martedì 26 ottobre 2021

Recensione "Le colpe degli altri" di Colette McBeth

 




Titolo: Le colpe degli altri
Autore: Colette McBeth
Editore: Piemme
Genere: Thriller
Data di uscita: 26 Ottobre 2021


Uno di loro sta mentendo. Uno di loro è colpevole. Nessuno è al sicuro. Avete presente quella sensazione di avere il mondo in mano, e che niente potrà andare storto? Beh, questo è quello che provano Joe e Libby, due giovani informatici londinesi. Belli, innamorati, brillanti, hanno tutto ciò che desiderano: l'anima gemella e un futuro promettente. Dopo la laurea, ovviamente a pieni voti, sognano di fare un lungo viaggio. Poi, potranno dare il via alla loro folgorante carriera. Ma i piani cambiano quando Libby scopre che suo zio, un uomo d'affari che l'ha cresciuta garantendole agi e opportunità, naviga in cattive acque. Per lei è arrivato il momento di crescere e mantenersi. E il destino sembra offrirle la soluzione perfetta, sotto forma di un enigmatico annuncio di una società informatica: cracca un codice, viola un sistema, ottieni un lavoro. Semplice, no? Libby e Joe ottengono il posto, insieme ad altri tre ragazzi: Tess, Asha e Will. Ma dietro quella facciata di "lavoro dei sogni" si nasconde molto di più. E quando i cinque si ritrovano per un ritiro aziendale in un'isolata villa nel Sussex, un'escalation di tensione porta alla luce rivalità e sospetti. Perché, lì dentro, qualcuno non è chi dice di essere. Ma di chi ci si può fidare? E cosa ci fanno, davvero, in quella casa? Presto scopriranno che sapere troppo può essere letale. Una storia agghiacciante e sapientemente costruita che, tra complotti politici e intrighi informatici, indaga i lati più sordidi della natura umana, mostrandoci che anche le certezze più solide possono andare in pezzi, da un momento all'altro.


IL MIO VOTO


Libby e Joe sono i due protagonisti principali, o meglio i due narratori a cui la storia è affidata, una coppia che si frequenta e che decide di accettare lo stesso lavoro per una ditta informatica, dove hanno modo di conoscere anche altri tre ragazzi del team ossia Asha, Will e Tessa. La scelta di accettare questo lavoro è stata dettata principalmente da Libby, una ragazza che è cresciuta con lo zio e che deve tutto a lui e proprio perchè naviga in cattiva acque, la nostra protagonista si vede costretta a fare qualcosa per lui, per una volta. Ma il lavoro dei sogni non inizia nel migliore dei modi: Joe è infatti molto più portato e Libby fatica a provare il suo lavoro, anzi si vede costretta a chieder aiuto a Tessa, una delle ragazze del team che è sicuramente tra le più brave ma che non ispira totale fiducia a Libby, è infatti convinta che nasconda qualcosa di grosso. E infatti quando dei dettagli su un cliente proprio di Libby emergono, la ragazza è cerca di chi sia il colpevole, ma senza prove non si può fare nulla. Ecco perchè quando il loro capo gli impone un ritiro aziendale di cinque giorni, un po' tutti sono restii ad andare ma non possono fare altro che obbedire e sarà proprio in questi giorni che si scoprianno tante carte, non tutti infatti sono stati completamente onesti e le prime crepe di una facciata tanto perfetta inizieranno a manifestarsi rendendo un soggiorno tranquillo un vero incubo, dove fidarsi l'uno dell'altra sarà impossibile. In questo romanzo infatti è impossibile fidarsi dei personaggi, anche perchè per come inizia la storia, ci si puà davvero aspettare di tutto, anche quindi gli stessi narratori sono inaffidabili perchè non si sa se sono davvero sinceri con il lettore o se semplicemente stanno recitando una parte ben studiata.


Avevo già avuto modo di leggere dei romanzi di Colette McBeth che mi aveva lasciato un'ottima impressione, per cui ero molto curiosa di leggere anche questo nuovo romanzo che ha tutta l'aria di uno spy thriller che si svolge in un contesto imformatico, dove appunto i personaggi devono provare la loro abilità nel sapere controllare determinate informazioni, in base ai propri clienti. La trama appare molto più complessa di quello che è la storia che non ha troppi termini tecnologici ma semplicemente mette le basi per permettere ai personaggi di ritrovarsi al famoso ritrovo di cinque giorni lontani dalla città e quindi isolati dal mondo, senza cellulare e con prove da affrontare che sembrano semplici ma che sono tutte parte di un'idea più grande per capire appunto chi dice la verità e chi no.
Colette McBeth è un'autrice che sa come spiazzare il lettore in qualsiasi ambito, per tutta la prima parte del romanzo ci ha fatto credere che determinati soggetti fossero nemici e altri delle vittime inconsapevoli, nella seconda parte ha mescolato ancora di più le carte e questo significa che tutto quello che pensavamo di aver capito è da rivedere totalmente e chiaramente fino a fine libro è impossibile capire chi merita la nostra fiducia e chi no e questo modo di spiazzare è unico, nulla è mai prevedibile ed è questo a rendere così bello questo romanzo ed è questo, insieme alla penna dell'autrice, a permettere di leggere in pochi giorni questo titolo che è comunque composto da quattrocento pagine.
Colette McBeth al suo terzo romanzo dimostra ancora una volta il suo talento e il suo portare sempre storie originali, quindi io non posso che attendere di già un nuovo romanzo di questa autrice.

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