mercoledì 13 ottobre 2021

Recensione "L'inverno del pesco in fiore" di Marco Milani





 Titolo: L'inverno del pesco in fiore

Autore:  Marco Milani

Editore: La Corte Editore
Genere: Giallo
Data di uscita: 1 Luglio 2021


Ladispoli, primi del ‘900. È quasi sera quando Mario Bardin raggiunge la fattoria Bondoli. L’incontro con l’austero patriarca, Filiberto, rivela subito di che pasta è fatto l’uomo, ma Mario non si fa intimorire e con la determinazione che lo caratterizza riesce a farsi ascoltare. Il giovane ha in mano una fotografia, un ritratto di famiglia, l’unica cosa rimasta del suo amico Ernesto con cui ha combattuto in Cina per sedare la rivolta dei boxer. Mario viene accolto in casa Bondoli ed è per lui l’inizio di una nuova vita: un lavoro a contatto con la terra, che amerà visceralmente, un matrimonio, i figli. Quello che nessuno sa è che il suo cuore però rimane intrappolato in un amore segreto, corrisposto ma impossibile, che attraverserà tutti gli anni della sua vita, sopravvivendo a ben due guerre. Un romanzo vero, che racconta della natura dell’uomo e dei suoi sentimenti: amore, odio, vendetta, invidia, lussuria, avidità, che perpetuano in un eterno ritorno, a prescindere dall’epoca e dai luoghi. Una saga famigliare che è anche uno spaccato di quasi un secolo di Storia d’Italia, da cui emerge l’avvento del Fascismo con tutte le sue intrinseche contraddizioni.

IL MIO VOTO


Mario Bardin è il personaggio da cui tutto parte, un ragazzo in guerra in un paese straniero che mira a proteggere la sua patria ed è costretto ad eseguire ordini terribili, anche quello di uccidere, pur di vincere la guerra e tornare presto a casa. Insieme a lui ci sono tanti altri ragazzi che sperano di tornare presto a casa e di rimuovere, prima o poi, tutti i traumi sia fisici che emotivi della guerra e con lui c'è un ragazzo con cui ha fatto particolarmente amicizia, Ernesto, che non fa che raccontargli della sua famiglia e di quanto non veda l'ora di tornare a casa, non solo perchè hanno bisogno di lui, ma perchè la famiglia che lo attende gli da la forza per andare avanti. Eppure Ernesto non riesce a tornare e Mario si ritrova solo, per cui non può che andare a casa di Ernesto per parlare con la sua famiglia e offrire loro un ricordo del figlio perduto. Al suo arrivo parla con Filiberto, il capofamiglia, il quale capisce subito che il ragazzo è stato a fianco del figlio e lo invita a restare a casa loro. Mario del resto non ha alcuna famiglia, è sempre stato un orfano e quindi non ha nessuno che lo attende, per cui non può che restare volentieri presso la famiglia Bondoli. Ben presto quella diventa la sua famiglia: non prende certo il posto di Ernesto, questo è chiaro, ma trova lavoro e si conquista l'affetto di tutti, finisce per sposarsi e mettere su famiglia ma finisce anche per avere un amore proibito che è ricambiato, ma anche impossibile da portare avanti. 
Questo è solo il principio, assisteremo alla vita di Mario da molto vicino così come a quella dei suoi figli e di tutta la sua famiglia, perchè questa non è una storia solo su di lui ma anche su tutte le persone che hanno reso la sua vita indimenticabile, nel bene e nel male e intano non c'è solo la vita a cui pensare ma anche all'ambientazione e al tempo storico, perchè l'autore ci fa immergere in una storia che vede sullo sfondo due guerre che finiranno per cambiare la vita dei nostri personaggi.


L'ambientazione quindi è essenziale in questa storia: come vi dicevo al principio ci troviamo in Cina e vediamo appunto i personaggi, in particolare Mario ed Ernesto, lottare non solo per la patria ma soprattutto per restare in vita. A questo derivano anche gli orrori della guerra che sono costretti a sopportare, così come l'uccisione di tanti amici e in particolare Mario sarà uno dei pochi a fare ritorno, portando dentro di sè un grande vuoto a causa della scomparsa di Ernesto. Proprio perchè tra i due ragazzi si era creato un bel rapporto, Mario non esita ad andare a trovare la sua famiglia, sperando di confortarli in qualche modo ma finendo per restare con loro e trovare quindi a sua volta una famiglia, finalmente, lui che non ne ha mai avuta una. Non si parla solo di questo ma anche di amori, quelli fraterni e quelli impossibili, si parla di famiglia ancora una volta perchè anche Mario ad un certo punto si creerà la sua mentre continua a stare con la famiglia di Ernesto e soprattutto a lavorare per loro. 
Oltre a questo, l'autore spazia in questo romanzo perchè la trama si sviluppa quasi in cento anni e di conseguenza e siamo agli inizi del 900 non si possono che affrontare altre guerre, altre perdite, nuove famiglie che si creano e così via, insomma è una storia davvero intensa che sa come arrivare al cuore del lettore.


Quando mi è stata proposta questa lettura non ho esitato un attimo ad accettare, in primis perchè incantata dalla copertina, ma anche perchè la trama mi incuriosiva molto. Questo titolo l'ho letto in estate, nel momento in cui mi chiamava di più, ma solo ora riesco a parlarvene e vi chiedo scusa per il ritardo, ma sono state davvero tante le cose da metabolizzare da rendere impossibile parlarne prima. Quella che ci racconta Marco Milani è una storia che si sviluppa per il lettore in quattrocento pagine ma per i personaggi all'interno del romanzo passano cento anni e quindi sono tanti i cambiamenti, tanti gli avvenimenti e tanti i problemi da affrontare, che alla lettura occorre una giusta attenzione per non rischiare di perdersi qualcosa. Oltre a Mario, che è da lui che possiamo dire parte la storia, abbiamo modo di conoscere Ernesto e poi la sua famiglia, che diventerà la famiglia di Mario e a sua volta l'uomo si creerà la propria, per cui questo non è solo un romanzo storico che affronta cento anni di storia e quindi tantissimi cambiamenti, tante guerre e tanti scenari politici, ma è anche una saga familiare perchè si parla di Mario e di tutta la sua famiglia, insomma una lettura che ha tutte le carte in tavola per entrare nel cuore del lettore.
Marco Milani ha poi uno stile molto fluido, le pagine non pesano affatto, certo i capitoli sono abbastanza corposi e a volte occorre prendersi una pausa per metabolizzare tutto quello che è accaduto, ma questo non toglie il fatto che sia una storia che merita un'occasione, almeno una volta bisogna assolutamente leggerla.

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