martedì 31 maggio 2022

Review "L'allieva di Sherlock Holmes" di Laurie J. King

 


Titolo: L'allieva di Sherlock Holmes

Autore Laurie J. King
Editore: Leggereditore
Genere: Historical Fiction
Data di uscita: 19 Maggio 2022



Nel 1915, Sherlock Holmes è in pensione e tranquillamente impegnato nello studio delle api da miele quando una giovane donna si imbatte letteralmente in lui, nella campagna del Sussex. Quindicenne, goffa, egocentrica e recentemente orfana, la giovane Mary Russell mostra un acume tale da impressionare persino il grande detective in un confronto arguto e di raffinata intelligenza. In principio riluttante, sotto la sua tutela, questa modernissima donna del XX secolo si dimostra un’abile allieva e una compagna degna del suo genio. Nel loro primo caso, devono rintracciare la figlia rapita di un senatore americano e confrontarsi con un avversario davvero astuto: un attentatore che ha messo in allarme gli investigatori e che non si fermerà davanti a nulla per porre fine alla loro “inedita” collaborazione.
IL MIO VOTO

Mary Russell è sicuramente la protagonista di questa storia, una ragazza che ha perso i genitori a causa di un incidente e quindi viene affidata alle cure di una zia, una donna per nulla amorevole e per niente interessata ad occuparsi di lei, quello che le fa gola sono i soldi lasciati alla ragazza dei genitori per cui Mary è di fatto abbastanza libera di fare come vuole, certo la donna non si metterà a controllare ogni sua mossa. E' proprio in occasione di uno dei suoi momenti in paese che Mary si imbatte in Sherlock Holmes, un uomo che ha sempre ammirato e che è ben diverso da come immaginava. Holmes infatti ha abbandonato la via della risoluzione dei casi, è ufficialmente in pensione e si occupa di api, ne è stranamente affascinato chissà per quale motivo ma allo stesso tempo trova anche la stessa Mary interessante e non esita a portarla a casa sua, dove parlando nota subito la sua intelligenza e questo gli ricorda molto lui stesso, ecco perchè decide di prenderla come apprendista. Per Mary è chiaramente un sogno che si realizza che la vedrà protagonista di risoluzioni di casi all'inizio facili, poi in collaborazione con lo stesso Sherlock poi via via avranno per le mani qualcosa di sempre più complesso e sarà questo a caratterizzare principalmente questa storia, qualcosa che non potrà che tenere ben impegnati i due personaggi.
Personalmente Mary mi è piaciuta molto, è quel tipo di ragazza intelligente e in grado di cavarsela da sola che non si ferma davanti a nulla, una protagonista che sa come farsi amare dal lettore.
Sherlock invece l'ho trovato un po' l'ombra di se stesso, non sempre ho apprezzato il rapporto tra lui e Mary: è vero che si capiscono al volo, ma è altrettanto vero che non sempre sono sullo stesso livello e questo ci sta perchè Holmes è un adulto e ha la sua esperienza, ma Mary non dimostra certo la sua giovane età a livello di maturità e quindi meriterebbe più rispetto.


Penso che siamo tutti d'accordo nel dire che la prima cosa a catturare  di questo libro sia la copertina ma anche la trama sa il fatto suo, è molto interessante e offre un punto di vista diverso di Holmes per cui non ho esitato a tuffarmi nella lettura, trovando qualcosa che non mi ha totalmente convinta. In primis abbiamo la narrazione che non spicca come dovrebbe: Mary racconta le sue avventure al lettore quasi come se fosse un suo diario e quindi spesso si perde via, vengono riportati i dialoghi con Holmes questo si ma non sempre e questo fa perdere punti di forza alla narrazione che non risulta essere sempre fluida ma frammentata. Anche lo stesso fatto che ci siano più parti della storia è un po' come se l'autrice passassa da un avvenimento all'altro, senza permettere al lettore di entrare in totale sintonia con la storia, mi ha dato insomme l'idea che fosse una raccolta di racconti sparsi nel tempo non una vera e propria evoluzione della storia. Oltre a questo ho trovato la prima parte meno adrenalinica: abbiamo modo di vedere come nasce la collaborazione tra Holmes e Mary e quindi anche i primi casi che i due risolvono sono molto semplici e quindi catturano l'attenzione del lettore ma non troppo, solo verso la fine la storia sembra prendere il via e questo me l'ha fatta apprezzare.
Mi è piaciuta l'idea dell'autrice, quella di allontanarsi dalla classica figura di Holmes, non a caso lo stesso ruolo di Watson è abbastanza marginale perchè spicca molto di più il sodalizio tra l'uomo e Mary, ma forse in questo primo romanzo non ha saputo sfruttare in toto il potenziale della storia, resta il fatto che me risulta essere una lettura originale e diversa dalle solite su Holmes, quindi sono comunque curiosa di vedere cosa riserverà il futuro a lui e Mary.

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