giovedì 25 giugno 2020

Review "Una ragazza ad Auschwitz" di Heather Morris

Bookspediani oggi torna in librerira Heather Morris con un nuovo bellissimo e toccante romanzo che si ispira alla realtà.

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Titolo: Una ragazza ad Auschwitz
Autore: Heather Morris 
Editore: Garzanti
Genere: Historical Fiction
Data di uscita: 25 Giugno 2020


È il 1942. Cilka ha solo sedici anni quando il suo mondo cambia per sempre. Ha appena varcato il cancello di Auschwitz e, in un istante, si vede portare via l’innocenza e i sogni di ragazzina. Intorno a lei ci sono solo orrore e ingiustizia. Eppure, nonostante tutto, scopre di avere in sé un coraggio straordinario. Un coraggio che le permette di scoprire i punti deboli dei suoi aguzzini e di servirsene con astuzia per salvare sé stessa e tutti quelli, come lei, condannati senza motivo. Da allora sono passati tre anni. Il campo è stato liberato, ma la possibilità di una nuova vita le viene negata quando è costretta ai lavori forzati in Siberia. Di nuovo, si trova alla mercé dei propri carcerieri, costretta a eseguire senza fiatare gli ordini che riceve. Ma, benché tema di non avere via d’uscita, rifiuta di arrendersi al buio di cui ha già fatto esperienza e continua a lottare per tenere a distanza il male che sembra permeare ogni cosa. Per dimostrare, con l’audacia che l’ha sempre contraddistinta, che non c’è malvagità che possa resistere a una mano tesa in cerca d’aiuto. Perché malgrado la barbarie di cui è stata e continua a essere testimone, Cilka è convinta che il suo cuore non sia pronto per dire addio all’amore.


IL MIO VOTO


Cilka è una ragazza di soli sedici anni quando varca le porte di Auschwitz e quando inizia a perdere un pezzo di se stessa: non è solo la perdita dei capelli e di tutta la libertà a farle male, è la perdita dell'umanità perchè di fatto perde un pezzo di se stessa, non è più Cilka ma è un numero come tanti, una ragazza che deve sgobbare come tutti gli altri e che tiene duro solo per proteggere la sorella, una ragazza che sopravvive alle torture più atroci. Quando però finalmente viene salvata da Auschwitz, non può che sperare in qualche modo di ricominciare la sua vita o almeno quello che resta, non pensa certamente di essere nuovamente una prigioniera solo per le sue abilità linguistiche o semplicemente perchè ha compiuto azioni atroci solo per sopravvivere, per avere una possibilità di salvezza. Inizia quindi la sua nuova vita, una nuova lotta per la sopravvivenza dove al suo fianco trova una ragazza che decide di proteggere a tutti i costi perchè le ricorda la sorella e perchè in qualche modo si affeziona a lei. Ma questo non è un mondo fatto di amore, è un mondo fatto di odio e ben presto la sua nuova vita verrà messa a dura prova. Cilka è un personaggio realmente esistito e la sua caratterizzazione è talmente vivida che sembra di sentir parlare la donna stessa, ma è comunque una storia che fa male, è un personaggio che si vorrebbe proteggere e che non si può certo giudicare, ma solo amare e sperare che durante il suo ennesimo status da prigioniera, trovi un'occasione per essere finalmente libera.


Heather Morris ci riporta ad Auschwitz, la stessa ambientazione del romanzo precedente, solo che osa ancora di più e ci racconta un pezzo di storia che a mio avviso fa ancora più male. Dopo la fine della guerra infatti in ben pochi si sono salvati dai campi di concentramento e quando hanno visto arrivare qualcuno in loro soccorso non potevano crederci, hanno finalmente iniziato a sperare di esser liberi, salvo poi cambiare idea perchè quelli che li hanno liberati non erano dei salvatori, erano persone più interessate a capire quali informazioni potessero aver dato al nemico, come di fatto si sono comportati col nemico, per cui ancora una volta vengono condannati a lavori forzati, ancora una volta la libertà che tanto sognavano gli viene tolta. Essere nuovamente un prigioniero non è facile, il passato del resto resta sempre dentro di noi e non si può certo dimenticare tutto quello che è accaduto, come succede alla nostra protagonista che ha la colpa di aver cercato di sopravvivere, ecco perchè ancora una volta viene trattata come un nemico, ecco perchè ancora una volta ripiomba in quella oscurità che non le permette di trovare un attimo di pace. L'autrice esplora nuovamente il periodo della Seconda Guerra Mondiale ma se possibile questa storia fa ancora più male, proprio perchè si brama la libertà e si ottiene solo un castigo peggiore di quello già sofferto. Ancora una volta si mette in evidenza la crudeltà umana e quello che si è disposi a fare semplicemente per sopravvivere.


Heather Morris è un'autrice al suo secondo romanzo, ma che comunque ha dimostrato fin da quello precedente di essere una scrittrice di grande impatto e in questa lettura per me si comprende ancora di più la sua passione per questo periodo storico così delicato, così come si comprende la sua voglia di dare voce a persone che ingiustamente hanno sofferto e all'epoca non hanno potuto raccontare la loro versione dei fatti. Cilka è una ragazza che è realmente esistita, certo tutti i personaggi che compaiono non sono reali e non tutto quello che è accaduto è un giusto resoconto della storia, del resto stiamo parlando di un romanzo e non di una trascrizione del passato, ma anche solo pensare che una minima parte di quello che descrive l'autrice sia successo davvero, mette i brividi. Lo stile così semplice ma così evocativo della Morris fa male, sembra di essere insieme a Cilka e soprattutto non si riesce a fare nulla per aiutarla, non si può fare nulla e questa protagonista non può che andare avanti, cercare di dimenticare anche se è impossibile e ce lo rende ben chiaro l'autrice attraverso piccoli flashback, deve solo cercare di sopravvivere al meglio che può, cercando anche di proteggere altre ragazze non preparate agli orrori che dovranno sopportare, e questo dimostra la forza di questo personaggio, così come dimostra il fatto che questa è un'altra storia tremendamente importante, da leggere assolutamente.




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