Buon salve bookspediani!
Oggi io e Sandy vi parliamo della nostra ultima lettura condivisa, uno dei libri che più attendavamo, ossia "Le sette morti di Everlyn Hardcastle" di Stuart Turton.
Titolo: Le sette morti di Evelyn Hardcastle
Autore: Stuart Turton
Editore: Neri Pozza
Genere: Mystery
Data di uscita: 28 Marzo 2019
Data di uscita: 28 Marzo 2019
Blackheath House è una maestosa residenza di campagna cinta da migliaia di acri di foresta, una tenuta enorme che, nelle sue sale dagli stucchi sbrecciati dal tempo, è pronta ad accogliere gli invitati al ballo in maschera indetto da Lord Peter e Lady Helena Hardcastle. Gli ospiti sono membri dell'alta società, ufficiali, banchieri, medici ai quali è ben nota la tenuta degli Hardcastle. Diciannove anni prima erano tutti presenti al ricevimento in cui un tragico evento - la morte del giovane Thomas Hardcastle - ha segnato la storia della famiglia e della loro residenza, condannando entrambe a un inesorabile declino. Ora sono accorsi attratti dalla singolare circostanza di ritrovarsi di nuovo insieme, dalle sorprese promesse da Lord Peter per la serata, dai costumi bizzarri da indossare, dai fuochi d'artificio. Alle undici della sera, tuttavia, la morte torna a gettare i suoi dadi a Blackheath House. Nell'attimo in cui esplodono nell'aria i preannunciati fuochi d'artificio, Evelyn, la giovane e bella figlia di Lord Peter e Lady Helena, scivola lentamente nell'acqua del laghetto che orna il giardino antistante la casa. Morta, per un colpo di pistola al ventre. Un tragico decesso che non pone fine alle crudeli sorprese della festa. L'invito al ballo si rivela un gioco spietato, una trappola inaspettata per i convenuti a Blackheath House e per uno di loro in particolare: Aiden Bishop. Evelyn Hardcastle non morirà, infatti, una volta sola. Finché Aiden non risolverà il mistero della sua morte, la scena della caduta nell'acqua si ripeterà, incessantemente, giorno dopo giorno. E ogni volta si concluderà con il fatidico colpo di pistola. La sola via per porre fine a questo tragico gioco è identificare l'assassino. Ma, al sorgere di ogni nuovo giorno, Aiden si sveglia nel corpo di un ospite differente. E qualcuno è determinato a impedirgli di fuggire da Blackheath House.
IL MIO VOTO
Blackheath House è pronta ad aprire di nuovo le sue porte all'alta società in occasione del ritorno a casa di Everlyn Hardcastle, l'unica figlia femmina di Lord Peter e Lady Helena Hardcastle, e per questo la residenza più maestosa della famiglia non può che offrire il meglio ai suoi ospiti.
Eppure Blackheath House, per quanto celata da addobbi che richiamano una festa, è anche il ricordo di una grande perdita per la famiglia Hardcastle, quella di uno dei loro figli, che non hanno mai superato durante gli anni.
E anche questa volta non sarà da meno poichè Everlyn Hardcastle è destinata a morire proprio in occasione della festa per il suo ritorno, eppure questo non è l'elemento più importante, perchè la sua morte innesca uno strano meccanismo che costringe un ragazzo a rivivere continuamente il giorno della sua morte, reincarnandosi tuttavia ogni volta in ospiti diversi, e l'unico modo per il ragazzo di uscire da questo loop infinito è scoprire l'assassino di Everlyn. Tuttavia non è così semplice perchè il ragazzo, Aidan Bishop, ha solo un numero limitato di occasioni per scoprire la verità e se non dovesse riuscirci, non potrebbe uscire dal suo inferno personale e quello che è peggio è che ogni volta che si impossessa di un corpo, la sua vera personalità viene toccata da questo. Ma i guai non sono finiti: qualcuno non vuole fargli lasciare Blackheath House ed è pronto a tutto per impedirglielo.
Quest'anno in Italia sono usciti libri più chiaccherati e più famosi degli ultimi tempi e non fa eccezione il romanzo d'esordio di Stuart Turton, di cui avevo sentito parlare molto bene e che ho letto subito, appena l'ho avuto tra le mani.
La lettura devo ammettere non è andata come mi aspettavo: scoprire che il romanzo è composto da più di cinquecento pagine mi ha sorpresa, però so anche che a volte è facile leggere anche più di ottocento pagine se scorrevoli. Il primo impatto con il romanzo di Turton invece è stato molto confusionario: non è facile entrare nella storia da lui creata poichè non ci viene spiegata e questo inzialmente blocca il lettore, il quale deve macinare un bel po' di pagine prima di capire come funziona questo mondo e più precisamente il loop temporale nel quale è bloccato Aiden. Il ragazzo infatti ci viene presentato fin da subito bloccato nel corpo di un'altra persona e questo confonde sia Aiden stesso che il lettore, poichè il nostro protagonista non ricorda esattamente chi è e cosa sta succedendo a Blackheath House e nemmeno il lettore sa a cosa e a chi credere. Fortunatamente però è tutta questione di abitudine poichè più la storia prosegue, più il lettore si ritrova coinvolto nella storia e vuole assolutamente scoprire la verità, come Aiden del resto.
Ho trovato decisamente interessante l'idea di Turton dietro questo bizzarro loop temporale: quello che causa l'entrata in scena del loop è la morte di Everlyn Hardcastle e l'unico modo per uscire da Blackheath House è scoprire cosa le è accaduto. Aiden quindi, arrivato volontariamente nella tenuta, deve capire cosa ha portato alla sua uccisione e per farlo ha a disposizione sette incarnazioni: per il ragazzo infatti i giorni non passano mai, ogni volta che si risveglia è sempre il giorno della morte di Everlyn, tuttavia si risveglia sempre in corpi diversi, corpi che lo possono aiutare a scoprire il vero colpevole ma che molto spesso lo ostacolano per via della loro forma fisica. Quello che è difficile da comprendere è come in verità Aiden possa tornare ad essere un'incarnazione più volte: infatti a seconda di quando queste persone sia sveglie o addormentate, è facile che il ragazzo si risvegli in una precedente incarnazione e quindi anche con queste andiamo avanti e indietro nel tempo. E' chiaro che Stuart Turton ha un'ordine ben chiaro di come si deve svolgere la sua storia, tuttavia forse metterla in pratica è stato un pelo più difficile del previsto.
Tenere alta l'attenzione del lettore per più di cinquecento pagine è un'impresa non da poco e sicuramente l'autore è riuscito in questo intento: la particolarità della storia sta nel non perdersi mai un attimo un indizio, ogni più piccolo dettaglio infatti è essenziale per arrivare alla risoluzione finale del caso e non ci si può assolutamente distrarre.
Proprio per questo anche staccarsi dalla narrazione è difficile: una volta entrati in questo loop è come se anche per il lettore il tempo si fermasse e fermarsi e tornare alla vita reale, per poi riprendere la storia in un secondo momento è decisamente destabilizzante. Il mio consiglio infatti, sebbene la mole di pagine non sia indifferente, è quello di cercare di leggere il romanzo in una sola seduta poichè in primis non ci si stacca mai da questo mondo e in secondo luogo si ha subito la risposta che si sta aspettando ossia: chi ha ucciso Everlyn Hardcastle?
Turton gioca moltissimo sulla sua morte e sul vero colpevole, facendoci anche capire però che nessuno dei personaggi è davvero come sembra e che ognuno di loro indossa una maschera, anche la persona più innocente è pronta a tradire il prossimo, se si parla di essere salvi.
Le sette morti di Evelyn Hardcastle si è rivelato un romanzo decisamente geniale, in grado di intrecciare sapientemente mystery e fantascienza e per un autore al suo esordio questo non è certamente da poco. Le mie aspettative su questo libro erano decisamente alle stelle e ovviamente non posso dirvi che non mi è piaciuto, perchè una volta superate le prime pagine, la lettura è filata liscia come l'olio, tuttavia per quanto ne avevo sentito parlare mi aspettavo qualcosa di più e questo, alla fine, mi ha lasciato con un piccolo senso di insoddisfazione, come se mancasse qualcosa. Per tutto il romanzo ammetto di avere avuto una grandissima fretta nell'arrivare alla fine perchè l'autore mi ha trasmesso un grandissimo senso di angoscia e di ansia.
Non ha aiutato sapere che in fin dei conti essere a Blackheath House era come essere in un gioco, tuttavia nella realtà se perdi non succede nulla, in questo caso invece bisogna assolutamente vincere per avere la propria libertà. Stuart Turton alla sua prima esperienza ha dato prova di essere un autore da tenere d'occhio, in grado di creare da una tematica già vista, qualcosa di unico e sono certa che sentiremo ancora parlare di lui molto presto.
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