mercoledì 22 maggio 2019

Recensione "Uno splendido cadavere" di Christi Daugherty

Buona sera bookspediani.
Vi do la buona notte parlandovi del nuovo romanzo di Christi Daugherty, ossia Uno splendido cadavedere, edito da Corbaccio.



Titolo: Uno splendido cadavere
Autore:  Christi Daugherty
Editore: Corbaccio
Genere: Thriller
Data di uscita: 4 Aprile 2019





Con le sue caratteristiche case disseminate tra querce secolari, la cittadina di Savannah è famosa in tutto il mondo, e quando una giovane donna viene ritrovata morta proprio nel cuore della città, lo shock è enorme per tutti. Ma per Harper McClain, giornalista di cronaca nera, lo shock è ancora maggiore: perché quel cadavere le sembra familiare… Il nome della vittima è Naomi Scott: studentessa di legge e barista per arrotondare, era convinta di cambiare il mondo e invece la sua vita è finita in una notte con un colpo di pistola. I sospetti della polizia si indirizzano su tre uomini: il fidanzato, che in passato aveva avuto guai con la giustizia, il proprietario del bar dove Naomi lavorava, con una storia di stalking alle spalle, e l’ex fidanzato, nonché figlio del procuratore distrettuale. Tutti e tre gli uomini dichiarano di essere innocenti e di amare profondamente Naomi. La città è in attesa di risposte, e sarà solo con l’aiuto di Harper, che unisce la sua abilità di cronista con un incredibile fiuto investigativo, che verrà a galla una storia oscura di ossessione e di gelosia. Una storia che travalica l’uccisione di Naomi e che rappresenta una minaccia per molte altre persone, ma soprattutto per Harper.


IL MIO VOTO







La tranquilla cittadina di Savannah viene sconvolta quando una giovane donna viene ritrovata morta in una delle vie più famose e più turistiche della città e sono tante le persone che vogliono che questo caso venga chiuso in fretta, ma il primo tra questi è sicuramente il padre della vittima, che chiede giustizia per la sua bambina. Essendo una giornalista di cronaca nera, Harper McClain viene subito avvisata della notizia e non esita ad accorrere nel luogo del crimine, salvo poi scoprire che conosce, almeno di vista, la vittima: Naomi Scott, una studentessa di legge e barista, collega della migliore amica di Harper, Bonnie. La polizia si concentra fin da subito sul ragazzo della vittima, il quale agli occhi di tutti sembra colpevole, tranne per il padre di Naomi, l'unico a credere nella sua innocenza e a far capire anche ad Harper che qualcosa in questo caso non torna. E Harper non si tira certo indietro davanti ad una sfida, infatti le sue indagini la portano dritte da un ex ragazzo di Naomi, il figlio del procuratore distrettuale che ha un alibi di ferro. Intanto però i sospetti della polizia si dirigono anche verso il proprietario del bar in cui lavorava Naomi, il quale non ha un passato del tutto pulito. Chi è davvero il colpevole?
Toccherà ad Harper scoprire la verità, nonostante la sua concentrazione sia rivolta anche alla sua vita privata, visto che il passato non sembra volerla lasciare in pace.


Finalmente è tornata Harper McClain e con lei anche la sua abilità di mettersi nei guai. Nel precedente romanzo avevamo lasciato una Harper distrutta, poichè costretta a consegnare alla giudizia un uomo che ha sempre fatto parte della sua vita e che l'ha accolta in casa come una figlia quando sua madre è stata uccisa e quando si è allontanata da suo padre, un uomo che è un poliziotto e quindi dovrebbe stare dalla parte corretta della giustizia, ma che come si vede anche nella realtà non sempre questo è sinonimo di persona giusta e corretta. Quell'arresto non solo le ha fatto perdere una figua importante nella sua vita, ma anche il suo ragazzo, il quale si è sentito tradito da lei e ha deciso di troncare la loro relazione. Da quel momento è passato un anno e Harper paga ancora le conseguenze di quella scelta: in primis le hanno sparato un anno prima e quella ferita ancora pulsa in determinati momenti, ma quello che è peggio è che l'intero corpo della polizia le ha voltato le spalle, bollandola come una spia, perchè ha tradito e consegnato alla giustizia uno di loro, non considerano che la sua è stata una scelta sofferta e che comunque ha consegnato alla giustizia un colpevole, vedono solo il tradimento e questo non le consente di fare il suo lavoro di giornalista di cronaca nera, perchè ogni volta che si presenta sulla scena del crimine, viene maltrattata.


Per lei è una serata come tante altre quando riceve la chiamata di un nuovo omicidio e quando si presenta sulla scena ha una bella sorpresa poichè conosceva, almeno di vista, la vittima, visto che è una barista e collega di lavoro della sua migliore amica Bonnie. Naomi Scott, una ragazza giovane che studiava legge e che lavorava come barista per mettere da parte qualche soldo, è la vittima di una sparatoria e la polizia non tarda a considerare come colpevole il ragazzo di Naomi, una persona che è sempre sembrata a tutti un bravo ragazzo, ma che ha un buon movente visto che la loro relazione sembrava in dirittura di arrivo. Non aiuta certo il fatto che il ragazzo stesse sfuggendo alla polizia e che quando è stato arrestato portasse con sè una pistola. Eppure ad Harper qualcosa non torna e il suo istinto di solito ha ragione, infatti lo stesso padre di Naomi Scott difende a spada tratta il ragazzo, perchè lo conosce e conosceva bene sua figlia, se fosse stato un pericolo gliene avrebbe parlato. E Harper decide di dare ascolto all'uomo, scoprendo che esiste un altro possibile sospettato che metteva paura a Naomi, tuttavia il ragazzo è il figlio del procuratore distrettuale e non c'è modo di incolparlo. Nel frattempo oltre a seguire le indagini Harper è costretta ad avere a che fare nuovamente con Luke, la persona che ama e con una vecchia conoscenza del primo libro che sembra invadere i suoi spazi e sembra tornata per tormentarla nuovamente.


Replica di un'omicidio era un romanzo che mi era piaciuto tantissimo e quando ho visto in uscita il secondo capitolo dedicato al personaggio di Harper McClain sapevo che non appena preso in mano lo avrei terminato nel giro di poche ore, e infatti cosi è stato. Christi Daugherty ha uno stile di scrittura molto scorrevole e diretto, che trascina il lettore nella sua storia e lo immerge completamente in essa, permettendogli di chiudere il libro solo dopo essere arrivati alla fine. Ancora una volta l'autrice ha unito un nuovo caso per Harper ma è riuscita a tenere in vita anche il suo passato, perchè il caso di sua madre non è ancora stato risolto e questo, insieme alla sua protagonista, è proprio il filo conduttore di questa serie, che sono sicura verrà svelato solo quando l'autrice deciderà di terminarla, facendoci stare romanzo dopo romanzo sempre sulle spine.
Come per il lettore è passato un anno dalla primo libro a questo seguito, anche per i personaggi al suo interno è passata la stessa durata di tempo e questo ci permette di vederli diversi dal primo libro, cambiati, ma alcuni non in meglio. Si nota fin da subito infatti che Harper non sta bene: per quanto tempo possa essere trascorso, la sua ferita, sia fisica che emotiva, è ancora fresca e ci vorra ancora tanto tempo prima che torni la normalità.


Harper infatti alla fine del romanzo precedente aveva scoperto che l'uomo che considerava un mentore e un padre in realtà era un'assassino e non ha potuto fare altro se non consegnarlo alla giustizia. Questo ovviamente le ha fatto perdere l'unica famiglia che ha mai conosciuto, quell'uomo che le è sempre stato accanto dopo la morte della madre e quello stesso uomo che le ha aperto le porte di casa sua, porte che ormai per lei sono chiuse. Quello stesso uomo era inoltre un poliziotto e ora tutte i suoi colleghi vedono le azioni di Harper come un tradimento, impedendole spesse volte di riuscire a fare bene il suo lavoro. Ma le sue scelte le hanno fatto perdere anche Luke, un detective con cui ha iniziato una storia e che non vede da un anno poichè anche lui si è sentito tradito e usato da lei. Intanto Harper non ha ancora risolto l'omicidio di sua madre e questo è un caso che si porterà dietro per molto tempo perchè qualcuno è ben determinato a non farle trovare le risposte che vuole.
Ma tutti sappiamo come è Harper, una ragazza che per quanto sia in pericolo non si fa fermare da nulla e soprattutto odia chiedere aiuto, odia dipendere dagli altri.
E' anche una ragazza estremamente sensibile: prende il suo lavoro molto seriamente perchè come gionalista può aiutare le vittime ad avere la giustizia che merita e soprattutto quando sbaglia si sente addosso tutto il peso, colpevolizzandosi per ogni cosa brutta che accadde. 
Da una parte non è cambiata, è sempre combattiva e pronta a far valere la sua opinione, ma nella sfera personale è certamente più fragile e più sensibile che mai.


Per quanto riguarda il caso trattato da Christi Daugherty mi duole ammettere che mi aspettavo qualcosina in più: mi è piaciuto molto come ha costruito la storia e come ha avuto modo di parlare della tematica dello stalking non solo rivolto alla vittima ma anche ad Harper stessa, che non riesce a restare tranquilla nemmeno nella sua stessa casa, tuttavia risultava prevedibile chi fosse il colpevole e questo ha tolto quel velo di mistero che incide tanto in un thriller.
L'autrice è molto brava a trovare il mix perfetto tra ironia e serietà, e soprattutto il giusto equilibrio nel tenere impegnata Harper in nuovi casi ma senza dimenticare il caso cardine della storia, ossia l'omicidio di sua madre, e nel riuscire a trovare del tempo anche per parlare della sua vita privata, come l'amicizia che la lega a Bonnie e la sua tormentata storia con il detective Luke, che non vi nascondo mi piacerebbe vedere in modo più approfondito, ma del resto non stiamo parlando di un romance ma di un mystery ed è quindi giusto che la storia d'amore resti a livello marginale, ma a mio avviso rende questa serie davvero completa perchè non le manca nessun elemento per intrattenere il lettore e per farlo anche riflettere su tanti argomenti di attualità. 
Uno splendido cadavere si è rivelato un degno secondo episodio di questa serie e ora spero che non passi un altro anno prima di leggere di nuovo di Harper McClain.







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