura della figlia e dimenticare al più presto la perdita della moglie. Inutile dire che Ben non è un uomo che si arrende, così come non è una persona che ubbedisce sempre alle regole per cui lo vedremo spesso fare di testa sua e non sempre agire secondo le regole, pur di arrivare alla verità. Ma se conosciamo l'ambiente lavorativo del detective, abbiamo anche modo di conoscerlo nella sua sfera privata, ossia un uomo che ha paura di aprirsi e di mostrare i suoi sentimenti alla persona a cui tiene, rischiando quindi di perderla. Ben Kitto è un personaggio che mi piace molto anche se dopo due libri secondo me c'è ancora tanto di lui da scoprire, specie sulla sfera personale, ma è giusto così visto che ci sono tanti altri libri ad attenderci su di lui.


Kate Rhodes ancora una volta ci  riporta in Cornovaglia, più precisamente nelle Isole Scilly, dove il protagonista della serie si è trasferito da Londra. Ovviamente rispetto alla City, si trova in un luogo completamente diverso, dove omicidi sono molto più rari e dove di fatto c'è una comunità molto unita, dove un po' tutti sanno tutto, per cui si respira una certa aria di fiducia e tranquillità, questo fino a quando non viene trovato il corpo di una giovane subacquea professionista, una scena che appare chiara a tutti non essere stata accidentale, per cui all'interno di un'isola che sembra un paradiso e in cui tutti in qualche modo si aiutano, di fatto si nasconde un assassino. E' vero che al suo interno sono presenti turisti, ma la tranquillità del posto viene messa a dura prova perchè qualcuno di loro nasconde un segreto per cui è disposto ad uccidere. E Jude, la vittima, non sembra essere la prima, un'altra morte bollata come un incidente sembra essere collegata al caso per cui queste isole assumuno quasi il ruolo di una prigione. dove nessuno se ne può andare prima di scoprire la verità e dove è impossibile fidarsi degli altri a questo punto. Inutile dire che l'ambientazione è la chiave di questo romanzo, il suo essere così isolato dà quasi un senso di claustrofobia e impotenza, ma allo stesso tempo l'autrice ci vuole far capire che a volte si è disposti a tutto pur di ottenere quello che si vuole, anche ad uccidere. La bellezza delle isole Scilly, ossia il suo mare e le sue spiagge, formano un netto contrasto con l'avidità e la crudeltà dell'uomo, che viene messa ben in evidenza e purtroppo non stupisce, anzi ancora una volta abbiamo per le mani un thriller che riflette sempre più l'attualità, rendendolo quindi non così impossibile da credere ed è questo forse che fa più paura della storia stessa.


Avevo già conosciuto Kate Rhodes con La baia, il suo primo romanzo dedicativo a queste isole e a Ben Kitto e ovviamente mi aveva più che convinta, per cui quando ho visto in uscita il secondo romanzo della serie non ho saputo resistere alla sua lettura. L'autrice non è solo in grado di sfruttare il suo personaggio principale, ossia Ben Kitto, ma riesce a coinvolgere anche gli abitanti dell'isola: ovviamente non tutti, man mano che la serie prosegue ne conosciamo altri, tuttavia questo aumenta il senso di unità dell'isola e allo stesso tempo ci fa capire che è impossibile fidarsi totalmente anche di chi si conosce da sempre. Ovviamente l'ambiente circostante è la punta di diamante della storia: i luoghi che descrive la Rhodes ci fanno desiderare di poter viaggiare per andarli a vedere di persona, l'autrice sa quindi sfruttare le meraviglie del paesaggio della sua ambientazione ma allo stesso tempo riesce a rendere la storia claustrofobica perchè in un'isola le vie di fuga non sono poi tante e ovviamente unisce la bellezza della natura, come il mare, alla crudeltà dell'uomo che usa il mare per togliere delle vite, facendo quindi venire i brividi al lettore. Il caso scorre in molto fluido e incalzante, la narrazione è affidata quasi interamente a Ben Kitto, salvo per alcune pagine che seguono da vicino un personaggio che potrebbe rischiare a sua volta la vita se il nostro detective non arriva presto alla risoluzione del caso, e quindi ovviamente il lettore non può che essere incuriosito da entrambe queste narrazioni  e infatti si ritrova a finire subito il libro, soddisfatto per la conclusione ma anche desideroso di avere presto tra le mani un nuovo caso con protagonista il nostro Ben Kitto.






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