Titolo: La legge dei lupi
Autore: Leigh Bardugo
Editore: Mondadori
Genere: Fantasy
Data di uscita: 26 Aprile 2022
Il secondo volume della serie Grishaverse "Il re delle cicatrici". Anche in questo secondo e ultimo volume della dilogia ritroviamo tre dei personaggi più amati del GrishaVerse: Nikolai Lantsov, Zoya Nazyalensky e Nina Zenik. I tre, re, generale e spia di Ravka, dovranno continuare insieme la loro lotta per strappare all'oscurità il futuro del loro paese. Altrimenti non potranno che assistere al suo disfacimento definitivo.
IL MIO VOTO
Zoya, Nikolai e Nina sono pronti a tenerci nuovamente compagnia in questo secondo e ultimo romanzo dedicato a Nikolai che tuttavia permette ad altri nuovi personaggi di essere conosciuti così come a vecchi amici di tornare e fare una piccola comparsa, così come avere un ruolo importante ancora una volta in quella che ormai è una storia che non si sviluppa in un paio di libri, ma contiene tanti personaggi che fanno parte di questo universo e che la Bardugo adora far tornare e ovviamente farli incontrare di nuovo ai lettori.
Inizio col dirvi che per quanto abbia amato Nina in Sei di Corvi e per quanto abbia apprezzato la sua storia per rimettersi in gioco nel primo romanzo di questa dilogia, in questo nuovo capitolo non sono riuscita a farmela piacere, o meglio ho apprezzato il suo percorso e per quanto imperfetto l'ho trovato anche inerente al suo personaggio, la sua presenza è utile a Nikolai ma spesse volte il suo punto di vista lo vedevo come un modo come un altro per tenere più sulla corda il lettore su chi invece voleva vedere più da vicino e quindi Nikolai e Zoya. Nikolai è sicuramente quel personaggio che tanto ho amato nella trilogia principale e che non vedevo l'ora di approfondire in questa serie a lui dedicata, ma l'ho trovato un po' spento, forse perchè ha tanto da affrontare e ha tante ombre e cicatrici dentro di sè e questo lo ha cambiato, non è più quel principe che poteva permettersi leggerezza, è un Re che deve pensare al suo regno e fare anche sacrifici per questo.
Zoya contro ogni aspettativa è il personaggio a cui mi sono affezionata di più, forse grazie anche al suo modo di caratterizzare al meglio protagoniste femminili, non so, fatto sta che posso dirvi che il suo percorso è quello che ho amato di più e alla fine penso che senza di lei questa serie non sarebbe stata la stessa, sia per come era chiusa e sulle sue nel primo libro sia per come è diventata in questo, senza perdere ovviamente i suoi tratti ma comunque un bel cambiamento c'è stato e la si ama ancora di più per questo.
Come già si era visto nel primo romanzo, a differenza della Trilogia di Tenebre e Ossa ma anche di Sei di Corvi, questa serie è molto più politica, ci sono tanti giochi di potere e soprattutto c'è un regno da salvare visto che Ravka ancora non è al sicuro e quindi è necessario stringere alleanze scomode, sposare anche chi non si conosce, tutto pur di assicurarsi di essere nel giusto, di essere un buon Re e Nikolai è pronto a farlo, per cui forse è troppo impegnato in questo per essere quella persona leggera e spiritosa che tanto avevamo amato nella trilogia originaria, è cresciuto e ha tanto da affrontare che non può fare con la sua spensieratezza. Questo però non fa certo mancare colpi di scena, forse fin troppi e l'introduzione di nuovi personaggi a volte fa perdere il lettore, che non capisce bene dove l'autrice voglia arrivare. Fortunatamente la Bardugo conserva il suo stile per cui la storia, sebbene sia molto corposa visto che conta quasi cinquecento pagine, scorre bene e si lascia leggere in poco perchè alla fine si è curiosi di capire dove andrà a parare la storia, soprattutto come finirà. Ed è il finale quello che stupisce di più, perchè tanti vecchi amici tornano in scena così come tanti altri se ne vanno, ma c'è da dire che le ultime parole pronunciate da Zoya stessa non sanno di un addio ma quanto di un arrivederci e forse questo può essere positivo perchè per quanto questa dilogia appaia un pelo sottotono rispetto ai romanzi precedenti, non si è mai pronti a salutare personaggi che tanto si amano e quindi resta aperta questa porta, che spero la Bardugo spalanchi molto presto.
L'unica cosa che penso sia perfetta in questa storia è il worlduilding, quello rimane qualcosa di molto ben costruito e per questo non si può che amare la Bardugo per avere creato una storia così ben costruita tanto da renderla quasi vera, con personaggi imperfetti e ben caratterizzati ( il più delle volte) che sanno come conquistare il lettore e che spero tornino per una nuova avventura.
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