mercoledì 12 giugno 2019

Recensione "Una spia americana" di Lauren Wilkinson

Buon salve bookspediani.
Eccomi pronta a parlarvi di "Una spia americana" di Lauren Wilkinson.



Titolo: Una spia americana
Autore: Lauren Wilkinson
Editore: Frassinelli
Genere: Historical Fiction
Data di uscita: 21 Maggio 2019


È il 1986, il muro di Berlino non è ancora caduto e la Guerra Fredda non è finita. Blocco occidentale e blocco sovietico combattono sul terreno delle guerre locali, accrescono gli arsenali nucleari, ma soprattutto si spiano. Marie Mitchell, giovane e nera, è un’agente della CIA, brava, ma relegata al lavoro d’ufficio. Perciò, quando le offrono di unirsi a un gruppo in missione in Africa, non esita ad accettare. La missione ha l’obiettivo di far cadere il presidente del Burkina Faso, Thomas Sankara, il Che Guevara africano, troppo rivoluzionario e comunista per piacere agli americani. Marie partecipa alla missione, anche se ammira Sankara e quello che fa per il suo paese. Accetta nonostante sappia che è stata reclutata soprattutto per le sue caratteristiche fisiche. Prima di tutto, vuole essere una brava americana. Nei mesi che seguono, avrà modo di osservare Sankara da vicino, fino a guadagnarsi la sua fiducia, forse il suo amore. E allora dovrà decidere verso chi essere leale. Dovrà scegliere se superare o no un’altra profondissima linea d’ombra.

IL MIO VOTO



Lauren Wilkinson parte dal presente per raccontarci la storia di Marie Mitchell, un presente in cui sappiamo che la donna è diventata madre, che si deve difendere da qualcuno che le sta dando la caccia e che sembra ben determinato a non fermarsi fino a quando non avrà raggiunto il suo obiettivo. Marie, oltre a rifugiarsi dalla madre e a proteggere i suoi figli, ha un'altra missione da compiere: raccontare loro tutto quello che è successo, come è diventata quello che è oggi e chi era il loro padre, una persona che non hanno mai conosciuto ma di cui fanno spesso domande. Il libro quindi diventa una sorta di diario per i gemellini di Marie e la stessa protagonista si rivolge spesso a loro nella storia, come se già prevedesse di fargli leggere il diario, perchè la sua missione non è ancora conclusa e non sa come andrà a finire, intanto almeno loro avranno le risposte che hanno sempre  cercato. Per raccontare la sua storia quindi occorre tornare alle origini, a quando condivideva la sua casa ad Harlem con i genitori e la sorella maggiore, fino a quando il padre ha allontanato la madre e poco tempo dopo anche la sorella, segnando per sempre il rapporto tra lei e Marie. Ma, per sentirla più vicina, Marie ha seguito le sue orme e ben presto è diventata un'agente della CIA, pronta a seguire ogni ordine.


Purtroppo però il suo ruolo di donna all'interno dell'agenzia non era propriamente riconosciuto come tale, infatti la sua prima missione sul capo è stata occuparsi di Thomas Sankara, l'attuale presidente del Burkina Faso, un uomo troppo rivoluzionario e comunista per piacere agli americani, determinati a toglierlo dall'equazione in fretta.
ll compito di Marie è quindi quello di seguire ogni sua mossa e di entrare nelle sue grazie, in primis grazie alle sue abilità da spia, ma la scelta è ricaduta su di lei per il colore della sua pelle e soprattutto perchè ha un vantaggio rispetto agli altri agenti della CIA: è una donna. Questa posizione mette Marie in seria difficoltà, poichè più tempo passa con Thomas, più si sente molto vicina a lui come idea politica, ammira infatti quello che sta cercando di fare per il suo paese e non potrebbe essere più d'accordo con lui. Tuttavia Marie ha anche una missione da compiere e, aiutata dallo stesso responsabile di sua sorella, che non fa che rabbonirla con continui complimenti e continui ricordi della donna, non riesce più a distinguere cosa è giusto e cosa è sbagliato.
E' difficile del resto andare contro al proprio paese e soprattutto a chi ci da ordini perchè si preferisce un uomo che si conosce da poco, che potrebbe essere un pericolo per il suo di paese, ma che ha idee giuste, in cui è possibile ritrovare un riscontro positivo. Cosa è più forte, il senso del dovere o quello della giustizia?


Una spia americana è una storia che contiene numerosi fattori che lo fanno essere un romanzo da prendere in considerazione: la protagonista è una donna con due figli in fuga, poichè alcune azioni del suo passato non sono rimaste impunite e ora deve affrontare quelle conseguenze, anche se sperava di non doverlo fare. Il romanzo di per sè è ua bellissima lettera d'amore ai propri figli, una storia che viene raccontata da Marie per il lettore ma principalmente per i suoi gemelli, i quali sono ancora piccoli, hanno bisogno di stabilità e soprattutto di protezione, un qualcosa che la donna al momento non può dargli e che non sa se potrà mai farlo, ma intanto per sicurezza decide di raccontargli la sua storia e la storia del loro padre, quella persona che non hanno mai conosciuto e di cui si fanno spesso tante domande. E' anche una storia sulla famiglia: in principio ci vengono mostrati i Mitchell in tutto il loro splendore, peer poi dividirli e questa divisione durerà per tanto tempo, solo la nascita dei due gemelli riuscirà a fargli compiere un passo avanti e a dargli di nuovo una parvenza di famiglia.
Ma è anche una storia che tiene sulle spine, il suo tocco mystery non fa che spingere il lettore ad andare avanti con la storia e, anche se alcuni dettagli sono intuibili, è interessante vedere come l'autrice arriva a costruirli.


Al suo primo romanzo Lauren Wilkinson dà prova di saper creare storie decisamente interessanti e forti, non è infatti un caso che la sua protagonista sia una donna di colore che non solo entra nella CIA per dimostrare il suo valore, ma che sa tenere testa a uomini a lei superiori perchè esegue i loro ordini, ma mette spesso anche in discussione se questi ordini sono giusti oppure no. Certo è che la CIA ha i suoi modi per operare e non si fanno scrupoli a ricattare i loro agenti o ad obbligarli in qualche modo ad agire servendosi dei loro punti deboli. Quello che è certo è che Marie si è dimostrata una protagonista forte, in grado di affrontare tante battaglie e di farsi coraggio spesso da sola, poichè lontana dai suoi affetti famigliare e soprattutto poichè insicura di chi potersi davvero fidare. Del resto una delle tematiche del romanzo riguarda proprio la fiducia, un elemento difficile da conquistare e che può essere tradito in qualsiasi momento, anche dalle persone più vicino a noi, se in qualche modo arriva loro un guadagno tale da rinnegare l'amicizia o quanto altro. Marie è l'esempio perfetto, colei che deve mentire per lavoro e deve guadagnarsi la fiducia degli altri, imbrogliando, riesce in qualche modo a capire cosa è giusto e cosa no e ad agire di conseguenza, spesso pagando lo scotto molto caro.


Ci sono certamente alcuni elementi da rivedere, infatti in alcuni punti lo stile della Wilkinson risulta troppo descrittivo, allo stesso tempo però questo fattore non disturba troppo il lettore, che con la mente in qualche modo si ritrova in Africa durante gli anni novanta e quindi si immagina i luoghi visitati da Marie e come può essere l'ambiente in quel periodo. Ovviamente nel romanzo si parla anche di politica, ma viene trattata in modo giusto e non troppo pesante, l'autrice del resto deve fare in modo di farci capire la situazione politica e perchè Thomas Sankara, l'uomo che Marie deve studiare e a cui si deve avvicinare, rappresenta poi un pericolo così grave per l'America.
Una spia americana si è rivelato un romanzo molto diverso da quello che mi aspettavo, una storia divisa in tre parti che scandisce la vita di Marie e che ce la presenta come una donna forte e coraggiosa, determinata a tutti i costi a proteggere la sua famiglia e anche i suoi ideali, spesso andando contro il suo lavoro e i suoi ordini, ma corre il rischio perchè sa che ne vale la pena, così come vale la pena dare una possibilità a questa storia, che sa come distinguersi nel panorama letterario e sono certa che sul grande schermo farebbe vere scintille.








Nessun commento:

Posta un commento