Autore: Iain Lawrence
Editore: San Paolo Edizioni
Genere: Libri per ragazzi
Data di uscita: 30 Novembre 2021
Johnny ha dieci anni e con il suo meraviglioso esercito di schiaccianoci affronta e mette in fuga nemici immaginari. Quei trenta soldatini dall’aspetto feroce e orgoglioso sono un regalo di suo padre, il miglior giocattolaio di tutta Londra. Quando nel 1914 la Germania dà inizio alla guerra in Europa, il padre di Johnny si arruola e, come migliaia di altri suoi connazionali, parte entusiasta per il fronte nella convinzione che il conflitto durerà solo pochi mesi. Ma la vita degli uomini nelle trincee si rivela ben presto in tutta la sua angosciante disumanità. Le lettere che giungono dal fronte, insieme ad altri soldatini intagliati, riflettono via via lo stato d’animo del padre. Intanto, nel giardino di zia Ivy, i giochi di guerra di Johnny continuano e i nuovi soldatini inglesi e francesi vengono impegnati in furiosi combattimenti contro gli schiaccianoci. Fino a che il gioco sembra misteriosamente rispecchiare le battaglie reali e determinare il destino stesso del padre.
Johnny è un bambino di dieci anni che vive con i genitori a Londra, dove non manca mai di giocare con il suo esercito di schiaccianoci, dei soldatini che gli ha costruito il padre che è il miglior giocattolaio della città. Per Johnny la vita è quindi un gioco ma purtroppo il suo mondo viene sconvolto in fretta dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale e così prima il padre si arruola per proteggere non solo la sua famiglia, ma anche la sua città e il suo paese e successivamente la madre decide di mandare a viver Johnny dalla zia perchè ritiene che sia più sicuro per lui stare lontano dalla città. Johnny ovviamente non capisce questa scelta, così come non capisce bene quello che sta accadendo, lui si trova relativamente al sicuro a casa di una zia che però non ha troppa pazienza con lui e spesso alza le mani sul ragazzo e questo spinge Johnny a chiudersi spesso in se stesso e a giocare con i suoi soldatini il cui esercito si arrichisce sempre di più perchè il padre spesso gli scrive dal fronte e gli manda sempre nuovi schiaccianoci, in modo tale da non perdere il suo dono e avere meno possibilità di elaborare tutte le atrocità che sta vivendo in guerra. Più gioca, più il padre gli scrive dettagli dal fronte molto simili ai giochi che Johnny sta facendo e più il ragazzo crede di influenzare in qualche modo la guerra e quindi quello che può fare è sperare che questa finisca presto, in modo tale da avere di nuovo suo padre sano e salvo e di tornare a casa, con la madre, ad essere nuovamente una famiglia. Ma Johnny è solo un bambino, ci sono tante crudeltà che non conosce e tante altre cose che avrà modo di fare lontano dalla sua famiglia, crescendo in un periodo niente affatto semplice per un bambino di dieci anni.
Ultimamente mi capita molto spesso di leggere romanzi per ragazzi che trattano della Prima Guerra Mondiale, una battaglia che conosciamo tutti ma di cui forse sappiamo molto meno rispetto alla Seconda Guerra Mondiale, per cui mi sono subito immersa in questa storia che si sviluppa su più fronti. L'autore infatti ci fa seguire da molto vicino Johnny e il suo essere lontano sia dal padre che dalla madre, in un posto che non conosce e in cui non ha amici, per cui non può fare altro che giocare con il suo esercito di schiaccianoci fino a convincersi che le sue scelte di gioco in qualche modo vanno ad influenzare la stessa guerra. Johnny è un bambino, sa cosa significa essere in guerra ma non sa cosa significa davvero combattere perchè lui gioca con i suoi soldatini e questi a volte si fanno male, mentre invece nella vita reale è tutto diverso, non è un gioco, si combatte per la propria vita e si può perdere.
Il padre di Johnny, quell'uomo che produce giocattoli e che vede quindi la gioia nel mondo, si ritrova in un mondo pieno di odio e per trattenere quella parte gioiosa di se stesso continua a produrre giochi e soprattutto scrive molto spesso al figlio, cerca di dargli forza ma si vede che lettera dopo lettera l'uomo inizia a cambiare per quante cose vede e sopporta, una guerra infatti finisce per cambiare sempre una persona, anche quando torna non è detto che la guerra non torni con lui. Allo stesso tempo seguiamo anche le lettere della madre di Johnny, che non sa come rendersi utile ne per il figlio ne per il marito, ma spera solo di tornare ad essere una famiglia, anche se ovviamente tutti saranno diversi alla fine.
Avevo già letto un romanzo di questo autore ma la trama di questo titolo mi ha proprio conquistata e sono stata felicissima non solo di ritrovarlo, ma di vederlo in qualche modo cresciuto anche a livello stilistico. Ho apprezzato molto il fatto che abbia deciso di parlare sia di Johnny che della madre e del padre, in particolare i genitori del ragazzo li ritroviamo sotto forma di lettere che il nostro protagonista si fa leggere dalla zia e sebbene quindi questa famiglia sia separata, in qualche modo resta comunque unita.
La penna dell'autore risulta molto fluida e sebbene il romanzo tratti una tematica bella tosta, si lascia leggere benissimo e trovo onestamente giusto cercare di far capire momenti storici importanti, proprio come la Prima Guerra Mondiale, anche ai bambini e attraverso questo romanzo è facile capire che un bambino che gioca ai soldati si sente talmente potente da pensare di poter decidere le sorti di una guerra tramite le sue mosse semplicemente perchè è qualcosa che non conosce e che non ha mai visto prima e che soprattutto gli fa paura, non per se stesso perchè la guerra è qualcosa che vede molto lontano, per il padre, che non sa se tornerà o meno e il fatto che comunque oltre ad essere impegnato a giocare Johnny si debba rapportare anche con una zia imperfetta che è sola e non sa come trattarlo perchè non sa cosa aspettarsi dal futuro, fa capire anche quanto sia stato difficile per gli adulti che avevano modo di capire meglio la situazione.
"L'esercito degli schiaccianoci" è quindi una lettura potente e necessaria, che non posso che consigliare a grandi e piccini.
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