mercoledì 16 novembre 2022

Review "Lo sguardo di Medusa" di Natalie Haynes

 


Titolo: Lo sguardo di Medusa
Autore: Natalie Haynes
Editore: Sonzogno
Genere: Retelling
Data di uscita: 31 Ottobre 2022


Medusa è l’unica mortale in una famiglia di dèi. Crescendo insieme alle sorelle, Steno ed Euriale, presto si rende conto che è la sola a essere vulnerabile, accudita proprio per via della sua fragilità e della sua straordinaria bellezza. Questo la rende sensibile, piena di una compassione che gli immortali faticano a comprendere e desiderano annientare. Quando la bramosia spinge Poseidone a commettere un atto imperdonabile, la vita di Medusa viene sconvolta per sempre: Atena, oltraggiata e gelosa, scaglia la sua vendetta sull’innocente ragazza, trasformandola in una Gorgone con i capelli di serpente e uno sguardo che tramuta in pietra chiunque osi incrociarlo. Inorridita dai propri poteri, Medusa non può più guardare le persone che ama senza distruggerle – proprio lei che invece avrebbe voluto proteggerle –, e si condanna a una vita di solitudine ed esilio. Almeno fino a quando Perseo, il figlio di Zeus e Danae, non si imbarca in un’eroica impresa per aggiudicarsi la sua testa. Ma chi dei due può chiamarsi eroe? Chi dei due è realmente il mostro? E soprattutto, cosa significa essere un mostro? Unendo l’arguzia a un’approfondita conoscenza dei classici, Natalie Haynes ci racconta la storia di Medusa da un punto di vista originale e sfaccettato, inducendoci a chiederci se la bellezza appartenga solo al corpo o se, piuttosto, non vada ricercata nell’anima. Alternando la sua voce a quella di divinità capricciose e volubili, l’autrice rende finalmente giustizia a un personaggio tanto affascinante quanto controverso, restituendone un ritratto raffinato e sorprendente.






Medusa è uno di quei personaggi che mi ha sempre attirato, per cui ovviamente non mi sono lasciata scappare la possibilità di trovarla in questa rivisitazione della Haynes che già mi aveva colpito molto per il suo romanzo precedente. Quella dell'autrice è una Medusa che ci appare fin da subito diversa dalle altre, incredibilmente umana perchè appunto l'unica della famiglia che non è immortale come le sorelle e come i genitori ed è per questo che prova empatia per il genere umano così come la sua voglia di proteggere la famiglia da una persona come lei, una mortale, la spinge a prendere decisioni sbagliate che la portano a scatenare l'ira di Atena, la quale la punisce trasformandola nel mostro che tutti conosciamo. Quella ragazza che voleva solo proteggere la propria famiglia ora non può nemmeno guardala perchè potrebbe distruggerli con un potere che non riesce a controllare, è a tutti gli effetti un mostro per le sue capacità e per il suo aspetto, ben lontano da quello che era prima. Ecco perchè però la sua storia è così importante da conoscere, perchè è davvero Medusa ad essere un mostro oppure sono gli altri ad averla resa tale? 
La Haynes ci permette quindi di conoscere meglio la sua storia, facendola conoscere da vicino e rendendola quindi quasi una persona che conosciamo, ma allo stesso tempo segue anche tante persone accanto a lei, dando vita ad un romanzo corale che si lascia leggere molto bene, anche se con qualche intoppo.


Infatti la scelta di raccontare questa storia in modo corale è senza dubbio azzeccata per il fatto che abbiamo la possibilità di conoscer a trecentosessanta gradi il tutto, anche se a volte l'autrice per questo si perde, nel senso che le voci da seguire sono tante e si inzia a perdere il filo del discorso. All'inizio infatti l'idea era giusta, quella di farci capire che comunque il peso di portare Medusa ad essere quella che tutti conosciamo oggi non ha influito solo su di lei, ma su tanti altri personaggi la cui vita è in qualche modo collegata a lei, ma via via che la storia va avanti queste voci fanno perdere un poco il fulcro su Medusa, che onestamente è il personaggio a cui ero più interessata.
Certo la Haynes già lo aveva fatto nel precedente romanzo questo di raccontare la storia su più voci, questa volta però forse ha osato troppo. Questo non toglie che la lettura sia davvero molto interessante e ci faccia vedere anche una parte inedita della storia, tramite altri personaggi, così come la penna dell'autrice sia comunque in grado di catturare il lettore e di tenerlo incollato alle pagine fino alla fine, è insomma una lettura che secondo me almeno una volta va fatta, ma gli amanti della mitologia ne andranno matti, ne sono certa.

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