Rieccomi con voi bookspediani.
Vi parlo anche del romanzo di Adeline Regnault, ossia Chiediamo l'impossibile!
Pronti a scoprire questo romanzo per ragazzi che racconta uno dei periodi storici che ha più segnato la Francia?
Titolo: Chiediamo l'impossibile!
Vi parlo anche del romanzo di Adeline Regnault, ossia Chiediamo l'impossibile!
Pronti a scoprire questo romanzo per ragazzi che racconta uno dei periodi storici che ha più segnato la Francia?
Titolo: Chiediamo l'impossibile!
Autore: Adeline Regnault
Editore: Piemme
Genere: Libri per ragazzi
Data di uscita: 27 Novembre 2018
Data di uscita: 27 Novembre 2018
È il 1967 e Madeleine si è appena trasferita a Parigi, lontano dalla famiglia benestante e dalla noiosa provincia in cui è cresciuta, per frequentare l'università. In un diario racconta ogni giorno la sua vita piena di sorprese e nuovi incontri, mentre attorno a lei il fuoco della contestazione studentesca cova in ogni angolo, fino a esplodere nel maggio del 1968. Insieme agli amici più cari e al magnetico Jean, lo studente anarchico di cui ben presto si innamora, Madeleine vive mesi indimenticabili di fermento e di lotta, sognando un mondo senza più guerre, ingiustizie né padroni, a un passo dalla rivoluzione.
E' il 1967 quando Madeleine, una ragazza di diciotto anni che, dopo aver terminato gli studi liceali, decide di lasciare la sua casa di provincia e la sua facoltosa famiglia per la Sorbonne, la famosa università situata a Parigi, una città che Madeline non conosce ed è desiderosa di esplorare, ma soprattutto spera che questa esperienza la aiuti a crescere e la aiuti ad uscire dai suoi soliti schemi.
E' proprio nella prestigiosa università che la nostra protagonista inizia a comprendere la differenza tra il liceo e la facoltà che ha scelto, è qui che scopre davvero cosa vuol dire essere davvero libera in tutti i sensi: oltre a poter decidere come passare le sue giornate, può decidere lei quando studiare e su quale materia concentrarsi, in modo tale da responsabilizzarsi da sola e da capire quanto sia più difficile gestire i propri impegni universitari con la vita di tutti i giorni, quando non ci sono improvvisi compiti in classe o interrogazioni che la costringono ad essere sempre preparata.
L'università le permette inoltre di entrare in contatto con nuove persone, che prestano diventano suoi amici, ma anche nuove culture e ideologie.
Nel circolo delle nuove amicizie è incluso Jean, un ragazzo che cattura subito l'attenzione di Madeline e le piace sempre di più, finendo per diventare ufficialmente la sua ragazza e avendo così occasione di vedere il mondo sotto un altro punto di vista: quello da persona innamorata.
Ma, a differenza di Madeline, che ancora non ha le idee ben definite sul suo futuro, Jean sa quello che vuole e non ha certamente paura di lottare per ottenerlo.
E' per questo che, più il tempo passa e più il governo francese diventa un nemico per gli studenti, che vogliono solo far sentire la loro voce e anzichè venire ascoltati, vengono trattati come dei ribelli. E' un po' come vedere un padre e un figlio in disaccordo e chi ha il potere, quindi il governo, ha la possibilità di cancellare qualsiasi protesta sul nascere solo per affermare la sua superiorità.
Questa volta però la voce degli studenti è troppo forte, la voglia di essere ascoltati per ottenere quello che vogliono, come la possibilità di andare in studentati diversi o semplicemente avere più aule per fare lezione, che nessun può impedirla ed è la stessa Madeleine a viverla a a raccontarci come è stato vivere quel momento.
E' il 1967 quando Madeleine, una ragazza di diciotto anni che, dopo aver terminato gli studi liceali, decide di lasciare la sua casa di provincia e la sua facoltosa famiglia per la Sorbonne, la famosa università situata a Parigi, una città che Madeline non conosce ed è desiderosa di esplorare, ma soprattutto spera che questa esperienza la aiuti a crescere e la aiuti ad uscire dai suoi soliti schemi.
E' proprio nella prestigiosa università che la nostra protagonista inizia a comprendere la differenza tra il liceo e la facoltà che ha scelto, è qui che scopre davvero cosa vuol dire essere davvero libera in tutti i sensi: oltre a poter decidere come passare le sue giornate, può decidere lei quando studiare e su quale materia concentrarsi, in modo tale da responsabilizzarsi da sola e da capire quanto sia più difficile gestire i propri impegni universitari con la vita di tutti i giorni, quando non ci sono improvvisi compiti in classe o interrogazioni che la costringono ad essere sempre preparata.
L'università le permette inoltre di entrare in contatto con nuove persone, che prestano diventano suoi amici, ma anche nuove culture e ideologie.
Nel circolo delle nuove amicizie è incluso Jean, un ragazzo che cattura subito l'attenzione di Madeline e le piace sempre di più, finendo per diventare ufficialmente la sua ragazza e avendo così occasione di vedere il mondo sotto un altro punto di vista: quello da persona innamorata.
Ma, a differenza di Madeline, che ancora non ha le idee ben definite sul suo futuro, Jean sa quello che vuole e non ha certamente paura di lottare per ottenerlo.
E' per questo che, più il tempo passa e più il governo francese diventa un nemico per gli studenti, che vogliono solo far sentire la loro voce e anzichè venire ascoltati, vengono trattati come dei ribelli. E' un po' come vedere un padre e un figlio in disaccordo e chi ha il potere, quindi il governo, ha la possibilità di cancellare qualsiasi protesta sul nascere solo per affermare la sua superiorità.
Questa volta però la voce degli studenti è troppo forte, la voglia di essere ascoltati per ottenere quello che vogliono, come la possibilità di andare in studentati diversi o semplicemente avere più aule per fare lezione, che nessun può impedirla ed è la stessa Madeleine a viverla a a raccontarci come è stato vivere quel momento.
"Chiediamo l'impossibile" è un romanzo che ha attirato fin da subito la mia attenzione sia per la trama che per la bellissima idea dell'autrice nel scrivere un romanzo destinato ai ragazzi, quindi con protagonista una ragazza che parlasse di sè e della sua vita, inserendola nel contesto storico del 1968, uno dei momenti di maggiore importanza avvenuti in Francia qualche anno dopo la fine della seconda guerra mondiale, un evento di cui ammetto non ero a conoscenza e di cui volevo sapere di più. E' geniale, a mio avviso, far conoscere ai più giovani la storia, quello che ha da sempre caratterizzato il nostro mondo, sotto forma di romanzo, che rende la lettura accessibile a tutti e che non si limita a riportare dei semplici fatti, ma si serve di una protagonista creata apposta per l'occasione per farlo, affinchè i lettori si sentano più vicini sia a Madeline che alla storia realmente accaduta. La forma di narrazione scelta dalla Regnault infatti è raccontare quello che è successo dal settembre del 1967 al luglio del 1968 sotto forma di diario della sua protagonista: in questo caso non è necessario che racconti giorno per giorno quello che succede, ma basta narrare che qualcosa a Parigi si sta muovendo e che Madeline è coinvolta in prima persona in questa piccola grande rivoluzione.
Madeline Malillac, MM per gli amici, è una ragazza che ha appena terminato gli studi superiori e che è pronta a lasciare la sua casa di provincia per trasferirsi a Parigi, dove finalmente potrà frequentare la scuola in cui ha sempre voluto andare: la Sorbonne. Madeline ha solo diciotto anni ma non è ancora maggiorenne, visto che all'epoca bisogna avere ventuno anni per esserlo, ma è pronta ad avere la libertà che merita ed è pronta a vivere nuove esperienze come esplorare Parigi, rilassarsi insieme ai suoi amici e innamorarsi di un ragazzo che sappia capirla.
Mado mette nero su bianco tutte le sue paure e le sue aspettative per il futuro, senza controllare quello che dice, scrive di getto e il riassunto delle sue giornate diventano un continuo flusso di coscienza, destinato a raccontare tramite gli occhi di una semplice ragazza quello che sta accadendo in Francia e quindi la gravità dei fatti viene smorzata dall'ironia e simpatia della sua protagonista, come anche dalle sue prime avventure con gli amici e con Jean, un ragazzo che frequenta l'università di Nanterre ed è determinato a far sentire la sua voce.
Visto che noi leggiamo solo quello che decide di raccontarci Mado e quindi quello che vede solo tramite i suoi occhi, fino alla fine non sappiamo quanto grande sta diventando questa rivoluzione, che nasce in primis dagli studenti desiderosi di avere semplicemente condizioni migliori per fare il loro lavoro e quindi studiare e frequentare le lezioni, ma finisce per coinvolgere anche la classe operaia del paese, costringendo il governo a rivedere effettivamente il suo piano e a cambiarlo. Questa rivoluzione, una delle più importanti nel contesto francese, è nata con le migliori intenzioni, senza alcun desiderio ma solo con la voglia di essere ascoltati, e anche se è spesso stata malinterpretata e incompresa è servita al suo scopo: è riuscita nell'arduo compito di cambiare davvero qualcosa. Adeline Regnault è una ragazza del 1986 che non ha vissuto in prima persona questo grande cambiamento, ma il suo impegno nel volerlo comunicare a quante più persone possibili è ben visibile.
L'autrice è ancora alle prime esperienze e il suo stile è ancora un poco acerbo, ma ha un grandissimo potenziale, soprattutto se permette anche ai più giovani di appassionarsi e avvicinarsi alla storia, romanzandola e permettendo loro di sentirsi più vicino ad essa e non dei semplici estranei che devono imparare date e avvenimenti a memoria, senza comprendere fino in fondo ciò che ripetono.
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