mercoledì 20 gennaio 2021

Review "Il libro dei nomi perduti" di Kristin Harmel

  Bookspediani cari, oggi vi parlo anche del nuovo romanzo di Kristin Harmel, ossia Il libro dei nomi perduti.

Titolo: Il libro dei nomi perduti
Autore: Kristin Harmel
Editore: Sperling
Genere: Historical Fiction
Data di uscita: 19 Gennaio 2021



Florida, 2005. Eva Traube Abrams, bibliotecaria quasi in pensione, leggendo il giornale una mattina si imbatte nella fotografia di un libro per lei molto speciale. Il volume, risalente al Diciottesimo secolo, fa parte dei numerosi testi saccheggiati dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale; recentemente ritrovato in Germania, sembra contenere una sorta di codice che i ricercatori non sanno decifrare.

Parigi, 1942. Eva è costretta ad abbandonare la città dopo l'arresto del padre, ebreo polacco. Rifugiatasi in una cittadina di confine, inizia a falsificare documenti per i bambini ebrei che fuggono nella Svizzera neutrale. Insieme al misterioso e affascinante Rémy, Eva decide di annotare in un libro in forma criptata i veri nomi dei ragazzini che, essendo troppo piccoli per ricordare, rischiano di dimenticare la propria identità. Così nasce il Libro dei nomi perduti, che diventa una testimonianza ancora più preziosa quando la cellula di resistenza viene tradita e Rémy scompare.
Alla fine del conflitto, Eva, sola e tormentata dai sensi di colpa, decide di ricostruirsi un'altra vita, lontana e diversa. Ha imparato a voltarsi indietro tante volte e ogni volta un pezzo di sé è andato smarrito. Ma ora che il passato bussa prepotente alla porta, avrà il coraggio di rivivere i vecchi ricordi?

IL MIO VOTO



Eva Traube Abrams è la protagonista di questo romanzo e la prima presentazione di lei è quella di una donna ormai prossima alla pensione, una persona che ama i libri che infatti lavora in una biblioteca, dove si è sempre sentita a casa in qualche modo, una donna che ha vissuto la sua vita sposandosi e avendo anche un figlio, ormai adulto e vaccinato, ma che non ha mai dimenticato il suo passato ed è proprio un libro che una volta le era appartenuto e che rivede in televisione, a farle capire che è ora di smettere di fuggire dal proprio passato. Eva infatti da ragazza si è ritrovata in mezzo al pieno svolgimento della Seconda Guerra Mondiale e sebbene vivesse in Francia con i genitori e fosse francese a tutti gli effetti, purtroppo agli occhi dei tedeschi era sola un'ebrea e quindi come tanti altri doveva pagare per la sua religione. Eva tuttavia ha avuto la fortuna di salvarsi la prima volta che la polizia ha bussato alla sua porta, portandole via il padre, e con la madre è fuggita in un piccolo paesino della Francia, in attesa di andare in Svizzera. In questo luogo tuttavia ha attirato l'attenzione di altre persone per le sue doti artistiche che le hanno consentito di falsificare i suoi documenti e quelli della madre, facendole capire che poteva non solo cambiare la sua vita, ma con questa abilità poteva farlo anche per tante altre persone come lei, segnate solo perchè diverse.
La Eva quindi del passato è un bellissimo personaggio, una ragazza che prende in mano la sua vita e non esita a mettere in salvo prima sua madre, poi tante altre persone e in particolare bambini per dar modo loro di avere una vita migliore, ma allo stesso tempo se è quella persona che cancella loro i nomi dandogliene altri, è anche l'unica che, insieme a Remy, un altro falsario come lei, pensa a come tenere traccia dei nomi originali, affinchè nulla sia perduto.
La Eva del 2005 è forse una donna che ne ha passate tante e vuole credere che il passato sia ormai lontano, solo più avanti nel libro la vediamo finalmente riscattarsi e quindi ritroviamo una parte di quella donna coraggiosa che ha perso e rischiato tanto, ma che ha cambiato il mondo dando a tante persone un po' di speranza.


Kristin Harmel ci racconta una nuova parte di storia che ha a che fare con la Seconda Guerra Mondiale e visto che ci avviciniamo alla giornata della Memoria, penso che Il libro dei nomi perduti assuma un'importanza ancora più di spicco. L'autrice infatti ci presenta un ruolo che forse si è visto poco durae questo periodo storico ossia quello del falsario, quella persona (uomo o donna che fosse) incaricato di fabbricare documenti falsi per consentire a più persone o bambini di lasciare la Francia in modo tale da portersi ricostruire una vita e questo viene fatto con grande attenzione ai dettagli: infatti i nomi sono reali, vengono presi dagli annunci del giornale in modo tale che se si effettuava un controllo, si era in qualche modo coperti. Ma allo stesso tempo dare una nuova identità ad una persona significava togliergli la propria, con il rischio che soprattutto i bambini se la dimenticassero con gli anni perchè troppo occupati a fingere di essere persone diverse. Il ruolo quindi del libro dei nomi perduti diventa essenziale perchè non sono solo appunti su quante persone sono state aiutate a fuggire, ma in qualche modo l'identità di queste persone viene salvata e soprattutto mai dimenticata. Ma non  è solo questo a trasparire nel romanzo, è anche l'essere disposti a sacrificarsi per una causa più grande, l'essere disposti a mettersi in pericolo per salvare tante altre persone perchè si è una delle poche ad avere abilità di un certo tipo. Ecco quindi che la Harmel ancora una volta ci presenta un libro semplicemente meraviglioso, che intreccia realtà e finzione regalandoci anche una bellissima storia tra due personaggi che sembrano fatti l'uno per l'altra ma che mettono prima di tutto il resto, anche di loro stessi, il bene del mondo perchè sono davvero disposti a tutto pur di cambiare le cose e avere un mondo migliore.


Penso che la mia passione per i romanzi storici e in particolare per quelli ambientati durante la seconda guerra mondiale sia nata proprio grazie a Kristin Harmel, un'autrice che per me è diventata una vera e propria garanzia e che infatti aspetto sempre con grande trepidazione. Ogni volta la Harmel riesce a trovare una parte di storia che ancora non è stata raccontata, presentandola ai lettori creando certamente dei personaggi fittizi, ma prendendo spunto proprio dalla realtà e in questo caso parliamo di falsari che hanno deciso di abbracciare la causa di aiutare, come potevano, gli ebrei a sfuggire ad un destino che purtroppo non poteva che condurli alla morte. Sono state tantissime le vite salvate grazie a queste persone, tanti sono riusciti a fuggire costretti a rinnegare il proprio credo e la propria identità, per cui capite bene che Il libro dei nomi perduti assume un'importanza unica. E' facile infatti assegnare una nuova identità, bastano dei documenti bianchi da riempire, ma è difficile ricordare il passato per cui la Harmel in questa storia ci fa capire che nessun nome è andato perduto e questo significa in parole povere che non bisogna mai rinnegare il passato, bisogna ricordarlo e tenerlo bene a mente, ma soprattutto da esso dobbiamo imparare affinchè certe crudeltà non vengano più commesse. Kristin Harmel ancora una volta si conferma una delle autrici più brave e ancora una volta ci regala un pezzo di storia che non può che essere essenziale per il nostro futuro. Personalmente la amo e non posso che consigliarla a tutti gli amanti delle storie ambientate durante la seconda guerra mondiale.



Non perdetevi le altre recensioni!



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