lunedì 15 giugno 2020

Review "La città di ottone" di S.A. Chakraborty

Buon salve bookspediani e buon lunedì!
Finalmente vi posso parlare di "La città di ottone" di S.A. Chakraborty.

La città di ottone (Trilogia Daevabad Vol. 1) di [S. A. Chakraborty]

Titolo: La città di ottone
Autore:  S.A. Chakraborty
Editore: Oscar Mondadori
Genere: Fantasy
Data di uscita: 16 Giugno 2020



Egitto, XVIII secolo. Nahri non ha mai creduto davvero nella magia, anche se millanta poteri straordinari, legge il destino scritto nelle mani, sostiene di essere un'abile guaritrice e di saper condurre l'antico rito della zar. Ma è solo una piccola truffatrice di talento: i suoi sono tutti giochetti per spillare soldi ai nobili ottomani, un modo come un altro per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori. Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano. Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all'interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L'arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli.

IL MIO VOTO




City of brassNahri è la protagonista di questa storia, una ragazza che non sa nulla sulle sue origini e sul suo passato, una protagonista che è sempre stata abituata a contare su se stessa e sulle sua abilità. Nahri vive al Cairo, una città che offre molte possibilità e che comprende tanti abitanti al suo interno, che parlano lingue diverse, eppure in qualche modo Nahri le ha sempre comprese e parlate senz alcun sforzo. Così come le riesce estremamente facile leggere le persone, capire le loro malattie e soprattutto aiutarli a stare meglio. E' una piccola ladruncola che vive secondo il proprio motto: ci sarà sempre qualcuno che ruberà a me, tanto vale rubare io stessa ed è così che trascorre le sue giornate, fino a quando si imbatte in una ragazzina che sembra impossibile da guarire e anzi, che la spaventa a tal punto da far comparire nella sua vita Dara, un jinn misterioso sul suo passato che fin da subito la protegge e la allontana dal Cairo per il suo bene, proprio perchè Nahri è una persona importante e va protetta, portata a Daevabad, la famosa città di ottone, dove la magia non è solo una credenza, è qualcosa di estremamente importante. Nahri ovviamente al principio è restia verso Dara perchè sa di non ottenere la verità da lui e non sa nemmeno la verità su chi sia davvero, eppure insieme sono costretti a difendersi dai nemici di Nahri, qualcuno che fino a prima nemmeno credeva di avere. Nahri di fatto appare come un'umana ma è tanto di più e Dara, un jinn, non può certamente pensare ad una ragazza come lei, eppure i mille pericoli e le avventure che vivono non possono che legarli, fino al loro arrivo a Daevabad, quando tutto è destinato a cambiare di nuovo. Nahri è quindi un'eroina che ancora non sa di essere tale, una ragazza cresciuta da sola che viene a conoscenza per caso del suo passato e della sua importanza e questo non l'abbatte certamente, anzi la sprona a sapere sempre di più, a sapere la verità su se stessa e sulla sua famiglia. La prima parte della storia quindi vediamo una Nahri che ancora deve capire il suo posto nel mondo, al suo arrivo a Daevabad invece il suo modo di fare cambia, sembra quasi più calma e più consapevole di se stessa e delle sue capacità, ma questo non toglie il suo essere una splendida quanto ben costruita protagonista.


Alizayd/BloodyQueen/Nico stan on Instagram: “Alizayd Al-Qahtani from The City of Brass.  I'm absolutely in love with this character, and yes of course, GO READ THIS BOOK🔥🔥…”Ali è la seconda voce narrante di questo libro, un fatto che mi ha spiazzato molto. Al principio pensavo che la sua storia appartenesse al passato, mentre invece ho capito solo dopo che la sua vita e quella di Nahri trascorrevano in parallelo, la grande differenza sta nel fatto che Nahri vive la sua vita fuori, lontano da Daevabad e dalla città di ottone, in costante pericolo, mentre invece Ali vive all'interno di Daevabad. Egli non è una persona qualunque, è il figlio del re che in questo momento sta regnando sulla città di ottone, ma è anche il secondo genito per cui a lui non spetta ne il regno ne la possibilità di sposarsi. Ali ha le proprie credenze, ben diverse dalle idee del padre e infatti questo spesso lo porta ad agire nell'ombra, nascondendosi anche dal fratello maggiore, il quale invece fa di tutto per proteggerlo e per farlo andare d'accordo con il padre. Ali è un personaggio che onestamente non mi è mai stato particolarmente simpatico, non capivo il suo ruolo all'interno della storia e, anche quando è stato più chiaro, non sono riuscita a farmelo piacere perchè mi è sempre sembrato molto ambiguo e perchè ammettiamolo, a confronto di Dara impallidisce nettamente. Capisco quindi la scelta di inserire la sua voce nella storia, di fatto serve a conoscere meglio la città di ottone, le sue regole e il trono, tuttavia avrei preferito anche avere il punto di vista di Dara, un personaggio a cui mi sono affezionata subito e, che anche se imperfetto, proprio come Ali, mi ha conquistata.


nat 🌱 on Twitter: "i'm in the middle of finals but i love the city of brass too much to not join @SAChakrabooks #thecityofbrassfanart… "L'ambientazione creata dall'autrice è qualcosa di assolutamente pazzesco: è partita da un luogo che conosciamo tutti, come Il Cairo, per dare origine ad una storia molto più grande e imponente, una storia che per quanto fantastica risulta credibile e infatti sembra proprio di poter essere insieme ai personaggi alla volta di questo mondo da scoprire. L'autrice non si soffermata troppo sulle descrizioni, tuttavia ha fatto capire bene il contesto e questa è una cosa che apprezzo molto perchè a volte le eccessive descrizioni peggiorano il tutto, rendendo la storia pesante, quando in questo caso nulla lo è. Dal Cairo inizia il viaggio, attraverso un tappeto magico, di Dara e Nahri alla volta della Città di Ottone, un luogo magico e creato dall'autrice ma che sembra autentico per come ne parla. Queste atmosfere arabeggianti, così come le lingue che vengono parlate, i modi di fare e l'abbigliamento tipico di questa cultura, rende questa esperienza di lettura semplicemente unica proprio perchè in primis non ci sono tanti libri incentranti in questa parte di mondo, ma in secondo luogo perchè l'autrice sa il fatto suo e ha creato qualcosa di davvero unico e originale, che non posso che lodare e amare per la cura che ha avuto nel parlarne.


Djinn Ifrit ~The City of Brass~ by PulvisMa se è incredibile l'ambientazione, il worldbuilding è semplicemente pazzesco: ci troviamo in un mondo in cui la magia esiste e lo vediamo fin da subito con Nahri, anche se lei tenta di negarlo a se stessa, ma la prova definitiva la abbiamo con Dara e con le sue abilitù da jinn. Eppure l'autrice ci fa capire che non esite solo un tipo di magia, così come non esiste solo un tipo di jinn e ognuno attinge a determinati elementi, ci sono per esempio quelli che appartengono all'elemento del fuoco, a quello dell'aria e dell'acqua. Ma la magia più pericolosa è quella del sangue, una magia che non lascia davvero scampo e che di fatto è una maledizione. L'autrice però non si limita a creare diversi jinn e a spiegarceli così per caso, crea proprio una storia dietro, risalente a secoli prima, che si sviluppa insieme a quella del presente e infatti viene raccontata a Nahri proprio come viene raccontata al lettore, pezzo dopo pezzo, per non avere tutto subito ma per assimilare quello che viene detto perchè di fatto è un mondo molto complesso, pieno di parole arabe e quindi non chiare, per cui ci vuole il suo tempo a comprenderlo, ma una volta entrati regala veramente qualcosa di magico e pericoloso allo stesso tempo, perchè di fatto non sarebbe un buon fantasy se non ci fosse una lotta tra bene e male, dove spesso la linea che separa ciò che è giusto da ciò che è sbagliato è sempre molto molto sottile.


 La città di ottone è un romanzo che aspettavo da tempo di leggere, una storia che mi aveva affascinato fin da subito e che si è dimostrata all'altezza delle mie aspettative.
Ovviamente non è una storia perfetta, secondo me in alcuni punti l'autrice poteva velocizzare la narrazione così come poteva avere più colpi di scena, visto quanto è corposo il romanzo, eppure mi è piaciuto perchè si vede che è una storia che riesce ad arrivare forte e chiara al lettore, una storia che incanta e affascina sia per le atmosfere che per i personaggi che per la magia così originale e particolare.
Un'altra lancia a favore di questa storia è la parte romance, che spesso nei fantasy viene inserita quasi a caso oppure sviluppata in poco tempo, come se bastasse piazzarla lì per far contento il lettore, senza di fatto avere una base solida: in questo caso l'ho trovata ben costruita, con tanti ostacoli e tanta incertezza, ma ovviamente siamo solo al primo libro per cui è giusto così e questo l'ho apprezzato molto. Non mi ha convinto totalmente la parte di Ali, mentre invece ho adorato Nahri e Dara e non vedo l'ora di sapere cosa ne sarà di loro nel prossimo romanzo, che vorrei tipo subito.
S.A. Chakraborty è un'autrice davvero bravissima sia per il suo stile che per lo sviluppo di questa storia e merita davvero di essere letta dagli amanti dei fantasy.



Mi raccomando, non perdetevi nessuna recensione!



si ringrazia la casa editrice
per la copia omaggio.



Nessun commento:

Posta un commento