martedì 12 maggio 2020

Review "Lasciami andare" di Katie M. Flynn

Buon salve bookspediani.
Oggi vi parlo di un romanzo davvero particolare in uscita proprio oggi per Frassinelli, ossia "Lasciami andare" di Katie M. Flynn.


Titolo: Lasciami andare
AutoreKatie M. Flynn
Editore: Frassinelli
Genere: Sci-Fi
Data di uscita: 12 Maggio 2020





Lilac ha sedici anni, ma non è propriamente una ragazza, almeno non la ragazza che è stata. Quello che è rimasto di lei è la sua coscienza, diventata proprietà della Metis, una società high-tech che conserva le memorie dei morti per reinstallarle in nuovi «corpi»: alcune sono inserite in oggetti di uso comune: droidi molto poco sofisticati e ricoperti di plastica a cui vengono negati i diritti umani fondamentali. I più fortunati diventano umanoidi tanto raffinati da sembrare donne e uomini. Sono i “compagni”, androidi di nuova generazione, venduti a caro prezzo dalla Metis a chi è rimasto solo dopo un’epidemia che ha decimato la popolazione. Per sopravvivere, i più ricchi si sono rinchiusi in grandi torri dotate di tutti i comfort. Completamente isolati. Lilac è stata assegnata a una ragazzina della sua età, che intrattiene raccontandole com’era la vita di prima. Ma così facendo, ricorda che la sua morte è stato un omicidio. In seguito a questa consapevolezza ed essendo in pericolo di “disattivazione” anche nella nuova casa, decide di sfidare la propria programmazione e di attraversare il nuovo mondo per scoprire la verità sul suo assassino. Il suo destino si unirà a quello di altri personaggi le cui vite si intersecano e le cui prospettive aiutano il lettore a riflettere.



IL MIO VOTO




Lilac è la protagonista di questa storia, sebbene non l'unico personaggio che ci viene presentato, una ragazza come tante, con amici che tuttavia non si sono comportati come tali, solo perchè aveva visto qualcosa che non doveva vedere. Lilac tuttavia quando la conosciamo non è più una ragazza ma è un robot che viene utilizzato per compagnia, perchè il mondo versa in una situazione molto simile alla nostra, dove uscire comporta rischi e pericoli e piuttosto che restare completamente isolati e soli, esiste la possibilità di noleggiare questi robot che fanno appunto da compagnia e per questo Lilac finisce in casa di Dahlia, una bambina a cui si affeziona molto e che le chiede di raccontare sempre e sempre la stessa storia, che di fatto è il suo passato, i suoi ricordi di lei da umana, che non rammenta interamente. Lilac è un robot, per definizione quindi è difficile per lei provare emozioni o sensazioni, eppure il lettore non può che affezionarsi a lei: Lilac vuole conoscere il suo passato, vuole sapere come è diventata questa nuova versione di se stessa e quindi cerca disperatamente le risposte alle due domande, che la spingono a volte ad agire commettendo errori imperdonabili, ma che si possono giustificare perchè di fatto lei è come una persona spaesata, che vuole trovare la verità. Ecco perchè, insieme a lei, partiamo per un viaggio sia fisico che metaforico, alla ricerca del suo passato.
Il personaggio di Lilac dunque non può che essere il mio preferito, trovo che la sua caratterizzazione sia davvero ottima, il lavoro dietro questo personaggio è molto originale e in qualche modo sono riuscita ad affezionarmi a lei.



Questo romanzo tuttavia non parla solo di Lilac, ma di altri personaggi che incontra nella sua strada e che quindi impattano in qualche modo la sua vita. Per esempio dopo essere stata allontanata da Dahlia, Lilac si mette sulle tracce di una sua vecchia conoscenza e la trova in una casa di riposo, ormai invecchiata ma ancora rancorosa nei suoi confronti, e tutta la scena ci viene raccontata da Cam, una donna che si occupa dei pazienti al suo interno. E' insieme a lei che parte per trovare la verità che smania di sapere, quindi Cam, oltre a Lilac, diventa un personaggio fondamentale. Insieme entrano in contatto con tanti altri personaggi, anche se non riescono a restare incollati al lettore perchè spesso la loro comparsa è troppo breve.
Il mondo creato dall'autrice è davvero interessante: ci troviamo infatti in un'umanità che, a causa di un virus che ha decimato la popolazione, è costretta a vivere chiusa in casa, spesso senza nemmeno alcun tipo di compagnia. Ecco perchè esistono i "compagni", questi robot creati da parti di robot e da menti veramente umane, già vissute ma che sono venute a mancare e quindi sono materiale perfetto per questo tipo di tecnologia. Sarebbe stato interessante avere un po' più di contestualizzazione sul perchè questo virus ha colpito, ma comunque si comprende quanto è tragica la situazione, quanto sia difficile uscire di casa e rischiare e soprattutto quanto sia fondamentale avere un po' di compagnia in questi momenti. E' un mondo che fa paura perchè in questo momento estremamente realistico, ma che si può affrontare, così come riusciremo ad uscire dalla situazione in cui ci troviamo ora.



Il tema predominante riguarda sicuramente la tecnologia: nel mondo creato dall'autrice infatti c'è la possibilità di avere una vita dopo la morte semplicemente trasferendo la mente delle persone nei corpi dei robot che variano a seconda della scelta, possono essere completamente robotici oppure molto più simili agli umani, quello che non cambia è il fatto che una persona può appunto tornare in vita, anche se di fatto non si sa bene se quella persona sia la stessa di prima. Per Lilac infatti non è andata così, lei non ricorda esattamente tutto della sua vita passata e questo ovviamente non può che influire sul suo presente, un presente che non comprende appieno perchè non comprende se stessa. Questo non può che far nascere delle domande al lettore: la tecnologia giorno dopo giorno fa passi da gigante, per cui potremmo davvero ritrovarci in un futuro in cui sarà possibile ingannare in qualche modo la morte e tornare sotto forma di robot, anche se non completamente se stessi, quindi la domanda sorge spontanea: è giusto ritornare in qualche modo alla vita, sebbene diversi, oppure è meglio approfittare e godere del tempo che si ha, sfruttandolo al massimo e quindi restare mortali? Onestamente è una domanda decisamente intrigante, a cui non c'è una risposta giusta o sbagliata, ma che fa riflettere sulla mortalità della vita. A questo tema si aggiunge anche quello che purtroppo ora come ora possiamo benissimo comprendere e quindi il tema della paura di uscire di casa, di dover vivere la propria vita lontano dagli altri perchè è pericoloso, un po' come abbiamo fatto noi in questi ultimi mesi, ed è inutile dire che questo aspetto lo si stente molto vicino e mette i brividi per quanto l'autrice sia stata in qualche modo bravissima a rispecchiare determinati sentimenti. Ed infine non si può che parlare della costante ricerca di se stessi e delle proprie origini, perchè solo così si può avere la possibilità di vivere il proprio presente sfruttandolo appieno, senza dubbi o questioni in sospeso.



Lasciami andare è un romanzo estremamente particolare che a mio avviso non è destinato a tutti i lettori, non perchè sia difficile da comprendere o chissà che altro, semplicemente perchè molto particolare e soprattutto diverso dalle solite letture, per cui non rientra nel gusto di tutti, tuttavia a chi gli vorrà dare una possibilità, sono certa che saprà trovare una storia decisamente bizzarra quanto estremamente attuale e particolare. Quello che sicuramente destabilizza è la scelta di affidare la narrazione a più persone, comparse che inizialmente sembrano estremamente slegate alla storia, ma che alla fine formano una parte importante di un disegno molto più grande, costruito con grande maestria dall'autrice. I continui cambi di punti di vista ammetto che a volte mi hanno mandato in crisi e onestamente avrei forse preferito un altro approccio, per esempio una narrazione in terza persona in modo da avere un romanzo corale, eppure alla fine funziona, ci si ritrova in questo mondo e insieme a questi personaggi che, con Lilac, ci conducono in un viaggio unico che non solo intrattiene, ma fa riflettere. Lo stile dell'autrice a volte mi è sembrato leggermente ostico, mentre altre volte la narrazione risultava molto fluida, probabilmente è stata una scelta studiata dall'autrice, proprio per far risaltare la differenza tra i personaggi. Il viaggio di Lilac e il suo continuo conoscere nuove persone è la metafora stessa del cambiamento, della crescita e della consapevolezza del proprio passato, un romanzo che ci fa sentire più che mai presenti nel nostro mondo, visto che siamo appena usciti da una situazione di quarantena, e che ci fa capire come la tecnologia sia in grado di cambiarlo, di andare oltre la morte e se effettivamente vale la pena perdere un pezzo di sè, per restare in questo mondo.




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si ringrazia la casa editrice
per la copia omaggio.





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