Buon salve bookspediani.
Oggi vi parlo anche di "Che cosa hai fatto Lizzie Borden?" di Sarah Schmidt.
Titolo: Che cosa hai fatto Lizzie Borden?
Oggi vi parlo anche di "Che cosa hai fatto Lizzie Borden?" di Sarah Schmidt.
Titolo: Che cosa hai fatto Lizzie Borden?
Autore: Sarah Schmidt
Editore: Piemme
Genere: Romanzo Storico
Data di uscita: 28 Gennaio 2020
Data di uscita: 28 Gennaio 2020
Fall River, Massachusetts. È la mattina del 4 agosto 1892 quando un urlo squarcia l'aria immobile. Proviene da una delle case a due piani che affacciano sulla strada, dove Lizzie Borden ha appena scoperto che qualcuno ha ucciso suo padre, a colpi di ascia, frantumandogli il cranio. Poco dopo scopre che anche la moglie, matrigna di Lizzie, è stata freddata nello stesso modo, nella stanza accanto. Nessuno può sospettare di Lizzie: figlia devota, dedita a opere di bene, come la sorella maggiore Emma, che quel giorno è fuori casa. Eppure, chi altri può essere stato?
Mentre comincia un processo che porterà più domande che risposte, le voci di Lizzie e di quelli che le stanno accanto costruiscono il quadro di una famiglia senza amore, con un padre violento, taccagno e retrivo, una matrigna odiosa, e due sorelle che, unite più che mai, disperatamente sognavano la libertà. Assolta dall'accusa di omicidio, per mancanza di prove evidenti sebbene in assenza di altri possibili sospettati, Lizzie rimane un'assassina per tutta l'America, dove il duplice omicidio fece scalpore tanto da restare vivo ancora oggi nei racconti popolari e nelle filastrocche.
Lizzie Borden è senza ombra di dubbio un personaggio molto famoso, una figura che si è saputa distinguere non certamente per aver inventato qualcosa di importante ma perchè ritenuta colpevole dell'omicidio del padre e della matrigna, un verdetto che però non è mai arrivato e che l'ha vista, dopo dieci mesi di carcere, tornare libera. Con questi presupposti capite bene che ero estremamente curiosa di immergermi in questa lettura, di capire come l'autrice potesse trovare un modo per raccontarla e soprattutto come concluderla, visto che ad oggi sappiamo che l'omicidio dei due Borden è ancora un cold case.
Quello che Sarah Schmidt fa con questo romanzo è mettere in evidenza non solo quella mattina che cambiò tutto per Lizzie, ma ci mostra proprio la ragazza prima dell'omicidio, instillandoci il dubbio sulla sua colpevolezza o meno per quello che dice, per come si comporta e tanti altri dettagli. Quello che mi aspettavo era proprio una partenza dal giorno dell'omicidio per poi arrivare al processo e quindi una sorta di reportage dei fatti realmente accaduti, ma l'autrice ha scelto di concentrarsi sulla figura di Lizzie non solo come possibile assassina, ma come ragazza che ha perso prima la madre, poi si è vista lasciata sola dalla sorella, la quale voleva farsi una vita tutta sua e quindi una costante vittima di una padre forse un po' troppo egoista e severo, che non dimostrava di volere il meglio per la figlia, ma solo ciò che voleva lui per lei. L'autrice quindi non ci fa vedere Lizzie in un'aula di tribunale, ma una ragazza, anzi una donna, che è sicuramente imperfetta, capricciosa e che a volte inquieta, prima che diventasse quella donna di cui tutti avevano sentito parlare e quindi cerca, in qualche modo, di spiegarci come è nata la figura tanto chiaccherata di Lizzie Borden.
Ammetto che avrei preferito vedere proprio la protagonista in un'aula di tribunale, oppure a sentire il suo punto di vista di quei mesi in carcere, ma anche questa particolare angolazione è efficace per farci conoscere Lizzie.
La particolarità di questo romanzo emerge fin da subito per la scelta di affiancare alla voce narrativa di Lizzie anche quella di altri tre personaggi, più o meno essenziali alla storia, e quindi troviamo la voce di Emma, sorella maggiore di Lizzie e l'unica riuscita a fuggire da casa che cerca di costruirsi una vita sua, lontano dalla sorella e dalla famiglia che non ha mai anteposto il suo volere a quello loro; poi abbiamo Bridget, una cameriera a casa Borden che, dopo tanti anni di servizio, cerca un modo per andarsene ma in qualche modo viene sempre ostacolata, in particolare dalla matrigna di Lizzie ed infine Benjamin, una figura molto sospetta che creerà non poco scompiglio in casa Borden.
Questa scelta, unita al fatto che l'autrice si concentra anche sul passato dei personaggi e quindi a fatti antecedenti all'omicidio dei due Borden, non fa che mettere in evidenza il tormentato rapporto delle due sorelle, le quali si amano, certamente, ma spesso si odiano e si vendicano l'una sull'altra, rendendosi la vita impossibile. Emerge anche il fragile e discusso rapporto tra Abby, la matrigna di Lizzie, e la stessa Lizzie, che fin da subito ha iniziato a chiamare madre per via della mancanza della propria, visto che è morta quando aveva solo due anni, ma che più avanti nel tempo diventa quasi un peso nella sua vita, così come il padre, che raramente le dimostra affetto.
Anche per quanto riguarda Bridget abbiamo modo di vedere che non è così affezionata alla famiglia per cui lavora e le sue intenzioni di andarsene sono ben chiare, attende solo il momento giusto, perchè ormai è certa di non avere più nulla da offrire ai Borden, dopo tutto quello che ha visto o fatto per loro. Dunque questa scelta dell'autrice aggiunge sicuramente una parte inedita a questa storia, ma da anche modo di far capire che altre persone, oltre a Lizzie, avrebbe potuto compiere l'omicidio e quindi instilla nel lettore il tarlo del dubbio e bisogna ammettere che tutto può essere possibile, visto che la verità non la sapremo mai.
Il romanzo di Sarah Schmidt si compone di tre parti e ognuna di esse vede i quattro personaggi dire la loro sulla situazione, facendoci capire di non dare nulla per scontato.
Al principio la storia risulta essere un poco lenta, non si riesce ad inquadrare molto bene la direzione che l'autrice vuole intraprendere, mentre invece la seconda parte si riprende un poco e la terza infine risulta essere quella più interessante e dinamica. Ho apprezzato la scelta della Schidt di voler approfondire una parte più inedita di Lizzie Borden, ossia la sua vita prima dell'omicidio, perchè da modo di vedere la donna come una persona umana, imperfetta e a volte insopportabile senza ombra di dubbio, ma il lettore la vede ancora senza pregiudizi, senza additarla come un'assassina e proprio tra i suoi modi di fare e i suoi comportamenti, cerca indizi che la condannino per sempre oppure la assolvano. Non ho compreso appieno la presenza delle voci degli altri personaggi, o meglio sono stati inseriti per aggiungere dramma e mettere in risalto che la famiglia Borden non era perfetta, eppure io avrei preferito un romanzo totalmente incentrato su Lizzie, partendo dal giorno dell'omicidio fino ad arrivare ai suoi mesi in galera e ovviamente al processo, insomma la storia che l'ha resa quella che è oggi e per questo le aspettative che avevo non sono state completamente soddisfatte.
La penna di Sarah Schmidt è ancora insicura in alcuni momenti, mentre si dimostra più scorrevole in altri, sembra quasi seguire la storia e quello che sta raccontando.
Che cosa hai fatto Lizzie Borden è un libro che offre un'angolatura diversa dalle solite sulla figura di Lizzie e su chi era prima di diventare famosa per le sue azioni e questo è senza dubbio interessante e lo rende molto particolare e per chi è curioso di conoscerla meglio come donna e non come assassina, è perfetto.
Mentre comincia un processo che porterà più domande che risposte, le voci di Lizzie e di quelli che le stanno accanto costruiscono il quadro di una famiglia senza amore, con un padre violento, taccagno e retrivo, una matrigna odiosa, e due sorelle che, unite più che mai, disperatamente sognavano la libertà. Assolta dall'accusa di omicidio, per mancanza di prove evidenti sebbene in assenza di altri possibili sospettati, Lizzie rimane un'assassina per tutta l'America, dove il duplice omicidio fece scalpore tanto da restare vivo ancora oggi nei racconti popolari e nelle filastrocche.
IL MIO VOTO
Quello che Sarah Schmidt fa con questo romanzo è mettere in evidenza non solo quella mattina che cambiò tutto per Lizzie, ma ci mostra proprio la ragazza prima dell'omicidio, instillandoci il dubbio sulla sua colpevolezza o meno per quello che dice, per come si comporta e tanti altri dettagli. Quello che mi aspettavo era proprio una partenza dal giorno dell'omicidio per poi arrivare al processo e quindi una sorta di reportage dei fatti realmente accaduti, ma l'autrice ha scelto di concentrarsi sulla figura di Lizzie non solo come possibile assassina, ma come ragazza che ha perso prima la madre, poi si è vista lasciata sola dalla sorella, la quale voleva farsi una vita tutta sua e quindi una costante vittima di una padre forse un po' troppo egoista e severo, che non dimostrava di volere il meglio per la figlia, ma solo ciò che voleva lui per lei. L'autrice quindi non ci fa vedere Lizzie in un'aula di tribunale, ma una ragazza, anzi una donna, che è sicuramente imperfetta, capricciosa e che a volte inquieta, prima che diventasse quella donna di cui tutti avevano sentito parlare e quindi cerca, in qualche modo, di spiegarci come è nata la figura tanto chiaccherata di Lizzie Borden.
Ammetto che avrei preferito vedere proprio la protagonista in un'aula di tribunale, oppure a sentire il suo punto di vista di quei mesi in carcere, ma anche questa particolare angolazione è efficace per farci conoscere Lizzie.
La particolarità di questo romanzo emerge fin da subito per la scelta di affiancare alla voce narrativa di Lizzie anche quella di altri tre personaggi, più o meno essenziali alla storia, e quindi troviamo la voce di Emma, sorella maggiore di Lizzie e l'unica riuscita a fuggire da casa che cerca di costruirsi una vita sua, lontano dalla sorella e dalla famiglia che non ha mai anteposto il suo volere a quello loro; poi abbiamo Bridget, una cameriera a casa Borden che, dopo tanti anni di servizio, cerca un modo per andarsene ma in qualche modo viene sempre ostacolata, in particolare dalla matrigna di Lizzie ed infine Benjamin, una figura molto sospetta che creerà non poco scompiglio in casa Borden.
Questa scelta, unita al fatto che l'autrice si concentra anche sul passato dei personaggi e quindi a fatti antecedenti all'omicidio dei due Borden, non fa che mettere in evidenza il tormentato rapporto delle due sorelle, le quali si amano, certamente, ma spesso si odiano e si vendicano l'una sull'altra, rendendosi la vita impossibile. Emerge anche il fragile e discusso rapporto tra Abby, la matrigna di Lizzie, e la stessa Lizzie, che fin da subito ha iniziato a chiamare madre per via della mancanza della propria, visto che è morta quando aveva solo due anni, ma che più avanti nel tempo diventa quasi un peso nella sua vita, così come il padre, che raramente le dimostra affetto.
Anche per quanto riguarda Bridget abbiamo modo di vedere che non è così affezionata alla famiglia per cui lavora e le sue intenzioni di andarsene sono ben chiare, attende solo il momento giusto, perchè ormai è certa di non avere più nulla da offrire ai Borden, dopo tutto quello che ha visto o fatto per loro. Dunque questa scelta dell'autrice aggiunge sicuramente una parte inedita a questa storia, ma da anche modo di far capire che altre persone, oltre a Lizzie, avrebbe potuto compiere l'omicidio e quindi instilla nel lettore il tarlo del dubbio e bisogna ammettere che tutto può essere possibile, visto che la verità non la sapremo mai.
Il romanzo di Sarah Schmidt si compone di tre parti e ognuna di esse vede i quattro personaggi dire la loro sulla situazione, facendoci capire di non dare nulla per scontato.
Al principio la storia risulta essere un poco lenta, non si riesce ad inquadrare molto bene la direzione che l'autrice vuole intraprendere, mentre invece la seconda parte si riprende un poco e la terza infine risulta essere quella più interessante e dinamica. Ho apprezzato la scelta della Schidt di voler approfondire una parte più inedita di Lizzie Borden, ossia la sua vita prima dell'omicidio, perchè da modo di vedere la donna come una persona umana, imperfetta e a volte insopportabile senza ombra di dubbio, ma il lettore la vede ancora senza pregiudizi, senza additarla come un'assassina e proprio tra i suoi modi di fare e i suoi comportamenti, cerca indizi che la condannino per sempre oppure la assolvano. Non ho compreso appieno la presenza delle voci degli altri personaggi, o meglio sono stati inseriti per aggiungere dramma e mettere in risalto che la famiglia Borden non era perfetta, eppure io avrei preferito un romanzo totalmente incentrato su Lizzie, partendo dal giorno dell'omicidio fino ad arrivare ai suoi mesi in galera e ovviamente al processo, insomma la storia che l'ha resa quella che è oggi e per questo le aspettative che avevo non sono state completamente soddisfatte.
La penna di Sarah Schmidt è ancora insicura in alcuni momenti, mentre si dimostra più scorrevole in altri, sembra quasi seguire la storia e quello che sta raccontando.
Che cosa hai fatto Lizzie Borden è un libro che offre un'angolatura diversa dalle solite sulla figura di Lizzie e su chi era prima di diventare famosa per le sue azioni e questo è senza dubbio interessante e lo rende molto particolare e per chi è curioso di conoscerla meglio come donna e non come assassina, è perfetto.
si ringrazia la casa editrice
per la copia omaggio.
Ciao! Avevo visto in giro questo libro, non ho mai sentito la necessità di comprarlo ma ho letto con piacere la tua recensione. In qualche modo, nonostante qualcosa non ti sia del tutto piaciuto, mi hai incuriosita.
RispondiEliminaSembra una lettura davvero molto interessante. Ci penserò ☺️☺️
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