martedì 18 giugno 2019

#Review Party:"Trinkets" di Kirsten Smith

Buon salve bookspediani.
Oggi vi parlo di una nuova uscita, ossia "Trinkets" di Kirsten Smith, che arriva in libreria grazie a Sperling e Kupfer!


Titolo: Trinkets
AutoreKirsten Smith
Editore: Sperling & Kupfer
Genere: Fiction
Data di uscita: 18 Giugno 2019



Moe ha sedici anni e i suoi incontri dei Taccheggiatori Anonimi dopo la scuola sono solitamente animati dal russare di un vecchio e dal piagnisteo della casalinga più infelice del mondo. Fino al giorno in cui a varcare la soglia di quel seminterrato a Portland sono le sue compagne di liceo, Tabitha ed Elodie. Tabitha è la ragazza più popolare della scuola e ha... semplicemente "tutto". Soldi, amici, un fidanzato sexy che la adora e, a quanto pare, un'irrefrenabile e insospettabile propensione per il furto. Esattamente come Elodie, che, a dispetto della sua aria da santarellina, ha scritto «cleptomane» in fronte. Tabitha, Elodie e Moe non potrebbero essere più diverse tra loro, eppure finiranno presto con lo stringere un'improbabile amicizia. Un'amicizia che le porterà a scoprire di avere in comune più di quel che sembra, e a imparare sulla propria pelle che non sempre le persone scompaiono e gli oggetti restano.

IL MIO VOTO




Moe, Tabitha ed Elodie sono tre ragazze che frequentano tutte la stessa scuola, ma non è in questo luogo che fanno amicizia per la prima volta, è in un posto molto diverso: i Taccheggiatori Anonimi. Tutte e tre infatti sono delle ladre, delle ragazze che amano il bridivo di provare qualcosa che è contrario alla legge, e, anche se qualcuna di loro si può permettere di comprare tutto ciò che vuole, insiste nel rubare, mettendosi di conseguenza nei guai. Proprio per questo piccolo vizio Moe, Tabitha ed Elodie diventano parte finalmente di un gruppo tutto loro, ben lontano da quello che frequentano, poichè continuano a compiere i loro piccoli furtarelli indisturbate, quasi sfidandosi a fare ancora meglio la prossima volta. Ma in verità nessuna di loro si conosce bene per quello che è, perchè nessuna delle tre è disposta a far vedere chi è davvero, si nascondono solo dietro una maschera di coraggio e di brivido, senza far capire la loro fragilità e la voglia semplicemente di essere accettate per quello che sono, e non per quello che fingono di essere. In Trinkets quindi assistiamo a cosa si è disposti a fare per avere finalmente accanto un amico, con uno stile diretto, semplice ma allo stesso tempo particolare  che ci guida in questa avventura imperfetta ma realistica.


La descrizione perfetta per questo romanzo è bizzarro, sia dalla storia che racconta, sia per le sue protagoniste, sia per come viene raccontata. L'autrice infatti utilizza tre modi diversi, a seconda di chi è la narratrice, per raccontare questa storia. Sono Elodie, Moe e Tabitha i personaggi principali, tre ragazze completamente diverse le une dalle altre, ma che finiscono per diventare amiche a causa di una loro piccola mania: quella di rubare.
Tabitha infatti, sebbene sia ricca e possa permettersi ogni cosa grazie alla sua famiglia, si diverte a commettere piccoli furti nei negozi, che tuttavia non passano sempre inosservati ed è infatti per questo motivo che si ritrova ai Taccheggiatori Anonimi, dove deve condividere con il resto del gruppo perchè ruba e insieme a loro studiare un modo per uscire da questa sua dipendenza. Anche Moe si ritrova nello stesso gruppo, seppur per motivi ben diversi, eppure non può fare a meno di restare, catturata da Elodie e Tabitha e pronta a diventare loro amica. Elodie invece è la classica brava ragazza che nessuno incolperebbe mai, eppure qualcuno lo ha fatto e ora si ritrova nel gruppo.


Quando è Tabitha a raccontarci la sua parte di storia, la narrazione scorre in modo classico, rientrano nei canoni del romanzo. Quando è Moe a parlare, lo fa sotto forma di diario, scrivendo la data e soprattutto rivolgendosi al lettore come se stesse parlando con se stessa. La più particolare è invece Elodie, che racconta la sua versione in versi e questo colpisce molto il lettore poichè l'autrice sembra rimarcare ulteriormente le loro diversità, rendendole più umane che mai. Del resto sappiamo fin da subito che le ragazze sono personaggi imperfetti, poichè appunto delle ladre, ma non possiamo fare a meno di sentirle vicino a noi, per il semplice motivo che fanno ritornare dritto alla nostra adolescenza e ci fanno capire che, come tali, non sono ancora adulte e per questo pronte a commettere errori, senza davvero comprenderne il significato. Del resto per nessuna delle tre ragazze è chiaro cosa le spinge a rubare, tranne il senso di ribellione, in particolare infatti è Tabitha quella più difficile da comprendere, visto che avrebbe la possibilità di permettersi tutto ciò che vuole, ma non chiede soldi ai genitori perchè preferisce agire in altri modi. Si evince quindi che anche se una persona appare perfetta dall'esterno, all'interno nasconde demoni contro cui combatte ogni giorno.


L'amicizia tra le tre ragazze nasce in modo improvviso, semplicemente perchè si trovano tutte ai Taccheggiatori Anonimi e quindi si riconoscono come simili, tuttavia non sembre le cose sono quello che sembrano e quindi bisogna considerare il fatto che spesse volte ci si ritrova in questi gruppi di supporto senza averne davvero bisogno e si finisce per voler restare solo perchè desiderosi di avere finalmente qualcuno da chiamare amico. In particolare infatti è Moe quella più riservata e quella che più si nasconde, che non rivela davvero la sua persona e il suo carattere, ma che è disposta a tutto pur di avere finalmente qualcuno da chiamare amico. Trinkets quindi è un romanzo che esplora la parte malata dell'amicizia, quell'ancora che spesso viene usata come salvezza ma che nei modi sbagliati diventa una zavorra che ci trascina a picco con persone che consideriamo amiche, ma che alla fine non lo sono davvero.
Vedere come queste tre ragazze interagiscono e notare come il loro gruppo di supporto in verità è inutile, fa capire tante cose sia sull'adolescenza che su quanto sia inutile un aiuto esterno, se non è in primis convinta la persona in questione di avere un problema.


Kirsten Smith in questo romanzo ci parla non solo dei lati ribelli dell'adolescenza che spesso vengono nascosti, ma anche di cosa significa volere disperatamente un amico, di quanto complicate siano le famiglie e i rapporti con gli altri e soprattutto di non credere mai che tutto è esattamente ciò che sembra. Niente è mai come appare, e lo dimostra Tabitha con la sua perfezione apparente ma con tantissimi problemi che non da a vedere, come quelli con il ragazzo che sembra sempre pronto a controllarla e ad essere completamente geloso di lei, tanto da spaventarla.
Come non lo è Moe, la quale vuole solo essere accettata da qualcuno e sentirsi parte di un grupppo e come non lo è Elodie, l'ultima arrivata a scuola e desiderosa quindi di inserirsi. Ma una tematica da non sottovalutare, che non spesso è presente e ho apprezzato tantissimo che l'autrice in questo romanzo l'abbia inserita, è la presenza dei genitori nella vita delle tre ragazze, che ovviamente non è perfetta perchè loro stessi sono umani, ma tuttavia è bello vedere che comunque in qualche modo sono coinvolti nella vita delle ragazze, rendendo la storia ancora più autentica.
L'unica pecca a mio avviso la brevità, forse poteva essere approfondita un po' di più, in modo da dare più spessore a questi personaggi, che hanno voci estremamente interessanti e che meritano di essere ascoltate, e proprio per questo vi invito a dar loro una possibilità di raccontarvi la loro storia e soprattutto le loro imperfezioni.




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