Bookspediani oggi vi parlo di uno dei miei libri preferiti di quest'anno ossia "La vita invisibile di Addie LaRue" di Victoria Schwab.
Autore: Victoria Schwab
Editore: Mondadori
Genere: Fantasy
Data di uscita: 24 Novembre 2020
E se potessi vivere per sempre, ma della tua vita non rimanesse traccia perché nessuna delle persone che incontri può ricordarsi di te?
Nel 1714, Adeline LaRue incontra uno sconosciuto e commette un terribile errore: sceglie l’immortalità senza rendersi conto che si sta condannando alla solitudine eterna.
Tre secoli di storia, di storie, di amore, di arte, di guerra, di dolore, della solennità dei grandi momenti e della magia di quelli piccoli.
Tre secoli per scegliere, anno dopo anno, di tenersi stretta la propria anima.
Fino a quando, in una piccola libreria, Addie trova qualcuno che ricorda il suo nome.
Addie LaRue è la protagonista di questo romanzo, una ragazza che sicuramente nasce nell'anno sbagliato per la sua mentalità. Fin da piccola è sempre stata attaccata al padre, mentre invece la madre non ha fatto altro che allevare una figlia pronta a prendere il suo posto nel mondo e quindi ad essere una sposa perfetta, una moglie pronta a dare figli a suo marito e a prendersi cura di lui. Addie non ha mai desiderato questo per lei, ha sempre voluto la libertà e ha sempre pregato gli dei affinchè gliela concedessero, dando continui pegni ad essi. Almeno fino a quando, nel giorno del suo matrimonio, non ha sacrificato quello che più le sembrava di valore ossia la sua stessa anima, all'unico dio che era disposto ad accettarla, uno dio oscuro che cambierà per sempre la sua vita. Addie da quel momento è libera, può prendere le sue decisioni e vivere la vita che vuole, ma lontano dalla sua famiglia poichè dal momento in cui stringe il patto, i suoi genitori smettono di sapere chi è, così come l'amica che l'ha sempre protetta. E' libera, ma è l'ombra di se stessa, un fantasma che vaga senza meta e senza nome, perchè anche quello le è stato portato via, una ragazza che impara sulla sua pelle cosa significa essere una donna nel 1700 in Francia e cosa è costretta a fare per avere pochi soldi che spenderà inutilmente poichè anche soggiornare da qualche parte è esculso: nessuno si ricorderebbe di lei e del suo pagamento. Niente sembra tenere traccia di lei, il tempo scorre e il dio è sempre pronto a reclamare la sua anima, ma Addie è una ragazza che combatte, una persona che non si arrende facilmente. Passano per lei trecento anni in cui il mondo è cambiato, lei è cambiata internamente ma non le condizioni del suo patto e Addie continua quindi la sua vita invisibile, almeno fino a quando non incontra un ragazzo che pronuncia tre parole che la segneranno per sempre ossia "io mi ricordo". Inutile dire che il personaggio di Addie è semplicemente spettacolare, la si capisce perchè come lei tutte noi vogliamo essere libere di decidere della propria vita e in un momento di disperazione si è pronti a tutto per avere quello che desideriamo, ma la si apprezza ancora di più perchè nonostante sia cancellata dal mondo e quindi non possa avere amici, una casa, una relazione, lei non si è mai arresa, ha continuato a lottare per dimostrare a se stessa, e a noi, il suo grande coraggio.
Insieme a Addie ci sono altri due personaggi principali in questa storia ossia Henry e Luc. Luc è il dio che è apparso ad Addie che l'ha salvata dalla sua vita per donarle qualcosa di oscuro, fatto di proposito per costringere la ragazza a cedergli l'anima, cosa che ovviamente Addie non è pronta a fare. Il rapporto tra questi due personaggi è molto complicato perchè nasce dall'odio e dal tormento, ma allo stesso tempo Luc è l'unica persona che si ricorda di Addie, può vederla e pronunciare il suo nome e questo, dopo anni e anni di solitudine, ha il suo peso. Inutile dire che si è attratti da Luc come lo si è dall'oscurità, è un personaggio che sa il fatto suo e sa sedurre il lettore, ma allo stesso tempo è il male, è il nemico e questo bisogna sempre tenerlo bene a mente.
Henry invece è molto più simile ad Addie di quanto si possa pensare: come lei, anche lui ha sofferto anche se ha avuto la fortuna di nascere in un anno in cui quasi tutto è concesso, eppure gli altri non lo hanno mai visto davvero, hanno sempre visto qualcuno che non volevano e Henry voleva con tutto il cuore sentirsi visto e amato. E' semplicemente fantastico quindi vedere che è proprio Henry a ricordarsi di Addie, un destino bizzarro ha deciso di unirli e di farli innamorare perchè entrambi finalmente appaiono come vorrebbero essere davvero: semplicemente essere visti per come sono, loro stessi. Henry è comunque un personaggio molto più complicato di così, ma lascio a voi la scoperta della sua storia e ovviamente di quella di Addie LaRue.
La vita invisibile di Addie LaRue è un romanzo sicuramente diverso dai soliti di Victoria Schwab, dove spesso è la parte fantasy ad esser al centro dell'attenzione. In questo caso ci troviamo davanti ad una storia che ha elementi fantastici per quanto riguarda appunto la presenza di Dei pronti a fare patti per poter far avverare dei desideri, o meglio dei bisogni di cui non si può assolutamente fare a meno, e ovviamente esistono dei buoni e cattivi e infatti non bisognerebbe mai fare patti con l'oscurità, perchè non si sa mai dove sta l'inghippo. Ma è anche un romanzo historical fiction perchè durante la storia la narrazione si sdoppia e se nel presente assistiamo ad una Addie a New York, nel passato la vediamo fin dal principio, attraverso i secoli e ovviamente in posti diversi, una ragazza che ha appreso tante lingue, tante culture ma che risulta ancora qualcuno di invisibile, una persona che non può lasciare il suo segno nel mondo. Nel passato quindi troviamo tanti avvenimenti importanti che ci fanno ripercorrere la storia stessa, non solo quella di Addie LaRue e avere così tanti approfondimenti sulla Francia mi ha riempito il cuore di gioia perchè ho pochissime possibilità di approfondirlo. Ma è anche una bellissima storia d'amore, non quel sentimento preso alla leggera perchè per una volta sia Addie che Henry hanno la possibilità di essere loro stessi ed è questo a farli innamorare come mai prima. Questo romanzo è quindi qualcosa di unico, qualcosa che non passa inosservato, non è assolutamente invisibile ma lascia un marchio indelebile.
E' tremendamente difficile parlare delle tematiche di questo libro perchè sono tantissimi gli argomenti che tocca la Schwab con questa storia. Addie LaRue è una ragazza nata in una Francia del 1700, un luogo e un anno che non fa il tifo per le donne, le quali sono semplicemente qualcuno da far sposare e quindi da vantarsi per la famiglia che è stata formata. Non è certamente un mondo pronto a servire l'indipendenza alle donne su un piatto d'argento, quello che vuole Addie e che la costringe quindi a pregare gli dei, come le ha sempre insegnato una sua cara amica, anche se le chiede di fare attenzione perchè nulla di buono esce dagli dei in ascolto dopo il calar del sole. E' proprio quindi il desiderio di indipendenza e di libertà che spinge Addie, il giorno del suo matrimonio, a fare una scelta che cambierà per sempre la sua vita. Fa un patto che sembra una salvezza ma che di fatto è una condanna: Addie è libera di viaggiare, è libera di essere chi vuole ma non può essere ricordata, non può lasciare un segno del suo passaggio perchè ogni persona che la incontra, non appena abbandona il suo sguardo, si dimentica immediatamente di lei. Le è impossibile pronunciare il suo nome a voce alta, le è impossibile scrivere qualcosa perchè sparisce ancora prima che lo termini, di fatto ha una vita libera ma piena di solitudine. Il desiderio di tutti è lasciare una qualche traccia nel mondo e purtroppo per Addie è impossibile, solo il dio che ha fatto il patto con lei sa chi è davvero e può pronunciare il suo nome, nemmeno sua madre e suo padre ricordano chi sia, nemmeno tutte le persone che la feriscono eppure lei ricorda bene tutte le persone che ha incontrato, tutti i posti che ha visitato e, dopo trecento anni, ancora spera di avere un'occasione di tornare alla vita, fino a quando ce l'ha e tutto cambia ancora una volta, per sempre. Questo ci fa capire che spesso siamo disposti a tutto pur di avere la libertà, pur di non rendere conto a nessuno delle nostre scelte, pur di essere indipendenti anche in un tempo in cui non si è ancora pronti ad esserlo, eppure la libertà vale davvero l'invisibilità? Ognuno di noi vuole essere ricordato almeno da qualcuno ma, nei momenti più disperati, si è disposti a rinunciare anche a questo. La Schwab ci fa capire che alla fine non è sempre la nostra anima a contare più di tutto, a volte anche un semplice ricordo o un semplice nome ha una potenza inaudita perchè ci permette di condividere la vita con qualcun altro, ci permette di non essere più soli ma soprattutto di essere visti.
Io adoro la Schwab, tutto quello che è uscito in Italia l'ho letto e mi sono sempre innamorata delle sue storie, che hanno sempre avuto una forte componente fantasy mentre invece il romance è sempre stata una nota più marginale, per cui ero tremendamente curiosa di questa nuova trama che sembrava promettere qualcosa di totalmente diverso dai suoi soliti schemi e lasciatemi dire che, se questa è la Schwab che osa, dovrebbe farlo più spesso. Le prime pagine sono state forse quelle più ostiche, dovevano mettere base alla storia e quindi possono risultare lente, ma è solo una preparazione a una storia che, una volta che prende il via, difficilmente poi si riesce a dimenticare. La narrazione si snoda in più punti temporali perchè tutto ha inizio nella Francia del 1714, quando una giovane Addie disperata e desiderosa di essere libera e non semplicemente la moglie di qualcuno, prega gli dei per avere una possibilità, un patto che le costa molto caro e che ce la fa ritrovare a New York nel 2014, a distanza di trecento anni ancora giovane e ancora in vita, ma semplicemente un fantasma poichè il suo passaggio non lascia un segno, voleva la libertà e ce l'ha, ma è condannata ad una vita essenzialmente invisibile. Il presente quindi è il nostro punto fermo, il 2014 a New York non cambia, mentre invece è il passato, che ci viene raccontato tramite continui flashback, a cambiare e a farci vedere come Addie ha vissuto la sua vita dal momento del patto, quello che ha dovuto affrontare per poter andare avanti anche senza lasciare un segno del suo passaggio e soprattutto tutti i posti che ha visitato, tutte le persone che ha conosciuto, che hanno segnato lei in un modo o nell'altro. Ammetto che la parte che più mi ha emozionato è stata quella del presente, quando finalmente dopo trecento anni di solitudine e di invisibilità Addie finalmente viene vista, ma il passato è qualcosa di essenziale che va sempre ricordato e sapere quello di questa ragazza mi ha semplicemente spezzata perchè ha dovuto davvero sopportare tanto per essere libera, ma la sua libertà ha un prezzo altissimo perchè non le permette di lasciare una traccia di sè nel mondo. Lo stile della Schwab in questo libro è semplicemente fantastico, scorrevole e magico e più di una volta mi sono dovuta fermare per segnarmi delle citazioni che a mio avviso sono indimenticabili, così come lo è questa storia. Personalmente credo sia il migliore romanzo di questa autrice, così come uno dei romanzi più belli di quest'anno e non so se dalla recensione si capisca quanto ho amato questa storia, ma spero arrivi forte e chiaro e vi invogli a darle una possibilità perchè, a differenza della sua protagonista che non riesce a lasciare una sua traccia nel mondo, questo libro lascia un segno indelebile nel cuore del lettore.
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