Bookspediani oggi tocca anche a "Tra le braccia di un mostro" di Morgana De Lioncourt
Titolo: Tra le braccia di un mostro
Autore: Morgana De Lioncourt
Editore: Dark Abyss
Genere: Poesie
Data di uscita: 2 Novembre 2021
Una raccolta di poesie quasi da intendersi come lettere, dedicate a coloro che infliggono ferite. Sono schegge, hanno la bellezza perfetta dei testi sottoposti al cesello esperto di chi riflette su ogni singola parola e ne padroneggia l'anima, al contempo hanno il potenziale lacerante di ciò che è affilato. Una spina, un graffio, un ramo contundente, una ferita difficile da far guarire. Uno sprazzo nella foresta privata che è la vita dell'Autrice.
Morgana De Lioncourt è l'autrice di questa opera di poesie, una lettura che può apparire rapida e immediata perchè appunto formata da poesie e composta da settanta pagine al massimo, ma in verità non è così perchè se ci si sofferma attentamente su ogni poesia, se si riflette su quanto si è appena letto, chiaramente il tempo di lettura cambia perchè bisogna assorbire in toto quello che si legge, assimilare le poesie di questa autrice che possono essere tranquillamente intese come lettere, tutte dedicate a chi infligge ferite. Questa raccolta quindi non può che essere un insieme di poesie che arrivano dritto al cuore, sono taglienti e fanno riflettere ma sono anche un modo dell'autrice sia di aprirsi al suo lettore, mettendosi a nudo, ma anche di far uscire tutte le emozioni che sente e che ha sentito e non c'è metodo migliore che mettere nero su bianco i propri pensieri e le proprie emozioni per esorcizzare i propri demoni.
Personalmente devo ammettere che le poesie non sono totalmente nelle mie corde ma a questa raccolta non ho proprio saputo resistere e sono certa che anche voi verrete conquistati dalle tematiche affrontate dall'autrice e ovviamente dalla sua penna, così intima ed incisiva che sa come lasciare il segno.
La poesia che ho deciso di approfondire riguarda l'importanza di non sentirsi soli e infatti l'autrice attraverso la sua penna ringrazia quella persona che è sempre presente quando è nervosa, quando la consola insieme al limoncello e alle sigarette oppure quando semplicemente le ha tenuto compagnia quando ne aveva più bisogno, sono i piccoli gesti che le fanno apprezzare la sua compagnia come i regali di compleanno inaspettati oppure i film visti insieme e ancora riuscire ad esserci per lei anche quando sarebbe impossibile, trovare quindi del tempo per esserci punto e basta. Riuscire a fare i conti con la propria solitudine penso sia naturale, ci sono dei momenti in cui stare soli è essenziale per pensare e rifletter ma anche per elaborare qualcosa che si fatica a comprendere immediatamente. Eppure aver qualcuno accanto, che possa essere un compagno o una compagna o un amico, rende tutto più semplice e speciale e per quanto la vicinanza sia importante, a volte anche solo un messaggio o una chiamata possono fare miracoli perchè si capisce di non essere soli, di essere nei pensieri di qualcuno anche se lontano e sono questi piccoli gesti che vengono apprezzati di più, piuttosto che scene eclatanti che servono solo per un momento e invece per quando conta davvero non si può contare su questa persona. La solitudine a volte è necessaria, ma la vita è bella se vissuta in compagnia di qualcuno che ci ama o che tiene a noi, ha tutto un altro aspetto e colore così!
Ci sono però anche due piccole domande a cui l'autrice ha risposto, ve le lascio qui!
Come si arriva a mettere nero su bianco una poesia? Si parte da un'idea, un sentimento?
Sai, non so perché spesso si creda che scrivere una poesia sia facile, sia un "tutto e subito" come se si trattasse di una lista della spesa; in realtà, scrivere una poesia è difficile, a tratti impossibile da realizzare perché devi portare alla luce tutte le emozioni più profonde, la parte viva di un ricordo, il nucleo di un sentimento. Ogni sillaba, ogni lettera, ogni segno grafico dice qualcosa. La regola è nel suono e nell'essenza. Il loro scopo è arrivare al fondo delle cose. Che peso ha l'amore? Che peso ha l'amicizia? Dopo aver distillato queste domande in parole, devi dare la possibilità a chi ti legge di comprendere cosa stai provando e portare il lettore a provare i tuoi stessi sentimenti. Ogni frase deve esistere. Ogni parola significa ciò che mostra, ciò che evoca, ciò che risuona. Così si arriva alla verità. Fa male? A volte sì, ma come ci insegna la Dark Abyss Edizioni, l'abisso spesso è necessario.
Come descriveresti questa opera con cinque parole?
Quando arrivi sul fondo non ti resta altro che risalire. Scusami se non sono esattamente cinque parole, ma non potevo descriverlo in maniera diversa.
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