giovedì 26 settembre 2019

Review: "L'amico Fedele" di Sigrid Nunez

Buon salve bookspediani.
Oggi vi parlo di "L'amico Fedele" di Sigrid Nunez edito da Garzanti.

Sigrid Nunez L'amico fedele garzanti copertina

Titolo: L'amico fedele
Autore: Sigrid Nunez
Editore: Garzanti
Genere: Fiction
Data di uscita: 26 Settembre 2019


Karen Blixen era convinta che si potesse rendere tollerabile ogni sofferenza inserendola in una storia. Come se le parole avessero un grande potere. In questo momento della sua vita si domanda se sia davvero così. C’è un’unica persona a cui potrebbe chiedere: il suo amico più caro. Ma, ora, non può più farlo. È passato tanto tempo da quando si sono conosciuti, lui, professore di un corso di scrittura, e lei, la sua studentessa più promettente. Quelle lezioni le hanno aperto un mondo fatto di libri. Le hanno insegnato che nessuna pagina scritta è mai sprecata, perché anche se viene gettata via, l’autore impara qualcosa. Le hanno infiammato il sogno di fare della letteratura la ragione della sua esistenza. Da quelle ore nelle aule dell’università sono diventati inseparabili. Un’amicizia che si è nutrita del sapere, del ragionamento, della poesia. È a questo che Karen si appiglia mentre accoglie l’eredità inaspettata che le ha lasciato: un simpatico e ingombrante alano. Forse dietro quel regalo si nasconde qualcosa. Perché il tempo passa e la natura di quello che la legava al suo amico assume forme diverse, sopite, mai confessate. Chissà se con davanti la pagina bianca è arrivato il momento di dare vita a quel romanzo che non ha mai avuto il coraggio di scrivere.


IL MIO VOTO



Sigrid Nunez si fa conoscere ai lettori italiani con il suo romanzo di maggior successo, L'amico fedele, una storia che le ha permesso di vincere il National Book Award, una lettura che scorre come un fiume in piena. La sua protagonista infatti sta affrontando la perdita del suo migliore amico, quella persona che ha sempre avuto accanto e che ignorava stesse così male da arrivare a togliersi la vita e quindi, come spesso accade in queste situazioni, non vengono alla mente dei veri e propri pensieri logici, ma dei pensieri che balzano in testa a caso, in modo illogico e slegato tra di loro e l'autrice infatti riporta proprio questo. La nostra protagonista infatti è come se si raccontasse direttamente al lettore senza filtri, qualsiasi cosa pensa la dice, che sia un commento su una delle mogli del suo amico venuto a mancare, che sia una citazione letteraria o un pensiero sul loro passato, nulla viene quindi filtrato, tutti i pensieri della donna arrivano forte e chiaro e quello che emerge è che ognuno ha la propria concezione di lutto, non è mai facile perdere una persona cara, tuttavia c'è chi riesce a riprendersi prima di altri e a rassegnarsi all'idea di avere perso una persona. Per Karen non è così, lei non vuole dimenticare, non vuole andare avanti, vuole affrontare in pieno questo dolore nel solo modo che conosce, ossia raccontandolo quasi sotto forma di lettera, in un modo molto intimo, come se non urlasse ma sussurrasse tutto quello che sente, perchè ammetterlo a voce alta vorrebbe dire ammettere la perdita, la verità.


Dalla sua longeva amicizia con il suo più caro amico, Karen non ha ereditato solo i tanti insegnamenti che l'uomo, un professore di scrittura, le ha distrubuito, come i tanti anni passati insieme a ridere e scherzare di ogni cosa, ma ha ereditato qualcuno che potrebbe aiutarla ad affrontare il suo lutto, qualcuno che forse si sente esattamente come lei: l'alano dell'uomo, che non può stare con la moglie numero tre perchè non può più prendersene cura.
Per Karen è un vero e proprio risveglio, non sa come fare a prendersi cura di un cane, è sempre stata una tipa da gatti e soprattutto nel suo appartamento ristretto in primis non c'è posto per un alano, in secondo luogo il padrone di casa non vuole che entrino cani nella sua proprietà. Eppure a Karen basta uno sguardo per capire che quel cane sta soffrendo quanto lei: anche lui si è reso conto che il suo padrone non tornerà più e non può che essere distrutto dalla sua scomparsa. Visto che tutto il resto del mondo sembra andare avanti come se nulla fosse, a Karen non resta che aggrapparsi a quel cane che riesce a trovare anche la forza di consolarla e insieme si fanno compagnia, si rendono conto entrambi di aver perso la loro persona, ma non possono fare altro che affrontare questo dolore insieme, poco per volta, godendosi l'uno la compagnia dell'altra e facendo capire, ancora una volta, quanto sia prezioso avere per amico un animale, il quale non può consolarci a parole, ma basta uno sguardo per comprendere tutto quello che ci vuole comunicare.


Sigrid Nunez con questo romanzo analizza tantissime tematiche importanti e attuali, a partire dall'elaborazione del lutto, un evento che non si è mai pronti ad affrontare e che diventa personale per ognuno, non c'è un manuale di istruzioni, semplicemente giorno dopo giorno si affronta la vita e si spera che il dolore a poco a poco diventi più tollerabile ,anche se sarà sempre presente. In questo caso Karen, che è sempre stata l'amica della persona che ha perso, è molto più devastata delle tre mogli che l'uomo ha avuto, facendo capire che non si è tutti uguali su questo.
Ma Karen è in buona compagnia, perchè l'alano del suo amico soffre tanto quanto lei e insieme formano una bellissima squadra, ecco quindi che l'autrice analizza il rapporto tra una persona e un animale e quanto può essere di conforto avere un cane, o qualsiasi altro animale che sia, accanto a noi nei momenti più difficile. L'autrice inoltre parla di suicidio, la vera causa della morte dell'amico della protagonista, e questo costringe la donna ad interrogarsi sul perchè, a rendere ancora più difficile accettare questa morte perchè forse, in qualche modo, poteva essere evitata. Ma straordinariamente si parla anche di letteratura, non solo perchè l'uomo era un professore di scrittura o perchè Karen vive di scrittura, ma perchè questa fa parte della vita e la nostra protagonista la sua come mezzo per affrontare il suo dolore, come se fosse una lunga lettera di pensieri rivolta a quella persona che ora non potrà più leggerla.


"L'amico Fedele" di Sigrid Nunez si è rivelata una lettura molto intima, una storia che parla di un grande dolore ma che per una volta non viene urlato, ma sussurrato appena. L'autrice usa la scrittura per elaborare un lutto e la voce narrante, Karen, la persona che ha perso il suo migliore amico, si rivolge proprio a lui in questo testo e dice tutto quello che le passa per la mente, unendo quindi la vita del presente a quella del passato, raccontandoci un poco di quella persona che era diventata il suo migliore amico e allo stesso tempo ricordando a se stessa quei momenti, come se volesse trattenerlo ancora, tenendo quindi in vita il suo ricordo. Questo tipo di narrazione si sofferma principalmente su come si sente Karen, ma non mancano certo anche piccole divagazioni come citazioni letterarie oppure considerazioni su storie che la donna ha letto e che vanno a parlare di tematiche serie e dure, lasciando quindi libera la sua mente di dire tutto ciò che vuole, senza un vero e proprio filtro. E quindi è questo il vero punto di forza, e allo stesso tempo uno dei difetti, del libro: da un lato è credibile vedere come non sempre i ragionamenti filino, del resto parliamo di una donna che sta affrontando un lutto e quindi non ha dei veri e propri pensieri lineari a causa del dolore, ma dall'altro a volte le divagazioni sono davvero troppo e si rischia di perdere il vero filo del discorso. Quello che comunque emerge è che abbiamo a che fare con dei personaggi imperfetti, realistici più che mai, che fanno di questo romanzo uno dei più originali e bizzarri che io abbia mai letto.



Ecco a voi le altre recensioni di oggi:





si ringrazia la casa editrice
per la copia omaggio







1 commento:

  1. Ciao Sara, infatti anche per me a volte le divagazioni sono state troppe, ed è la cosa che non mi ha permesso di dare punteggio massimo

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