Buon salve bookspediani.
Oggi vi parlo di "Io sono Zelda" di Andrew David MacDonald.
Oggi vi parlo di "Io sono Zelda" di Andrew David MacDonald.
Titolo: Io sono Zelda
Autore: Andrew David MacDonald
Editore: Sperling & Kupfer
Genere: Young Adult
Data di uscita: 3 Giugno 2020
Zelda ha ventun anni, un fratello maggiore, Gert, che si prende cura di lei a causa dei disturbi cognitivi che la affliggono e una passione sfrenata per i vichinghi. Di quel mondo le piace il fatto che anche le persone come lei – che vengono guidate da altri, che si sentono dire che non contano nulla – possano realizzarsi e diventare la versione migliore di sé.
Quando scopre che Gert ha trovato un metodo discutibile e pericoloso per guadagnare i soldi necessari a mantenere entrambi, Zelda decide di prendere in mano la situazione. La sua missione è entrare nella leggenda e affermare il suo diritto di vivere come crede. Di lì a poco, si ritroverà alle prese con una sfida che metterà alla prova il suo eroismo, l’amore per il fratello e l’intensità del suo coraggio vichingo.
Zelda è un’eroina speciale, raccontata con franchezza e umorismo, che vive un’avventura che fa venire voglia di mettersi in gioco e di cercare tutti di essere sempre pienamente sé stessi.
Zelda è un personaggio davvero unico, una protagonista di cui raramente ho letto nei romanzi: è una ragazza con un ritardo mentale e questo per colpa della madre, che non si è mai curata di lei durante la gravidanza. Zelda però non vede questo suo status come un limite, sa che ci sono cose che può e non può fare, ma ha un fratello maggiore che si prende cura di lei e che le rende possibile avere una vita quanto più vicino alla normalità. Oltre a questo, Zelda si rende ancora più unica agli occhi esterni per la sua grande passione per i vichinghi, nata quando ha letto la storia di un'eroina vichinga a cui ora come ora vuole ispirarsi, vuole vivere la sua storia, la sua leggenda quindi. Zelda parla onestamente con il lettore, si mette a nudo e non esita a dire anche verità scomode perchè non ha filtri e questo non può che essere un elemento apprezzato, la sua brutalità colpisce il lettore e lo fa immediatamente innamorare di lei. La sua passione sfrenata per i vichinghi e quindi il costante tirare in ballo i loro comportamenti o i loro modi di fare sono la sua quotidianità, regole che segue che di fatto sono diventate parte di lei e che spera le permettano di diventare, prima o poi, una vighinga a tutti gli effetti.
Il supporto di Gert, suo fratello maggiore, è essenziale in questa storia, tuttavia senza dei genitori o una famiglia prendersi cura da soli di una persona con esigenze particolari come Zelda non è sempre semplice, ecco perchè Gert purtroppo è finito in un brutto giro e quando Zelda lo scopre si sente finalmente pronta ad affrontare la sua prova finale per diventare l'eroina della sua storia, rischiando però di creare più danni che soluzioni.
Quest'anno sono passata dal non aver mai letto romanzi con protagonisti diversi, e quindi speciali, ad averne letti ben due e ad averli amati ancora di più di tanti altri personaggi proprio perchè la loro voce è diversa dalle solite e presumo anche molto difficile, per cui è una bella sfida sia per il lettore che per l'autore.
Ma, oltre ad aver dato voce ad un personaggio che meritava decisamente di gridare a voce alta, Andrew David MacDonald ha creato anche per la sua protagonista una bellissima passione per i Vichinghi che di fatto diventano una parte importantissima per questa storia, un modello per Zelda da seguire per riuscire ad essere qualcuno nella sua vita. A differenza di tanti altri, Zelda spicca per la sua particolarità di pensare certamente da sola, ma anche di riuscire ad essere indipendente, per quanto può esserlo. Gert è un personaggio essenziale per lei, l'unica famiglia che non gli ha voltato le spalle e che è disposto anche ad entrare in brutti affari per proteggerla, ma proprio per queste scelte, Zelda si spinge fuori dalla sua comfort zone e cerca in primis un lavoro, per poter contribuire alle spese, ma anche per avere la possibilità di dimostarsi più matura della sua età e quindi in grado di prendere decisioni molto più personali sulla sua vita privata, dimostrandosi un'ottima apprendista eroina che vuole scrivere da sè la sua storia, senza aiuto da nessuno.
Emerge fin da subito quindi che una persona come Zelda ha bisogno di attenzioni speciali e di seguire una determinata routine, tutti dettagli che senza soldi non possono darle stabilità e quindi aiutarla nel suo quotidiano. Ecco perchè Gert, suo fratello maggiore, si accolla tutte le responsabilità e quindi finisce in un brutto giro pur di provvedere a lei. Questo dimostra certamente l'affetto del ragazzo, l'unico della famiglia che glielo abbia mai dimostrato, visto che la madre è venuta a mancare ma non si è mai presa cura di loro, così come l'unico altro loro parente in vita, uno zio un po' troppo impiccione. Ma queste scelte ricadono anche su Zelda, mettendola a contatto con persone pericolose che potrebbero approfittarsi di lei proprio per la sua ingenuità. L'autore non esita a farci capire che Zelda è una persona come tante altre, certamente molto più particolare e unica, ma che spicca proprio per la sua diversità e questa non è un ostacolo o un limite, almeno per lei e per tante altre persone che le vogliono bene, tuttavia dall'esterno può essere visto come tale e quindi MacDonald tenta di sfatare questo mito, facendoci capire che anche lei merita di essere ascoltata.
Ma ci sono tanti altri piccoli elementi della quotidianità che per noi sembrano piccole cose, che vengono affrontati come un grande evento, per esempio il primo lavoro di Zelda, la sua vita privata con il proprio ragazzo e quindi la costante presenza di Gert e del suo lato protettivo che emergono, che lo dipingono come un ragazzo sicuramente imperfetto per le sue scelte, ma un fratello davvero fantastico.
Avevo proprio bisogno in questi ultimi tempi di uno Young Adult e io sono Zelda è arrivato proprio nel momento giusto. Con una prosa molto semplice, uno stile fresco e ironico, dovuto principalmente alla sua protagonista, Andrew David MacDonald irrompe nelle nostre vite con una storia che colpisce nel profondo, una lettura che fa certamente riflettere e che ci fa aprire gli occhi su come è realmente la vita di queste persone che di fatto sono come noi, semplicemente con esigenze diverse e con routine diverse, ma sono persone come noi e non vanno allontanate o prese in giro per la loro diversità.
L'autore ha voluto sottolineare ancora di più la diversità di Zelda però con la sua ossessione per i vighinghi, facendo quindi passare in secondo piano il suo status perchè emerge solo una ragazza che vuole avere la sua opinione, vuole costruirsi la sua vita, la sua storia, la sua leggenda e per farlo prende spunto proprio dai vichinghi, una stirpe valorosa e di tutto rispetto, inserendo anche parole antiche e dimostrando quindi tutta la sua preparazione a riguardo, che non vuole essere una fuga dalla realtà, ma un tentativo di avere un poco di controllo della propria vita.
Io sono Zelda è un romanzo estremamente particolare, che è arrivato quando ne avevo bisogno, e che non posso che consigliarvi.
Quando scopre che Gert ha trovato un metodo discutibile e pericoloso per guadagnare i soldi necessari a mantenere entrambi, Zelda decide di prendere in mano la situazione. La sua missione è entrare nella leggenda e affermare il suo diritto di vivere come crede. Di lì a poco, si ritroverà alle prese con una sfida che metterà alla prova il suo eroismo, l’amore per il fratello e l’intensità del suo coraggio vichingo.
Zelda è un’eroina speciale, raccontata con franchezza e umorismo, che vive un’avventura che fa venire voglia di mettersi in gioco e di cercare tutti di essere sempre pienamente sé stessi.
IL MIO VOTO
Il supporto di Gert, suo fratello maggiore, è essenziale in questa storia, tuttavia senza dei genitori o una famiglia prendersi cura da soli di una persona con esigenze particolari come Zelda non è sempre semplice, ecco perchè Gert purtroppo è finito in un brutto giro e quando Zelda lo scopre si sente finalmente pronta ad affrontare la sua prova finale per diventare l'eroina della sua storia, rischiando però di creare più danni che soluzioni.
Quest'anno sono passata dal non aver mai letto romanzi con protagonisti diversi, e quindi speciali, ad averne letti ben due e ad averli amati ancora di più di tanti altri personaggi proprio perchè la loro voce è diversa dalle solite e presumo anche molto difficile, per cui è una bella sfida sia per il lettore che per l'autore.
Ma, oltre ad aver dato voce ad un personaggio che meritava decisamente di gridare a voce alta, Andrew David MacDonald ha creato anche per la sua protagonista una bellissima passione per i Vichinghi che di fatto diventano una parte importantissima per questa storia, un modello per Zelda da seguire per riuscire ad essere qualcuno nella sua vita. A differenza di tanti altri, Zelda spicca per la sua particolarità di pensare certamente da sola, ma anche di riuscire ad essere indipendente, per quanto può esserlo. Gert è un personaggio essenziale per lei, l'unica famiglia che non gli ha voltato le spalle e che è disposto anche ad entrare in brutti affari per proteggerla, ma proprio per queste scelte, Zelda si spinge fuori dalla sua comfort zone e cerca in primis un lavoro, per poter contribuire alle spese, ma anche per avere la possibilità di dimostarsi più matura della sua età e quindi in grado di prendere decisioni molto più personali sulla sua vita privata, dimostrandosi un'ottima apprendista eroina che vuole scrivere da sè la sua storia, senza aiuto da nessuno.
Emerge fin da subito quindi che una persona come Zelda ha bisogno di attenzioni speciali e di seguire una determinata routine, tutti dettagli che senza soldi non possono darle stabilità e quindi aiutarla nel suo quotidiano. Ecco perchè Gert, suo fratello maggiore, si accolla tutte le responsabilità e quindi finisce in un brutto giro pur di provvedere a lei. Questo dimostra certamente l'affetto del ragazzo, l'unico della famiglia che glielo abbia mai dimostrato, visto che la madre è venuta a mancare ma non si è mai presa cura di loro, così come l'unico altro loro parente in vita, uno zio un po' troppo impiccione. Ma queste scelte ricadono anche su Zelda, mettendola a contatto con persone pericolose che potrebbero approfittarsi di lei proprio per la sua ingenuità. L'autore non esita a farci capire che Zelda è una persona come tante altre, certamente molto più particolare e unica, ma che spicca proprio per la sua diversità e questa non è un ostacolo o un limite, almeno per lei e per tante altre persone che le vogliono bene, tuttavia dall'esterno può essere visto come tale e quindi MacDonald tenta di sfatare questo mito, facendoci capire che anche lei merita di essere ascoltata.
Ma ci sono tanti altri piccoli elementi della quotidianità che per noi sembrano piccole cose, che vengono affrontati come un grande evento, per esempio il primo lavoro di Zelda, la sua vita privata con il proprio ragazzo e quindi la costante presenza di Gert e del suo lato protettivo che emergono, che lo dipingono come un ragazzo sicuramente imperfetto per le sue scelte, ma un fratello davvero fantastico.
Avevo proprio bisogno in questi ultimi tempi di uno Young Adult e io sono Zelda è arrivato proprio nel momento giusto. Con una prosa molto semplice, uno stile fresco e ironico, dovuto principalmente alla sua protagonista, Andrew David MacDonald irrompe nelle nostre vite con una storia che colpisce nel profondo, una lettura che fa certamente riflettere e che ci fa aprire gli occhi su come è realmente la vita di queste persone che di fatto sono come noi, semplicemente con esigenze diverse e con routine diverse, ma sono persone come noi e non vanno allontanate o prese in giro per la loro diversità.
L'autore ha voluto sottolineare ancora di più la diversità di Zelda però con la sua ossessione per i vighinghi, facendo quindi passare in secondo piano il suo status perchè emerge solo una ragazza che vuole avere la sua opinione, vuole costruirsi la sua vita, la sua storia, la sua leggenda e per farlo prende spunto proprio dai vichinghi, una stirpe valorosa e di tutto rispetto, inserendo anche parole antiche e dimostrando quindi tutta la sua preparazione a riguardo, che non vuole essere una fuga dalla realtà, ma un tentativo di avere un poco di controllo della propria vita.
Io sono Zelda è un romanzo estremamente particolare, che è arrivato quando ne avevo bisogno, e che non posso che consigliarvi.
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