Buon pomeriggio bookspediani.
Oggi finalmente vi parlo di uno dei libri più attesi dell'anno, ossia "Figli di Sangue e Ossa" di Tomi Adeyemi che trovate in libreria proprio da oggi.
Pronti?
Titolo: Figli di Sangue e Ossa
Oggi finalmente vi parlo di uno dei libri più attesi dell'anno, ossia "Figli di Sangue e Ossa" di Tomi Adeyemi che trovate in libreria proprio da oggi.
Pronti?
Titolo: Figli di Sangue e Ossa
Autore: Tomi Adeyemi
Editore: Rizzoli
Genere: Fantasy
Data di uscita: 2 ottobre 2018
Data di uscita: 2 ottobre 2018
Un tempo i magi, dalla pelle d’ebano e i capelli candidi, erano una stirpe venerata nelle lussureggianti terre di Orisha. Ma non appena il loro legame con gli dei si spezzò e la magia scomparve, lo spietato re Saran ne approfittò per trucidarli.
Zélie, che non dimentica la notte in cui vide le guardie di palazzo impiccare sua madre a un albero del giardino, ora sente giunto il momento di rivendicare l’eredità degli antenati e di riportare la magia al suo popolo.
Conosce i pericoli della sua stupefacente terra, dove si aggirano i leopardi della neve e dove gli spiriti vendicatori sono in agguato nell’acqua, ma fin da bambina esercita l’arte della lotta e della sopravvivenza ed è pronta a guidare la rivolta.
IL MIO VOTO
Orisha una volta era una terra magica, abitata dai maji, caratterizzati dai capelli bianca e dalla loro pelle color dell'ebano, venerati e tenuti in grande considerazione da tutti. Il loro è sempre stato un potere speciale, venuto direttamente dagli dei e per questo temuto per la loro diversità e per il loro potere.
Ecco perchè quando è arrivata la giusta occasione, il Re Safran ne ha approfittato per tagliare quei legami speciali e così facendo ha distrutto per sempre quel periodo d'oro legato alla magia.
Ma non si è fermato solo a cancellare la magia stessa, non ha avuto pietà per nessuno dei maghi, seminando terrore e uccidendo chiunque potesse rappresentare una minaccia per il suo regno.
Tra queste c'era anche la madre di Zélie: la piccola ha visto morire la donna davanti ai suoi occhi e da quel momento la sua vita non è stata più la stessa, così come il suo baba che suo fratello Tsain, i quali si preoccupano costantemente per lei.
Zélie non può dimenticare gli orrori subiti dalla sua gente e soprattutto dalla sua famiglia: ha ancora davanti agli occhi la scena della morte di sua madre e non basta chiuderli per spazzarla via.
L'unica cosa che può fare è cercare di andare avanti, difendendosi come può e per questo frequenta Mama Agba, la quale insegna a lei e a tante altre ragazze senza poteri, come proteggersi utilizzando per arma un bastone. Ma come può essere utile un bastone quando la società non fa che distruggerli e considerarli delle semplice larve? Buone a nulla se non ad essere usati come servi, perchè questo è il destino che gli spetta senza poteri. Sfortunatamente il carattere di Zélie è quello che la mette sempre in pericolo perchè non è in grado di ingoiare le ingiustize, come non riesce a rassegnarsi sulla scomparsa della magia.
Sono queste le caratteristiche di un buon leader: ad Orisha servono persone determinate come lei, che non pieghino solo la testa e forse questa volta il destino potrebbe essere dalla parte della ragazza, soprattutto quando ancora una volta il suo carattere da battagliera ha la meglio e salva una ragazza al mercato, che si rivela essere la principessa Amari, la quale ha con sè una pergamena che potrebbe riportare di nuovo la magia nel mondo.
La parte che più ha curato e senza dubbio il punto di forza del romanzo è senza ombra di dubbio il wordbuilding: certo non siamo estranei alla magia e al mondo magico, ma la sua concezione di questa è qualcosa di davvero innovativo, qualcosa che non avevo mai trovato prima d'ora nelle mie letture.
Il mondo in cui vive Zélie è un mondo crudele, in cui niente e nessuno viene risparmiato e la colpa è del Re Saran, un tiranno che ha sottratto la magia ai maji e poi li ha massacrati per non avere nessun tipo di ribellione.
Ancora una volta la diversità è qualcosa che fa paura e anzichè conoscerla e accettarla, si toglie senza alcune spiegazione, lasciando il mondo così come sta senza provare a cambiarlo in meglio.
Zélie sa bene cosa significa crescere nella paura, è un sentimento che non l'abbandona mai: c'è la paura per se stessa, la paura per baba e per il fratello maggiore Tsain e soprattutto c'è la paura per l'ignoto perchè il suo destino è impossibile da definire, è una semplice larva, una ragazza privata della sua magia che non è utile a nessuno e che può solo creare guai. Eppure, nonostante sia indifesa, incute ancora timore nel Re, che prova con ogni mezzo a mettere a tacere ogni singolo atto di ribellione.
Ha plasmato i suoi stessi figli, Inan e Amari, trasmettendogli il suo stesso pensiero e una volta che Inan sarà re, sarà il suo degno erede e porterà avanti la sua campagna di terrorismo e crudeltà.
Amari è una principessina cresciuta tra le mura di un palazzo che la difende, non sa cosa significhi vivere all'esterno e avere paura, ma quando la sua migliore amica paga le conseguenze per le sue azioni, non può più fare finta di nulla e decide di ribellarsi agli ordini del padre, scappando dal palazzo e incappando in Zélie, una ragazza che non la conosce ma che fa tutto quello che può per proteggerla, anche se significa rischiare la vita.
E' attraverso i punti di vista di Zélie, Inan e Amari che assistiamo all'incredibile storia che la Adeyemi ha deciso di condividere con noi.
Zélie e Amari sono due personaggi forti e determinati che giovano alla storia in primis per il loro percorso di ribellione e soprattutto per la loro voglia di cambiamento: nessuna delle due vuole lasciare le cose al loro degrado e nonostante non siano cresciute allo stesso modo e non conoscano nulla l'una dell'altra, in verità sono molto più simili di quello che pensavano.
Entrambe sono sempre state prigioniere di Saran: Zélie nel suo villaggio, mentre invece Amari nel suo palazzo.
E allo stesso modo entrambe voglio scoprire cosa si prova a respirare un'aria nuova, ad essere finalmente libere e a non essere temute per la loro diversità.
Al contrario Inan è una figura tremendamente enigmatica, non troppo coerente con i suoi ideali che non può che farsi odiare dal lettore, ma spero fosse proprio questo l'intento dell'autrice e in questo devo dire che è riuscita benissimo.
Se la parte fantasy del romanzo è curata in modo impeccabile e non ha nulla da invidiare ad altri libri del genere, Figli di Sangue e Ossa pecca nella caratterizzazione dei suoi personaggi e soprattutto nei legami che si creano tra i protagonisti principali.
Sapevo già che ci sarebbe stata una storia d'amore e del resto era inevitabile, tuttavia mi ha stupito come la cura e la precisione dell'autrice sia venuta a mancare in questa parte, che sembra stata inserita in modo alquanto forzato.
Il romanzo conta più di cinquecento pagine e certo è una lettura corposa, tuttavia sono dell'idea che alcuni rapporti potevano essere sviluppati in maniera più calma e ponderata.
Questo del resto è solo il primo libro, c'era tutto il tempo per mettere le basi a qualcosa che si poteva approfondire meglio e in modo più credibile nel secondo volume della serie.
Nonostante la sua giovane età Tomi Adeyemi ha una padronanza di linguaggio fantastica, la sua prosa scorre fluida e senza ostacoli e il suo stile ci catapulta totalmente in un altro mondo, distrandoci completamente dalla vita di tutti i giorni e facend
Terribilmente azzeccata è stata la scelta dell'autrice di servirsi di un romanzo fantasy per raccontare una realtà di cui tutti siamo testimoni: ci sono tantissimi popoli oppressi e altrettante persone che vengono discriminate per il colore della propria pelle o semplicemente perchè sono diverse dagli altri e trovo davvero fondamentale che se ne parli soprattutto nei romanzi dedicati ai ragazzi, così da istruirli e fare almeno un passo verso il cambiamento.
Figli di Sangue e Ossa non è una lettura perfetta però è una lettura che riesce a far parlare di sè per il suo coraggio nel raccontare qualcosa di diverso, nell'approfondire qualcosa di cui non si è del tutto a conoscenza e ancora peggio che viene ignorato e bollato come qualcosa di poco importante.
La Adeyemi ha fatto il suo ingresso nel mondo della letteratura in grande stile, ha ancora un po' di strada da fare, ma sono certa che abbia preparato un secondo capitolo a prova di bomba e io non vedo l'ora di averlo tra le mani.
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