mercoledì 22 giugno 2022

Review "Il codice Rose" di Kate Quinn

 


Titolo: Il codice Rose

AutoreKate Quinn
Editore: Nord
Genere: Historical Fiction
Data di uscita:  1 Giugno 2022



Erano diversissime, ciascuna reclutata in base a un talento specifico: la ricca e colta Osla come interprete, l’umile e ambiziosa Mabel come dattilografa e Beth – la più timida ma anche la più brillante – come crittoanalista. Eppure, in breve tempo, le tre giovani erano diventate inseparabili. Almeno fino a quel fatidico giorno del 1944, quando la scure della guerra si era abbattuta su di loro con tutta la sua forza, spezzando il legame che le univa…
Sono passati tre anni da allora, tre anni in cui Osla ha cercato di dimenticare Bletchley Park e la tragedia che si è consumata tra le sue mura. Però tutto cambia nel momento in cui riceve per posta uno strano messaggio, una sequenza di lettere apparentemente senza senso. Osla capisce subito chi gliel’ha mandata e il pericolo che rappresenta. Perciò contatta Mabel: anche se non si sono lasciate bene, è sicura che la aiuterà a sventare la minaccia che incombe non solo su di loro, quanto sull’intero Paese. In quel messaggio, infatti, è nascosta la chiave per confermare un sospetto che Beth nutriva già nel ’44, un sospetto cui nessuno voleva credere, eppure abbastanza fondato affinché qualcuno la screditasse, arrivando perfino a rinchiuderla in un ospedale psichiatrico. A Bletchley Park si aggirava un traditore, una spia che è sopravvissuta alla guerra e che adesso sta per sferrare il suo attacco, proprio alla vigilia del matrimonio della principessa Elisabetta e del principe Filippo. Mabel e Osla sono quindi costrette a mettere da parte le divergenze e a lavorare insieme, spinte dal senso del dovere e dalla volontà di rendere giustizia a Beth. E, forse, anche dalla speranza che il destino stia dando loro l’occasione di lasciarsi finalmente alle spalle i rancori del passato e di riannodare il filo della loro amicizia. Perché non c’è vittoria più amara di quella celebrata in solitudine, né bene più prezioso del sostegno delle vere amiche.

IL MIO VOTO

Mabel, Osla e Beth sono le protagoniste di questa storia, tre donne che hanno giocato un ruolo chiave durante la Seconda Guerra Mondiale e che possono essere personaggi di finzione ma questo non toglie che l'autrice, come dice alla fine, si sia ispirata a qualcuno di realmente esistito e sapere questo dopo la lettura penso doni una chiave di letture completamente diversa non solo per quello che hanno dovuto affrontare, ma anche perchè il ruolo di queste donne è passato in secondo piano mentre invece meritano sicuramente molto più credito, ma andiamo per gradi e conosciamo da vicino queste tre protagoniste.
Osla è una donna che proviene da una buona famiglia e per questo sicuramente con un'ottima istruzione, viene infatti reclutata per via della sua conoscenza del tedesco e quindi come interprete.
Ben diverse sono invece le origini di Mabel, la quale ha sempre avuto poco denaro ma tanta costanza e determinazione e questo l'ha portata lontano, è diventata infatti una dattilografa.
Infine c'è Beth, quella che tra tutte spicca di meno forse perchè ha passato la vita a nascondersi e ad essere sempre messa in secondo piano e tutt'ora lo fa, eppure la sua è una mente brillante e in grado di fare magie, non è quindi un caso se è una crittoanalista.
Il lavoro di queste tre donne è ovviamente pieno di segreti e assai complesso,  la fuori c'era la guerra e su di loro gravavano segreti che non possono uscire dalle mura dell'edificio per cui quando diventano amiche è un po' per tutte una manna dal cielo perchè in qualche modo possono sostenersi a vicenda e cercare di affrontare il periodo della guerra come possono, un periodo non facile che ovviamente finirà per farle allontanare. Ma se Osla e Mab in qualche modo ne escono più o meno libere, ben diversa è invece la sorte di Beth che viene rinchiusa in un ospedale psichiatrico e tutto perchè certa che una spia si aggirasse tra loro, per cui non può che chiedere l'aiuto delle sue amiche, ma se la aiuteranno non ve lo svelo, tocca a voi scoprirlo tramite questa lettura.


Mi sono innamorata di Kate Quinn quando ho letto La Cacciatrice per cui non poteva certo sfuggirmi il nuovo romanzo dell'autrice approdato da poco in libreria con Il codice Rose, una storia che ancora una volta mette in evidenza elementi della Seconda Guerra Mondiale che spesso passano in secondo piano.
Infatti l'autrice secondo me ha il dono di saper mettere in evidenza tasselli della Seconda Guerra Mondiale che non sono noti o comunque non troppo famosi e già lo aveva fatto con il romanzo precedente, ma in questo caso vuole sottolineare l'importanza del lavoro svolto da queste donne che grazie ai loro talenti sono riuscite a dare un aiuto prezioso agli inglesi durante la guerra, così come mette in evidenza come fosse difficile fidarsi degli altri, come il peso di questo lavoro così segreto gravasse su tutti quanti e come l'amicizia anche in un mondo così oscuro, che ovviamente ha visto protagoniste Osla, Beth e Mab e anche se le loro strade ad un certo punto si sono divise, Osla e Mab sono comunque pronte ad aiutar Beth e in qualche modo il suo essere in un ospedale psichiatrico non può che essere ricondotto al fatto che non essendo nel pieno della forma potesse rivelare segreti che dovevano restare tali.
Come vi dicevo l'autrice alla fine ci rivela che queste tre protagoniste non sono reali ma sono comunque ispirate a persone realmente esistite e devo dire che questo da ancora più importanza alla storia appena conclusa, la fa restare sicuramente più in mente e soprattutto è qualcosa che si porta nel cuore.
Il codice Rose non è un romanzo che si può leggere in una sola sessione di lettura ma non perchè la Quinn non sia brava, ma perchè è molto corposo e soprattutto occorre tempo per assimilare tutto ciò che succede e tutto ciò che si legge, del resto la storia si sviluppa in un arco temporale di quasi dieci anni e quindi è naturale prendersi del tempo anche per gustarsi questa lettura, che è davvero qualcolsa di unico e prezioso.
Come vi dicevo è abbastanza corposo come romanzo perchè conta quasi seicento pagine ma la penna dell'autrice è molto chiara e scorrevole, la lettura non viene mai appesantita e soprattutto è una storia che sono contenta di aver conosciuto e che non posso che consigliare agli amanti del genere.

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