mercoledì 29 gennaio 2020

Recensione "Quel che affidiamo al vento" di Laura Imai Messina

Buon salve bookspediani.
Oggi vi parlo di "Quel che affidiamo al vento" di Laura Imai Messina edito da Piemme.


Titolo: Quel che affidiamo al vento
Autore: Laura Imai Messina
Editore: Piemme
Genere: Fiction
Data di uscita: 14 Gennaio 2020


Sul fianco scosceso di Kujira-yama, la Montagna della Balena, si spalanca un immenso giardino chiamato Bell Gardia. In mezzo è installata una cabina, al cui interno riposa un telefono non collegato, che trasporta le voci nel vento. Da tutto il Giappone vi convogliano ogni anno migliaia di persone che hanno perduto qualcuno, che alzano la cornetta per parlare con chi è nell'aldilà.
Quando su quella zona si abbatte un uragano di immane violenza, da lontano accorre una donna, pronta a proteggere il giardino a costo della sua vita. Si chiama Yui, ha trent'anni e una data separa quella che era da quella che è: 11 marzo 2011. Quel giorno lo tsunami spazzò via il paese in cui abitava, inghiottì la madre e la figlia, le sottrasse la gioia di essere al mondo. Venuta per caso a conoscenza di quel luogo surreale, Yui va a visitarlo e a Bell Gardia incontra Takeshi, un medico che vive a Tokyo e ha una bimba di quattro anni, muta dal giorno in cui è morta la madre. Per rimarginare la vita serve coraggio, fortuna e un luogo comune in cui dipanare il racconto prudente di sé. E ora che quel luogo prezioso rischia di esserle portato via dall'uragano, Yui decide di affrontare il vento, quello che scuote la terra così come quello che solleva le voci di chi non c'è più. E poi? E poi Yui lo avrebbe presto scoperto. Che è un vero miracolo l'amore. Anche il secondo, anche quello che arriva per sbaglio. Perché quando nessuno si attende il miracolo, il miracolo avviene.



IL MIO VOTO





Yui è una donna distrutta, a causa di uno tsunami che ha sconvolto il Giappone ha perso sua madre e sua figlia, le due persone più importanti per lei che pensava fossero in salvo. Ora ritornare alla vita di tutti i giorni è difficile, le manca una parte importante di lei e quindi non si può fare finta di nulla, il dolore è troppo forte. Ecco però che la salvezza arriva nel momento in cui durante una trasmissione radiofonica viene a scoprire di un giardino chiamato Bell Gardia, un luogo lontano da tutto e tutti dove c'è una cabina telefonica scollegata ma che ha un forte impatto per la gente perchè in questo modo possono parlare con i loro cari, venuti a mancare. Yui decide di andare subito in questo luogo, per avere almeno l'occasione di salutare la sua famiglia, e proprio qui trova tante altre persone che come lei piangono i loro cari e tra queste c'è Takeshi, un medico che vive a Tokyo e che ha una bambina di quattro anni che non parla dal giorno dello tsunami, da quando sua madre è morta. Volta dopo volta la vicinanza di Takeshi diventa fondamentale, per poi diventare un rapporto di amicizia e infine di amore perchè, nonostante tutto, anche nelle situazioni più difficile si può trovare il lato positivo delle cose e ricominciare a vivere, con il cuore a pezzi ma comunque fiducioso e pieno di speranza per il futuro.



Yui è la protagonista di questo romanzo, una donna che un minuto prima aveva tutto e il minuto dopo ha perso ogni cosa. Yui aveva una madre e una figlia ma lo tsunami che ha devastato il Giappone ha devastato anche lei. Ovviamente non si smette di essere una madre e una figlia solo perchè queste persone vengono a mancare, tuttavia la loro assenza è più forte che mai e Yui ha perso la bussola, non sa più chi è ora. E poi un giorno, mentre ascolta la solita trasmissione radiofonica, scopre della presenza di Bell Gardia, un giardino in cui si trova una cabina telefonica che non è collegata a nulla ma è di fatto un punto di incontro per tanto persone che vogliono parlare con chi non c'è più e un momento per sfogarsi, per lasciare andare la rabbia e parlare tranquillamente di quanto si senta la loro mancanza. E' proprio in questo giardino che Yui incontra Takeshi, un medico che ha perso la moglie nello tsunami e da quel momento anche una piccola parte della figlia, visto che è muta da quel giorno. Vedere volta dopo volta Takeshi in Yui fa scattare qualcosa, le fa rendere conto che non tutto il male viene per nuocere e che ci sarà sempre una parte della sua vita che non riavrà più indietro, ma a volte bisogna guardare avanti e ricominciare a vivere, per quanto faccia male, perchè è possibile farlo e allo stesso tempo tenere vivo il ricordo di chi è venuto a mancare. Dunque Yui è un personaggi che conosciamo nel momento peggiore della sua vita, non è certamente la persona di un tempo ma è anche una ragazza dotata di grande forza che sa ritrovare la sua strada, anche in mezzo alla tempesta, perchè deve tornare a vivere non solo per lei, ma anche per gli altri. La sua crescita è sicuramente il punto di forza del romanzo, anche se insieme a lei tanti altri affrontano questa tragedia e quindi è di fatto una storia corale, non solo individuale.


Laura Imai Messina è arrivata in questo 2020 con una storia che certamente è impegnativa per quello di cui tratta: uno tsunami che ha distrutto non solo vite di persone che sono venute a mancare, ma anche di quelle che sono rimaste. Non è solo Yui a farci capire il suo stato d'animo, sono tante altre persone e quindi è impossibile non venire investiti da tutto questo dolore, ci si piega davanti a questa storia e a quante vittime ha fatto ma, allo stesso tempo ad un certo punto si riesce ad intravedere la luce. Quello infatti che manca a tutte le persone rimaste, oltre alla presenza fisica dei loro cari, è il non essere in grado di dire addio perchè è stato tutto improvviso, inaspettato. La creazione di Bell Gardia è quindi provvidenziale perchè offre un modo per dire quello che non è mai stato detto, per sentire ancora di più la presenza dei proprio cari e, ad un certo punto, riuscire a lasciarli andare e questo non significa dimenticarli, ma uscire dallo stato di torpore e ricominciare a vivere, senza di loro certamente ma per loro, per quelle persone che non possono più farlo.
La scelta dunque dell'autrice di soffermarsi in particolare su Yui ma di coinvolgere anche altre persone è stata un azzardo perchè alla fine non si riesce ad instaurare un rapporto con tutti, si sente solo tanto dolore e si spera di vedere la luce insieme a tutte queste persone, eppure allo stesso tempo è una scelta coraggiosa e da apprezzare.


Era la prima volta per me che leggevo un romanzo di Laura Imai Messina e questa prima conoscenza è stata davvero interessante: ormai sapete che ho pochissimi autori italiani preferiti e che leggo con grande piacere, e questa autrice ha tutte le carte in regola per poter entrare nella mia lista. Certo non ci troviamo davanti ad un romanzo perfetto, ma è una lettura davvero carica di emozione e la tristezza iniziale arriva forte al lettore, si ritrova immerso in questo mondo di sofferenza e quasi al buio perchè vedere il lato positivo di tutto è difficile, ma piano piano insieme agli altri personaggi si riesce ad intravedere una piccola speranza di rinascita. Lo stile dell'autrice è molto semplice, la scelta di creare capitoli più immediati e incisivi rispetto ad altri più approfonditi lascia certamente un messaggio forte e allo stesso tempo esplicativo, ha voluto osare e in alcuni punti ci è riuscita, mentre invece in altri non è stata così diretta come forse pensava di essere.
Quel che affidiamo al vento è una storia che si basa sulla realtà e quindi non può che avere un forte impatto, non può che fare male e far riflettere, ma allo stesso tempo è una storia che suscita speranza perchè in qualche modo, nonostante tutto, la vita deve andare avanti, e quindi quello che emerge è che anche nei momenti peggiori si può trovare la forza di ricominciare e l'amore, quel sentimento che non ci si aspettava di provare più, può essere un grande salvagente e arrivare quando meno lo si aspetta, salvandoci.






si ringrazia la casa editrice
per la copia omaggio.




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